domenica 21 aprile 2013

Evviva il presidente NAPOLITANO

Quando per VENTI anni la nave ITALIA è stata menata per secche e paludi, insabbiando la  nostra stessa vita nella melma dell'odio tra le parti, e nello svergognato abbuffarsi di soldi pubblici a discapito della maggioranza dei cittadini, la divina provvidenza ci ha donato un capo di STATO in grado di guidare anche con la nebbia più fitta: NAPOLITANO. Invano ha cercato di porre in salvo il salvabile, i suoi uomini hanno DOVUTO sostituire gli arraffatori del VENTENNIO attirandosi le ire di tutti quelli che danno la colpa del latte versato a chi ha girato la maniglia per spegnere l fornello, non a chi ha acceso ed alimentato la fiamma. 
Invano il nostro più grande uomo politico NAPOLITANO ha fatto i bagagli sperando che il POPOLO ITALIANO fosse in grado di esprimere delle guide in grado di proseguire, niente di tutto ciò.  
Gli eletti sono stati dei "rieletti" per cui hanno riportato a galla tutto il marcio di cui sono espressione, alla massima potenza. 
Incapaci di esprimere un governo, incapaci di esprimere il nome di un PRESIDENTE, incapaci di cedere ad una semplice "proporzionalità" nelle formazioni, tutti volevano solo VINCERE e non ne sono all'altezza per fortuna. 
Cosi il nostro più grande uomo politico del momento NAPOLITANO, all'età di 88anni, con i bagagli già fatti, magari con un bel soggiorno a Capri già prenotato con la sua signora, torna a rimboccarsi le maniche e ovviamente a dire CHE MANICA DI INCAPACI!! Siamo ancora al punto di partenza. Hanno avuto un anno per fare le opportune riforme e non l'hanno fatto, io accetto ancora per qualche mese ma VOGLIO VEDERE DEI RISULTATI, SE NO LA PROSSIMA VOLTA VI PIGLIO A CALCI IN C.... 
Evviva il nostro PRESIDENTE della REPUBBLICA.

Stimolato dall'aggiornamento di stato di Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati il 21-04-2013
La libertà di espressione del dissenso, anche nelle forme più nette, è una delle caratteristiche più preziose e irrinunciabili della democrazia. E le scelte che si compiono in Parlamento sono doverosamente esposte ad ogni critica. 
Ma non è accettabile che venga qualificato con l'etichetta infamante di "golpe" il percorso limpidamente democratico che ha portato all'elezione del Capo dello Stato. 
Qualunque sia il loro giudizio sulla scelta compiuta a larga maggioranza dalle Camere riunite, tutti i cittadini italiani possono sentirsi garantiti da una procedura che ancora una volta ha rispettato integralmente la Carta costituzionale.
Dichiarazione congiunta dei presidenti della Camera e del Senato

sabato 13 aprile 2013

Esempio di un articolo folle che la gente legge solo per il titolo

Cercasi lavoro, disperatamente.

DI CARLO BERTANI carlobertani.blogspot.it

Giorni fa è comparsa sul Web una notizia (poi rivelatasi una bufala, un pesce d'Aprile) la quale riportava che Elsa Fornero era pronta a saltare sul carro del vincitore, ovvero Berlusconi [anche avere un 30% non significa vincere, quando si smetterèà di pensare al vincere o perdere invece si penserà alla POLIS, alla comunità, alla Italia e agli ITALIANI, non a se stessi!]: non credo che ci siano dubbi su chi sta galleggiando meglio in questa partita del dopo-elezioni, poiché è chiaro a tutti che il PD è in decomposizione, Monti in estinzione e Grillo crede di vincere le prossime elezioni alla grande.

Veramente, ci crede davvero.
Attualmente, le astensioni (nei sondaggi) raggiungono il 37%: come sempre, le prossime elezioni non saranno una partita a chi prenderà più voti, bensì a chi ne perderà di meno, com'è stata l'ultima tornata elettorale.
Ma torniamo alla Fornero.
La notizia era una bufala distribuita da un'agenzia giornalistica, però non c'è stata la smentita di Elsa Fornero: molto probabilmente, lei ha veramente cercato un abboccamento, ma dall'altra parte la risposta è stata tanta gentilezza e porte chiuse. Berlusconi vuole cancellare la sua riforma (vedremo poi, cosa farà) e non può prendersi sul carro la persona più odiata d'Italia.

