giovedì 8 ottobre 2009

Ma come mai su QUATTRO solo UNO si lamenta??

DOMANDA MOLTO SEMPLICE:
Pechè se QUATTRO sono gli interessati e perdono tutti la loro esclusione da processi in corso, l'unico che si lamenta è il Presidente del Consiglio.
Perchè si lamenta pure contro il Presidente della Repubblica che è nelle sue stesse condizioni
Anche il Presidente della Repubblica, e quelli del Senato e della camera dovrebbero prendersela con la Corte Costituzionale che li ha privati di questo diritto di immunità.
 
 
Il cosidetto lodo Alfano è un DDL (Disegno di legge) composto di un solo articolo di otto commi.
Tratta la "sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato" ovvero per :
1) Presidente della Repubblica
2) Presidente del Consiglio
3) Presidente della Camera
4) Presidente del Senato
 
La sospensione si riferisce a fatti commessi prima della assunzione dell'Alta carica e possono essere già in corso, in ogni fase o grado di giudizio.
Per il capo dello Stato e per il premier restano esclusi i reati commessi nell'esercizio della loro funzione. Per cui si applicano gli articoli 90 e 96 della Costituzione.
La sospensione del processo non è reiterabile.
Ciò vuol dire che una stessa persona non può goderne se, cessata una carica, ne assume un'altra.
Con una sola eccezzion: quella del capo del governo che venga nominato di nuovo nella stessa legislatura.
L'opposizione contesta la non chiarezza, quindi chiede la non reiterabilità sempre.
Uno dei quattro vertici dello Stato non potrà cambiare carica o funzione, nella stessa legislatura, senza che si riprenda il processo nei suoi confronti.
Ovviamente si può rinunciare alla sospensione e, come proposta dall'opposizione, i tempi di decorrenza della prescrizione si bloccano durante la sospensione.
Per al tutela della parti il DDL prevede che l'altra parte possa sempre trasferire il processo in sede civile, dove la sua causa gode di una priorità.
 
 
Lodo bocciato, la sfida di Berlusconi: "Pronto a difendermi in aula e in tv"

Dal premier nuovi attacchi ai giudici e Napolitano: «Anche lui di sinistra». «Ora si vedrà di che pasta sono fatto»
08 ottobre 2009, ROMA
«Il Capo dello Stato è di sinistra, la Corte Costituzionale è un organo politico. Nonostante questo io vado avanti con grinta. E gli italiani vedranno di che pasta sono fatto». Il giorno dopo la bocciatura del Lodo Alfano da parte della Consulta, il premier Berlusconi torna ad attaccare giudici e Quirinale.
Il premier mostra i muscoli in una intervista al Gr1: «Il Presidente della Repubblica è stato eletto da una maggioranza che non è più maggioranza nel Paese, una maggioranza di sinistra, ed ha le radici totali della sua storia nella sinistra. Credo che anche l'ultimo atto di nomina di un magistrato della Corte dimostri da che parte sta». Berlusconi conferma che «il governo va avanti tranquillamente, serenamente, se possibile con più grinta di prima, perchè si sente assolutamente necessario, indispensabile, alla democrazia, alla libertà, al benessere di questo Paese. Abbiamo governato senza questo Lodo per cinque anni, dal 2001 al 2006. Continueremo a governare senza questo Lodo».
Berlusconi tira dritto anche di fonte ai procedimenti che si riaprono a suo carico. «Ci sono due processi farsa, risibili, assurdi, che illustrerò agli italiani, anche andando in tv. Mi difenderò più spesso nelle aule dei tribunali facendo esporre al ridicolo gli accusatori, mostrando a tutti gli italiani di che pasta sono fatti loro e di che pasta sono fatto io». Berlusconi riprende le stesse parole pronunciate ieri a caldo dopo la sentenza della Consulta: «Per fortuna che Silvio c'è, altrimenti il Paese sarebbe nelle mani della sinistra che ha una organizzazione di una minoranza della magistratura che usa il potere giudiziario ai fini di lotta politica, ha più del 70% della stampa che è tutta di sinistra con in testa "Repubblica" e gli altri giornali, ha tutti i programmi di cosiddetto approfondimento politico con la tv pubblica pagata con i soldi di tutti».
 

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