lunedì 24 dicembre 2012

Casa del pane, si muore ancora

E' una notizia a cui non si è dato molto peso.
In Siria, domenica 23 dicembre 2012, un bombardamento aereo a Helfaya nella provincia di Hama uccide decine, o forse centinaia, di persone in coda davanti ad un panificio.
Come a Sarajevo, il 27 maggio 1992: 23 persone in fila per comprare il pane uccise dalle granate.
Oggi come allora la notizia non sconvolge più di tanto. A Sarajevo la guerra è continuata per anni. E in Siria?
Tutti i riflettori della politica e dell'informazione sono oggi puntati su chi sta nei palazzi. Non c'è posto, non si perde tempo per chi viene ucciso per il pane.
Luca parlando della nascita di Gesù dice 'per loro non c'era posto' e Matteo scrive che 'Erode resta turbato e con lui tutta Gerusalemme'.
Eppure, il Bambino che oggi, Natale 2012,  accogliamo e di cui tutti giornali e Tv parleranno, con gli auguri, con le immagini delle liturgie da tutto il mondo, ecc ecc… nasce a Betlemme che vuol dire 'Casa del Pane'.
E, senza parlare, ci dice con chi sta Lui, e con chi dobbiamo stare anche noi.
Allora… Buon Natale!
d. Renato Sacco

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