[Come mai è diventata la persona più odiata di Italia? Pecheè persone come questo Carlo Bertani le hanno dato l'eipteto, questo signore si permette di parlare di una notizia che è stata una bufala come lui stesso dice, e non solo di questa bufala, cioè di un fatto che non è mai esistito, riesce pure a descrivere la reazione della controparte, ma è pura follia! E' la testimonianza di come i pazzi scatenati riescano a colpire le MENTI DEBOLI creando negatività ad ogni loro passo. La comparte della attuale crisi è la CATTIVA COMUNICAZIONE come quella di questo sig. Carlo Bertani]
Perché una simile ansia d'avere un posto? Uno qualunque, in qualsiasi governo ed a qualsiasi costo: è una necessità primaria per la Fornero, altrimenti c'è lo spettro del Max Planck Institut di Monaco di Baviera, che gentilmente s'è offerto d'averla nel suo corpo docente. E col tedesco, come andiamo? Spreche Sie nicht? Ahi, ahi... [Ansia di avere un posto? Chissà da quali sintomi nasce questa diagnosi?]
La vicenda di Elsa Fornero non può assurgere ai toni della tragedia, bensì rimarrà per sempre confinata nel limbo della farsa. Italiota, per giunta: per questo abbiamo accompagnato l'articolo con la vignetta satirica (e pesante) di Vauro. La vignetta, in sé, non è pesante per l'evidente allusione al noto modo di dire del mondo della prostituzione: la Fornero s'incacchiò mica poco con il vignettista, ma non capì nulla.
La ministra "defensor" dei diritti delle donne, all'epoca non capì una mazza: c'era bisogno di qualcuno che – senza tante chiacchiere – colpisse in modo durissimo sulla previdenza, massacrando gli italiani.
Dalla ordinaria "quota 96" (60 anni e 36 di contributi) si è passati d'un balzo alla "quota 104" (62 anni e 42 di contributi): è del tutto evidente che nessuno può raggiungerla, a meno d'essersi diplomato a 18 anni, aver riscattato 4 anni d'Università e poi, magicamente, aver trovato lavoro subito, ma proprio in un lampo. [Il sig.Carlo Bertani dimentica un solo fatto che questo era PREVISTO dai Governi precedenti ed è stato solo anticipato,  sono stati aggiunti SEI MESI, ma sono stati tolti DICIOTTO MESI non contributivi inventati dai precedenti governanti.]
Cosa ancora (teoricamente) possibile per le generazioni anni '50, ma praticamente preclusa alle classi successive, a causa della fine del miracolo economico, che "dilazionò" di molto quei tempi.
Oggi – "fondendo" la precedente riforma Sacconi (ogni tot, tre mesi in più) con la sua – Elsa Fornero ha praticamente annullato la previdenza: chi oggi ha 50 anni può ragionevolmente prevedere di ricevere una pensione decurtata (e parecchio) verso i 69 anni. [Era già così nel 2011]
Monti è un gran figlio di...[E questa affermazione non sarebbe sufficiente a querelare il sig.Bertani?]ma è furbo: Elsa è la moglie di un suo buon amico, il professor Deaglio, ed ha "sdoganato" la donna aprendole il mondo della pubblicazione nel lontano 1978, quando firmò come coautore il primo libro della Fornero.
La "genesi" della Fornero è un capolavoro piemontese: un mix di libro Cuore, di shopenaueriane ecchimosi filosofiche di Norberto Bobbio, di preghiere al chiarore delle candele nella chiesa della Consolata e di tutti i mal di pancia di una ex capitale divenuta una caccola ai confini del rinnovello impero romano. [Pure con Torino se la prende sto tizio!]
Lei, nasce nel 1948 ai bordi della città della FIAT, appena un poco più vicina di Ivrea, la città della Olivetti ed è di famiglia povera: dopo la guerra, se si nasceva poveri s'era davvero poveri ma si sopravviveva. Ci sono ancora due cose che io non riesco proprio a mangiare: il pancotto – chiamato in piemontese "panada" – e riso castagne e latte. Immaginate il perché. [Perchè ti chiami come ti chiami e il pancotto non lo mangi perchè stai pompando merda per avere in cambio ostriche a colazione!]
La immagino [ma questo tizio sta scrivendo una favola, la IMMAGINO, come tutte le cose che scirvi, la IMMAGINO, ma allora dillo subito all'inizio che questo che stai scrivendo è un frutto totale della tua fantasia.] in una casa dalla grande aia (come le tante che ho visitato nel Canavese), con le galline che razzolano ed i conigli al riparo sotto le arcate nelle gabbie di legno: forse qualche mucca che sbatteva la catena anche di notte, nella stalla, ed il maiale che grugniva nella sua porcilaia, fino a Natale. E' la stessa casa – ovviamente rimodernata – dove abita oggi, a testimoniare un radicamento con i luoghi terrigno, ancestrale, quasi irrazionale a fronte di tanta razionalità mostrata in pubblico.
