lunedì 24 agosto 2020

2020_08_24 Referendum confermativo riduzione parlamentari, prima approvano tutti poi si incollano alla poltrona e cambiano idea per il NO

La riduzione del numero dei parlamentari entrerà in vigore dall’inizio della prossima Legislatura e richiederà un modestissimo adeguamento della legislazione elettorale senza alcuna alterazione del sistema elettorale vigente.
Oggetto: Votazione finale alla CAMERA per la riduzione dei parlamentari
La proposta di legge costituzionale A.C. 1585-B è stata approvata in via definitiva dalla Camera dei deputati, nella seduta dell’8 ottobre 2019, in seconda deliberazione.
Votazione: presenti 569, votanti 567, favorevoli 553, contrari 14, astenuti 2.


Oggetto: Votazione finale al SENATO per la riduzione dei parlamentari
11 luglio 2019: il Senato della Repubblica approva il disegno di legge in seconda deliberazione con 180 voti favorevoli e 50 contrari. La maggioranza è quindi inferiore ai due terzi dei componenti richiesta dal terzo comma dell'articolo 138 della Costituzione per rendere inammissibili le richieste di referendum.[12]
Seduta n. 132 dell'11 luglio 2019 - Votazione elettronica
Oggetto: Votazione finale al SENATO per la riduzione dei parlamentari
Presenti: 231
In congedo o in missione: 25
Numero legale: 148
Maggioranza: 161
Votanti: 230
Favorevoli: 180 <=====================
Contrari: 50
Astenuti: 0
Esito: Approvato
CONTRARI
N.40 del PD
N.9 del Gruppo MISTO
+ CASINI Pier Ferdinando
Il partito LEGA ( non la sig.ra Daniela che non siede in parlamento)
HA APPROVATO LA RIDUZIONE !!
Tratto da http://www.senato.it/.../Schede/Ddliter/votazioni/132_1.htm
I 180 favorevoli erano
Aut (SVP-PATT 3
FdI 15
FI-BP 2
L-SP-PSd'Az 55
M5S 104
Misto 1
Totale 180
Quanti di questi temono di non tornare più sulla poltrona?

Oggetto: Votazione finale alla CAMERA per la riduzione dei parlamentari 
8 ottobre 2019: la Camera dei deputati approva il disegno di legge in seconda deliberazione con 553 voti favorevoli, 14 voti contrari e 2 astenuti (maggioranza superiore ai due terzi dei componenti).[14]
Votazione finale nominale n. 1 del 8/10/2019 seduta n. 234  presieduta da  FICO ROBERTO
Progetto di legge n.1585-B
Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” (Approvata, in un testo unificato, in prima deliberazione, dal Senato, approvata, in prima deliberazione, dalla Camera e approvata, in seconda deliberazione, con la maggioranza assoluta dei suoi componenti, dal Senato) (PDL 1585-B)
ESITO VOTAZIONE
PRESENTI 569
VOTANTI 567
ASTENUTI 2
MAGGIORANZA 316
FAVOREVOLI 553 <=====================
CONTRARI 14
La Camera Approva
https://documenti.camera.it/apps/votazioni/votazionitutte/schedaVotazione.asp?Legislatura=18&RifVotazione=234_1&tipo=dettaglio

La legge costituzionale prevede la riduzione del numero dei parlamentari, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi. Come previsto dall’art. 138 della Costituzione, la legge può essere sottoposta a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
71 senatori preoccupati di dovere tornare a lavorare hanno chiesto il REFERENDUM CONFERMATIVO
Un quinto dei senatori, come previsto dal dettato costituzionale, ha richiesto di sottoporre la riforma al vaglio popolare. La richiesta, firmata da 71 senatori e depositata il 10 gennaio 2020, è stata ritenuta conforme all'articolo 138 della Costituzione dall'Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione.
http://www.riformeistituzionali.gov.it/it/la-riduzione-del-numero-dei-parlamentari/

