sabato 1 novembre 2014

2014_11 IL SINDACO DI VIGEVANO E L’EBOLA: MOLTA PROPAGANDA E NIENTE INFORMAZIONE

“Allarme! Allarme!”. Il panico generale è da sempre un’arma di “distrazione di massa“. Se poi, dato che a Vigevano la campagna elettorale è vicina, hai anche la possibilità di infilarci un po’ di brutale propaganda, perchè no?!
Considerato che le uniche cose per cui il sindaco di Vigevano lascerà il segno sono bambini esclusi dalla mensa, sgomberi e dossi (la “guerra all’immigrato” non sto a citarla, è sottintesa) perchè non chiudere in bellezza con un gesto plateale in stile Lega?
L’ebola è alle porte e pare venga dall’Africa; noi europei da sempre, a causa della nostra stupida posizione geografica, abbiamo a che fare con flussi migratori provenienti – guarda un po’ – dall’Africa, dove deprediamo, bombardiamo o sosteniamo regimi dittatoriali (ricordiamoci che noi andiamo via dall’Italia per molto meno).
[NOTA : Nella lettera del Sindaco si dice comunque "provenienti da paesi a rischio o che abbiano intrapreso viaggi in Africa e presenti nel Comune di Vigevano" pertanto non solo di "origine extra comunitaria" ma anche "fauna locale ed ariana" che abbia compiuto "viaggi" in "paesi a rischio". Questo chiarimento non toglie comunque il peso in un certo senso discriminatorio con il quale questa iniziativa è stata letta dalla massa]
Allarme ebola, allora!
Il pensiero del sindaco Sala deve essere stato quello di avere trovato l’ennesima occasione di supplire alla mancanza di contenuti politici concreti, e di tentare di convincere gli elettori leghisti che lui è un “padano doc“, visto che in casa sua stanno pensando di “spodestarlo”.
L’operazione però rasenta il ridicolo.
Nell’allarmare la cittadinanza vigevanese verso i migranti “nordafricani-porta ebola” dimostra, come è testimoniato dalla lettera da lui scritta al ministro della Salute, di non sapere ciò di cui sta parlando, o di fare finta di non saperlo.
Mi sembra opportuno esporre alcune informazioni in merito all’ebola.
Il periodo che passa tra il contagio e la probabile morte è di massimo quattro o cinque settimane (un migrante impiega diversi mesi per arrivare, dato che non ha a disposizione voli charter).
I sintomi si manifestano in modo acuto mediamente dopo sette giorni (e ciò rende i casi facilmente individuabili e isolabili).
Si viene contagiati dall’ebola tramite contatto con fluidi infetti o rapporti sessuali (non credo che i migranti in condizioni di agonia o di estremo tentativo di sopravvivenza pensino ad avere rapporti sessuali. Qualora abbiano contatti con fluidi infetti, o farebbero tempo a morire prima di arrivare o comunque manifesterebbero sintomi facilmente riconoscibili).
E’ un ceppo virale che ha il suo habitat naturale nell’Africa equatoriale (non proprio lo stesso clima della Lomellina…).
Gli unici casi registrati nell’Occidente “civilizzato” riguardano cittadini “civilizzatissimi” in ritorno da viaggi in quei territori (non mi pare che tali viaggi siano da annoverare nella categoria dei flussi migratori).
Come ha sottolineato recentemente Gino Strada, fondatore di Emergency, “l’Ebola arriverà in Europa se non lo fermiamo subito in Africa. E non arriverà attraverso i barconi, ma attraverso i voli in business class”.
Considerato che queste informazioni possono essere apprese da chiunque attraverso una minima attività di ricerca – infatti io non sono medico – viene da porsi una domanda: è davvero possibile che un sindaco che dice di avere così tanto a cuore la salute dei suoi cittadini – come lui afferma nella lettera al ministro – queste cose non le sappia?
Il confine tra ignoranza e propaganda in questo caso è molto labile!
tratto da  Alessio Galli Segretario del circolo “Hugo Chavez Frias” del Partito della Rifondazione Comunista di Vigevano

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