Mostra grande attitudine per lo studio e quindi, tutte le mattine – nella nebbia e nella bruma mattutina, quando i pioppi sembrano soldatini ordinati per l'assalto e le macchie luoghi misteriosi, dai quali può scaturire improvvisamente l'unicorno – prende l'autobus che passa per Ciriè, San Maurizio, Caselle...e poi giù, fino al "Peano". Poiché l'istituto tecnico per ragionieri della città sabauda era uno solo all'epoca, ed era il Peano: quando lei faceva quinta un mio compagno d'Università faceva terza, non s'era così lontani.
Suo compagno di classe fu Cesare Damiano: due ministri usciti dalla stessa scuola...mica male!
Dopo, la strada (all'epoca) era obbligata: Economia e Commercio, dove conosce il suo futuro marito, Mario Deaglio. Qui la sua vita cambia, perché i Deaglio – a Torino – non valgono mica quanto gli sconosciuti Fornero!
Deve abituarsi agli standard dell'alta borghesia: lo fa, ma traspare sempre – anche fosse diventata segretario generale dell'ONU – la sua semplicità contadina, il lessico arruffato, il continuo timore d'essere inadeguata, non compresa.
E ti credo che la gente non ti capisce!
Prima si sente affermare dal presidente dell'INPS che i conti sono in ordine ed il sistema è sostenibile [Quello che prende UN MILIONE di euro l'anno e guida un Istituto fallimentare e disorganizzato che non sa manco fare i conti, ma sia chiaro la colpa è della Fornero]– nel decennio 2001-2011 l'aumento della speranza di vita è stato di un anno, quello della "speranza di pensione" almeno di 5 – poi arriva lei e chiude tutte le porte, come le ha ordinato Monti: fa terminare la scuola il 31 Gennaio, dimenticandosi (?) che la scuola ha un suo calendario, che va dal primo Settembre a quello dell'anno successivo, sul quale si sono sempre regolate le domande di pensione, di trasferimento...tutto. No, arriva lei ed è 31 Gennaio.
En passant, si "dimentica" di qualche centinaio di migliaio d'esodati, termine nuovo per definire ciò che è sempre avvenuto nel privato, il quale non sa più che farsene della gente di 55 anni, figuriamoci dei sessantacinquenni! Sono i tradizionali "prepensionamenti" dell'industria: per lei non esistevano, "non sapeva".
E' veramente difficile crederlo, perciò proponiamo un'altra lettura:[Si torna alla favola IMMAGINANDO un'altra lettura]  a Monti serviva una faccia tosta in grado di sostenere tesi inammissibili per incamerare e mettere a bilancio non le pensioni – di quelle gliene frega poco – bensì i TFR/TFS, le liquidazioni. La Fornero, diligente, le sposta a due anni e mezzo dalla fine del rapporto di lavoro e, per i dipendenti pubblici, non è ammesso nessun anticipo.
In questo modo, Monti ottiene un avanzo primario che lo soddisfa: può elargire alle amiche banche tutti i soldi che chiedono, esentare le fondazioni bancarie (che, spesso, possiedono rilevanti pacchetti azionari delle banche stesse) dall'IMU e così Draghi approva, Napolitano approva, l'UE approva...
Il bello – si fa per dire – è che approvano anche Berlusconi, Bersani e Casini, più i sindacati, compresa la CGIL. L'accerchiamento degli anziani è completato dagli iniqui "prelievi di solidarietà" sulle pensioni che scattano dai 1400 euro (lordi) in su: intanto, il Bandito Giuliano continua a godersi 31.000 euro di pensione, ma non è solo, sono migliaia come lui!
Alla fine della storia, la frittata inizia a scoppiare: tutti avevamo pensato che piangesse per il dolore che dava a milioni di persone: non è vero. Piangeva di commozione, come avrebbe fatto qualsiasi figlio di contadini giunto in quella posizione: le sue lacrime erano d'emozione "guardate, papà e mamma, fin dove sono arrivata", ecco l'amara verità.
Altrimenti, per il suicidio dei tre marchigiani, non si sarebbe limitata a dichiarare la sua "sofferenza" (mai disgiunta da un'oscura sofferenza personale che richiama ad ogni piè sospinto), con l'assurda giustificazione che i tre "avevano sofferto troppo la crisi".
Provaci tu a campare con 500 euro il mese, poi vedremo per cosa piangi. [Il sig.Bertani non sa di certo cosa significa, è un modo di vivere che lui solo si IMMAGINA]
Di cosa soffre la Fornero? [Qui il Bertani diventa medico e spiega la patologia del paziente]
La sua paura – dopo una vita passata fuori di casa – è quella di non poter tornare alla sua casa avita. Lei, la pensione ce l'ha, e di quelle che ci stai comodamente dentro. E allora?
Quante persone ha fatto morire la signora? Quante soffrono indicibilmente per le sue "visioni" del 2030, 2040, 2050...mettere a posto i conti per quella data...fare in modo che il sistema pensionistico sia sostenibile, e tutte quelle balle che ci tocca sorbire su INPS ed INPDAP per non toccare la sua riforma o, peggio, per inasprirla ancora.
Una telegrafica risposta: se io sapessi cosa succederà nel 2030, punterei i miei soldi su un "qualcosa" che sarà vincente per quella data. E' solo un'ipotesi? Allora non vale nulla, come le previsioni di traffico ferroviario per la TAV.