Come si vede dalla espressione del voto erano contrari tutti i "piccolini" che potrebbero non tornare in parlamento, ma ora chi cambia idea dimostra a tutti gli italiani che le poltrone le si vuole ad ogni costo.
I nomi di chi non vuole andare a casa si trovano a questo link: 
https://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_costituzionale_in_Italia_del_2020#Posizioni_dei_partiti_e_campagne_elettorali


Confronto internazionale sul numero dei parlamentari
La Costituzione italiana prevede un totale di 945 parlamentari (630 deputati e 315 senatori). A
questi vanno aggiunti i senatori a vita (al massimo 5) e i senatori di diritto a vita, cioè i Presidenti
emeriti della Repubblica (nel 2020 solo Giorgio Napolitano essendo gli altri tutti scomparsi).
In Europa l’Italia è il Paese con il numero più alto di parlamentari direttamente eletti dal popolo,
pari a 945 L’Italia è seguita dalla Germania con circa 700 parlamentari, dalla Gran
Bretagna con circa 650 e poi dalla Francia con poco meno di 600.
La classifica dei Paesi con il maggior numero di parlamentari non cambia di molto neppure se si
tiene conto anche delle Camere non elettive. In questo caso, il numero dei parlamentari
italiani sarebbe comunque ai vertici, secondo soltanto alla Gran Bretagna, che sconta per ragioni
storiche peculiari la numerosità della Camera dei Lord.
Con riferimento alla Francia, in particolare, è interessante notare come il Presidente Macron abbia
recentemente proposto di ridurre di un terzo il numero di parlamentari. 

Se si sostiene che i Deputati/Senatori rappresentano chi li ha eletti avviso tutti che ..

1) se ci rappresentato si dovrebbe rispettare la loro decisione quasi unanime di ridurre il numero dei parlamentari.
2) se ci rappresentano non dovrebbero cambiare casacca altrimenti non rappresentano più coloro che li hanno eletti.
3) se ci rappresentano non dovrebbero mancare mai ai lavori parlamentari altrimenti ci fanno mancare la rappresentanza delle nostre idee di elettori nel prendere le decisioni.

Appendice sui vitalizi, tolti e/o ripristinati
La delibera di due anni fa, festeggiata in piazza, è stata bocciata da una commissione del Senato. 
Sulla carta non c’è partito in circolazione favorevole ai vitalizi, eppure il taglio del trattamento pensionistico voluto dal Movimento 5 Stelle nel 2018 è stato cancellato da un voto in commissione Contenziosa del Senato. 
i vitalizi, tradizionalmente concepiti, non esistono più dal 2012 e ciò che è stato reintrodotto nelle scorse ore è semplicemente il calcolo pensionistico contributivo degli ex parlamentari precedente alla sforbiciata ( fino al 60 per cento) avvenuta nel 2018. 
«Non solo pace fiscale e cancellazione della sanatoria dei clandestini: il 4 luglio la Lega raccoglierà le firme anche per abolire una volta per tutte i vecchi vitalizi ancora in vigore», dice Matteo Salvini, seguito a ruota da Giorgia Meloni: «Noi di Fdi siamo stati sempre coerenti, contro le pensioni d’oro e i vitalizi siamo stati i primi, il Pd invece era contro».
Ovviamente c’è da scommettere che ai profumati assegni incassati vita natural durante per spesso brevi periodi in carica gli ex parlamentari non avrebbero rinunciato neanche se a scrivere quella delibera fosse stato un principe del foro.
Sono stati sostituiti da un trattamento pensionistico che pure rimane piuttosto ingiusto, perché ricalca il vecchio sistema in termini di requisiti d’età ma almeno se ne distacca per l’importo, che da quell’anno viene calcolato in base ai contributi versati.
Nel frattempo infatti, beffa dopo la tempesta, si dovranno restituire gli arretrati dal 2018 (poca roba alla fine, il taglio era stato in media dell’8%) e si aspetta un effetto simile alla Camera.
L’unico messaggio che è passato è che è tutto come prima. 

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