[Qui spunta il consumo di psicofarmaci ... da notare che gli anziani sono "abituati" da decenni a vivere con 276.000 al mese oggi dai 300 ai 511€ al mese, i parlamentari no! Ne durante il mandato ne dopo. L'argomento "psicofarmaci" non centra nulla con la Fornero ma con la disattenzione sul benessere pubblico delle ultime due legislature]
Sempre più persone si stufano di recitare la parte dei topi nella gabbietta: di mangiare, lavorare e prendere tonnellate di psicofarmaci, come ogni persona anziana – cosciente o no – ingurgita. Il consumo di psicofarmaci è giunto al 25% della popolazione, ed una buona parte sono anziani. Il medico ascolta, poi scrive "prenda questo...poi mi dice come va...". Il più delle volte, l'anziano non sa nemmeno di prendere una pillola che ha il solo scopo di farlo sopravvivere negandogli le emozioni, cosicché viene recluso in un limbo asettico dove le emozioni, soprattutto quelle negative, sono attenuate. E quelle positive? Fanne a meno, tanto sei anziano.
Allora, facciamo due calcoli statistici: non ha gran importanza la precisione, bensì l'ordine di grandezza.
Quante persone ha fatto precipitare nella disperazione miss Fornero? [se è sposata è Misses] Ci sono 3-400 mila esodati, più almeno 4-5 leve di lavoratori che si sono visti spostare la pensione di 5 anni: facciamo 2-3 milioni di persone? Fa lo stesso, tanto il risultato sarà eclatante e spiegherà i timori della Fornero.
In Italia sono registrate circa 10 milioni di armi portatili: per la caccia, la difesa od il tiro a segno. [Le armi portatili, altro argomento legato al lavoro, quelli che le hanno dovrebbero andare a caccia di canguri in parlamento, allora si che meriterebbero una medaglia.]
Un ventesimo della popolazione (i tre milioni sopra citati) possiedono, in media, 500.000 armi da fuoco.
Cinquecentomila pistole e fucili nelle mani di chi, per un motivo o per un altro, si è sentito tradito dalla ministra (che, all'inizio, predicava "equità") e potrebbero, prima d'impiccarsi o gettarsi in mare come hanno fatto i marchigiani, vendicarsi. [Ma chiamate l'ambulanza, questo prima lo ricoverano prima è meglio anche per lui! Questo articolo è un delirio.]
Ne basta uno: è sufficiente per avere il sospetto che, oramai, sia una dead woman walking?
L'unica speranza di Elsa Fornero è quella di godere, con certezza, di una protezione a vita: solo rimanendo nelle alte sfere può sperarlo, altrimenti deve correre il rischio. Il Max Planck Insitut? Certo, potrebbe essere una soluzione, ma un pazzo può acquistare anche un biglietto per Monaco di Baviera...e poi...che vita è, confinati fra la Germania ed il portone di casa sbarrato? [Un articolo come questo dovrebbe avere una "accusa d'ufficio" di incitamento all'omicidio, e questo circola ancora libero e scrive!]
Elsa Fornero – per terminare con il grande storico Carlo Maria Cipolla – è una stupida perché è riuscita, contemporaneamente – sempre usando le categorie di Cipolla – a fare del male a se stessa ed agli altri, come solo gli stupidi riescono a fare. [<- altra affermazione offensiva che meriterebbe una querela!]
Ecco perché, anche il suo preteso femminismo è tutto di facciata: è stata usata per fare il lavoro sporco e chi lo ha fatto sapeva benissimo d'usarla prima di gettarla nella spazzatura della Storia. Né più e né meno di una qualsiasi Ruby Rubacuori: soltanto per altri scopi e con altri mezzi. Per questo, le donne che ha mandato al lavoro fino a 65 anni, dovrebbero difenderla invece d'odiarla: paradossale, vero?
Infine, il disinteresse per il mondo della previdenza è sì comprensibile, ma è doloroso: è normale che s'inizi a pensare alla pensione dopo i 55 anni, perché è in quel momento che le forze scemano. Prima, neppure io ci pensavo, eppure la trepidazione la leggevo negli occhi dei colleghi più stanchi.
I giovani hanno un pensiero diverso al riguardo: appena sentono la parola "pensione" ritengono che la cosa non li riguardi "perché, tanto, morirò prima", "io non ci andrò mai" e cose del genere.
Su questa sottile dicotomia nella percezione del fenomeno d'origine psicologica ma, soprattutto, sociologica hanno giocato alla grande gli alti gradi del ministero del lavoro, della funzione pubblica e dell'istruzione, della banca d'Italia...e la risposta è stata: "meglio i cinquantenni che protestano sotto le finestre dei ministeri che i giovani".
Ergo: telefoniamo a Monti..."hai qualcuno sotto mano per sbattere in pensione la gente a 70 anni?"..."Se po' fa, se po' fa...ho la moglie di un mio caro amico che smania...è una di quelle tutto calcoli e previsioni, "vedo e prevedo", ma non si rende conto del pericolo – questo è il bello! – è un'invasata...non riesce a capire il rischio che corre...per lei andare in televisione è come salire di un grado nella scala sociale...io, alla pari con Maria de Filippi...poveraccia...si rammentasse di Biagi e D'Antona...usa e getta, così fa lo Stato. Va bene, la chiamo io: no, anzi, prima parlo col marito...sapete, le donne..."
Ironia a parte, [Sto tizio pensa di fare dell'ironia, poveraccio] rimane la spaccatura fra generazioni che è riuscita alla perfezione: in aggiunta, visto che il lavoro i giovani lo vedono con il telescopio, gli anziani devono rimanere al lavoro per mantenerli!
Questo è un dato risaputo: chi frequenta birrerie e paninoteche? Discoteche e locali da ballo? Chi corre dietro all'ultima "firma" del mercato? Chi desidera, con smania, di mettere i piedi a Sharm? Chi vuole l'ultimo tipo di motociclo, d'automobile, di SUV?
Il giovane è un consumatore perfetto perché la vitalità di quegli anni conduce al consumo e, in più, ha buoni motivi per farlo: deve rimorchiare, e sul "rimorchio" non si bada a spese. Deve essere protetto perché è il solo che "propende" per la crescita, eccezioni a parte, ovvio.
Ieri ho incontrato una ragazza di 26 anni, conosciuta in treno: fa la commessa in un negozio di frutta e verdura. La prima cosa che ci ha detto è stata che la madre, sofferente di tumore, era morta: il padre se n'era già andato anni fa. [Non sa manco scrivere, ieri ho incontrato una ragazza e poi prosegue con loro, ma loro chi?]
Ora rimangono loro, 26 e 24 anni, entrambi precari anzi, peggio, quasi schiavi[La schiavitù è stata creata nel 1996 con la creazione dei Co.Co.Co.] lui lavora in una fabbrica dove non si sa fin quando durerà: queste sono le eccezioni del "piano" – mia bella Fornero – al quale non hai pensato. Loro i genitori non li hanno più: per loro la precarietà s'incontra con la vita che non è a singhiozzo, il pane bisogna pagarlo tutti i giorni.


Le teorie così ben congegnate hanno un punto debole, che però non si realizzerà mai in Italia: la rivolta aperta, la contestazione permanente, la piazza. Quante piazze ha riempito l'Italia per nulla, da Masaniello a Cola di Rienzo! Solo più Grillo ci crede, o meglio, mostra di crederci.

[Qui abbandoniamo la Fornero e ci diamo sotto a Grillo .. altro esempio di coerenza nel discorso, e magari sto Carlo Bertani ha pure una laurea, l'avrà presa come tanti, con i punti!]
E' sbagliato far credere a dei giovani che il futuro sarà loro perché la gente "userà i bastoni": informati Grillo, la brigata dei Carabinieri "Granatieri di Sardegna" è sempre dislocata nei dintorni di Roma, ed ha una forza militare in grado di schiacciare qualsiasi rivolta.
Se hai letto Sun-Tzu – caro Beppe – t'appare chiaro e lampante che questa era una classica situazione di "fleet in being", ossia di trattativa: le forze nemiche sono ben organizzate e preponderanti, in Parlamento e fuori. Si deve cercare di dividerle, di frammentarle mantenendo coese le proprie: mi sembra proprio che stia accadendo il contrario.
Peccato per i sessantenni cui toccheranno altri anni di lavoro, peccato per i giovani che smozzicano un lavoro ogni tanto ed hanno bisogno della famiglia come il pane, per sopravvivere. E nessuno che rompa questo giro perverso: altro che "patto" fra le generazioni.
Vedremo, chi avrà il coraggio e troverà il modo di realizzarlo.
Carlo Bertani 09/04/2013
Fonte:http://carlobertani.blogspot.it
Link: http://carlobertani.blogspot.it/2013/04/cercasi-lavoro-disperatamente.html

 

lunedì 8 aprile 2013

2013_04_08 GERUSALEMME Yom HaShoah giornata nazionale per le vittime dell'Olocausto

Questa mattina, le sirene israeliane hanno suonato per due lunghissimi minuti; per i 192mila sopravvissuti che vivono in Israele, e per tutta la comunità ebraica, è iniziato così lo Yom HaShoah, la giornata nazionale per le vittime dell'Olocausto. Per centoventi secondi la vita di un intero Paese si è fermata a riflettere, e a ricordare quelle 6 milioni di persone che persero la vita nei campi di sterminio.

Cade l'8 aprile, nel 2013, il 27esimo giorno di Nissan nel calendario ebraico, che dal 1959 é stato dichiarato per legge un momento di lutto nazionale; alla Knesset, il Parlamento di Gerusalemme, verranno letti i nomi delle vittime del nazismo, e in tutti i Musei dedicati alla Shoah, sarà possibile prendere parte a cerimonie e mostre commemorative.

Anche a Roma, sulla facciata di Largo 16 ottobre, è stata proiettata una videoinstallazione della "bambina con il cappotto rosso", immortalata come simbolo della tragedia nel film Schindler's List; un coro di bambini della Scuola ebraica, ha accompagnato ieri in musica l'accenzione di 300 candele rosse, in ricordo dei deportati del ghetto romano. 

Ad Auschwitz, il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, generale Beny Gant guiderà una marcia cui prenderanno parte alcune migliaia di persone, giunte, in molti casi, appositamente da Israele, per un cammino simbolico che li porterà a piedi fino a Birkenau.

Iniziative di commemorazione saranno organizzate in ogni città israeliana, ma anche in Polonia, e in moltissime scuole ebraiche al di là dei confini nazionali; 24 ore per non dimenticare, che assumono un significato ancora più profondo alla luce dei dati resi noti ieri dal centro Kantor, dell'Università di Tel Aviv, che in uno studio realizzato in collaborazione con il Congresso ebraico europeo, ha rilevato nel 2012 un aumento esponenziale di atti di antisemitismo.

686 attacchi, di cui 373 nella sola Francia, tristemente famosa, lo scorso marzo, per l'aggressione omicida alla scuola Ozar Hatorah di Tolosa, dove persero la vita due adulti e tre bambini; in almeno 166 casi, si è attentato alla vita di persone di ogni età, e per ben 190 volte, vandali di diverse nazioni hanno colpito e danneggiato sinagoghe, cimiteri, monumenti. 200 gli episodi di danni contro proprietà pubbliche e private, concentrati, principalmente, Oltralpe (con un aumento del 60 per cento rispetto al 2011), e in Ungheria; è in questo stato, che secondo il centro, si sarebbe registrato l' andamento ''razzista e antisemita più preoccupante in Europa''.

martedì 2 aprile 2013

Aggressione a San Donà di Piave

Aggressione a San Donà di Piave, la vittima: "Voglio andare via" Martedì 2 Aprile 2013 

Via dall'Italia violenta e omofoba e da una famiglia che lo costringe ad una cura per "tornare normale". E' il desiderio di Filippo, vittima con il compagno di un'aggressione. Se non ci fosse la crisi.
L'unica cosa che vuole è andarsene dall'Italia. E' questo il desiderio più forte del ragazzo di 23 anni che lo scorso venerdì, con una lettera allo sportello Lgbte del Veneto Orientale ha denunciato un'aggressione subita in un parcheggio nei pressi di un locale pubblico di San Donà di Piave mentre baciava il suo compagno. Prima un sasso, poi i due aggressori che si avvicinano "dal volto mezzo travisato, italiani, non era molto ben chiaro, e ci hanno sferrato due pugni e un calcio". Botte che non saranno dimenticate presto dai due ragazzi che al Gazzettino hanno raccontato di "vivere nel terrore". E uno di loro, Filippo, 23 anni, racconta al quotidiano veneto che per lui il problema non sono solo gli altri, gli estranei che giudicano, offendono e aggrediscono, ma è anche la famiglia. 

I suoi infatti, lo credono malato e lo costringono ad andare da uno psicologo perché, spiega il giovane, dicono "che una buona cura mi farà tornare a posto".
"Io non sono malato - dice sicuro al quotidiano -, se trovassi un'occupazione me ne andrei subito. È che purtroppo non c'è lavoro, e così devo passare le giornate a casa". Effetti collaterali della crisi.
E nonostante l'invito dell'amministrazione comunale a denunciare alle forze dell'ordine i casi di omofobia, i due ragazzi hano deciso di rivolgersi allo sportello Lgbte per paura della troppa esposizione perché "la gente ci odia".
In fondo, il desiderio di Filippo non è altro che avere una vita normale. "Vorrei vivere la mia vita con il mio ragazzo. Essere sereno - dice - e poter camminare mano nella mano con lui senza la paura di essere preso a calci e pugni". Troppo, forse, per questo paese. fonte