QUESTO E’ IL PNR
un po' un esercizio narcisista, è lo sforzo di accrescere la
conoscenza. E’ faticoso, ma mi basta che anche solo uno di voi lo
condivida per rendermi felice e poter continuare. Non cerco consensi,
tanto che tanti, lo dico senza vergogna, che nella vita sono SERVI,
si sono allontanati. Torneranno, se ce ne sarà bisogno. Chi è rimasto,
chi si unisce, ne comprende lo spirito. Non sono Cesare con tanti nemici
e molto onore. PNR è popperiano, c’è e resta chi ama la sfida della
ragione che si affida a sperimentare fatti e proposte.
DIO CI SALVI DAGLI EROI
Nella vita reale non esistono individui eccezionali capaci di
contrapporsi alle idee che si confrontano con il tempo (non quelle
fisse). Nella storia dello storicismo si ricordano solo gli imbonitori
coloro che hanno guidato le masse. Ci si dimentica di chi invece, ha
motivato il confronto tra idee per trovare soluzioni che aumentassero le
libertà e creassero condizioni di benessere migliori.
NESSUNO HA COMPRESO
che questo cambiamento che è logica conseguenza dello scorrere del
tempo necessita prima di tutto di garantire la partecipazione e la
convivenza dei più. Se questo non succede, se la maggioranza resta
esclusa, allora si torna, nella migliore affermazione dello storicismo,
alle rivoluzioni. Queste non sono mai sviluppo, talvolta progresso
talvolta regresso.
NON AVANZA LA CONOSCENZA Evitando il metodo Liberale,
i due fronti, elitista e populista, non fanno avanzare la conoscenza ma
piuttosto la reprimono. Rinnegando il conflitto democratico rinunciano
ad affrontare i problemi per elaborare soluzioni che, secondo
le tradizioni passate, bilanciano i diritti e le libertà soggettive ed
oggettive. Rinnegano così la possibilità di trovare soluzioni innovative
a problemi nuovi.
LA NOSTRA NATURA
Così è sempre stato per l’uomo. Il nostro desiderio di scoperta è
associato alla necessità di garantirsi la sopravvivenza. Vi è in noi
una naturale propensione a spiegare l’ignoto per meglio collocarci nell’ambiente in cui ci troviamo. La curiosità è talmente forte da imporre il sacrificio della vita stessa
LA PAURA Non è solo un problema italiano ma riguarda molte regioni del mondo. I cittadini rifiutano la scienza perché hanno paura di affrontare la complessità con il lavoro lento e articolato del metodo sperimentale. Preferiscono affidarsi alle formule magiche della stregoneria contemporanea che si manifesta con il ritorno rivisitato dell’autoritarismo e del populismo. L’illusione di poter risolvere i problemi rapidamente e senza la fatica del conflitto democratico rassicura gli animi ma rimane inevitabilmente un'illusione.
L’ETA’ BUIA? Si, forse stiamo ritornando, come ciclicamente succede, in una fase storica buia: alla ragione si preferiscono le scorciatoie delle promesse che evocano un mondo ideale che però contrasta con la realtà delle cose. E’ nella pratica un rifiuto del metodo sperimentale totale perché si manifesta in molte degli ambiti dell’agire umano, compresa la scienza stessa, il mercato, il lavoro e soprattutto la politica.
NON SI DIBATTE PIU’ Gli
spazi del confronto si sono paradossalmente ridotti. Dovrebbero essere
aumentati con l’avvento dei media sociali. Non è così. Questi danno
l’illusione di una nuova agorà del confronto. Invece sono spazi per l’affermazione e la ricerca di verità rassicuranti.
Le ricerche in materia, poche, dimostrano che nelle reti sociali si
rafforzano i pregiudizi e si moltiplicano esponenzialmente le distanze. I
luoghi del conflitto democratico invece, stanno scomparendo. Le ragioni
sono molteplici. La prima è certamente la complessità delle questioni
in una fase di cambiamento storico tanto rapido quanto complesso in un contesto globale, dove gli interlocutori con cui confrontarsi si moltiplicano.
I NEMICI DELLA SCIENZA Guardandosi in giro si scopre che oltre ai parlamenti, non funzionano nemmeno le grandi istituzioni internazionali, così come i tradizionali luoghi dove si nutre il dibattito pubblico. Le imprese,
si pensi al settore ambientale o alimentare, cedono alle imposizioni
emotive degli stregoni di ogni genere, per paura di perdere il
consumatore. Quest’ultimo si dice essere sempre più informato ed
esigente. E' vero? Dove trova le informazioni? Le sa elaborare?
SCIENZIATI STREGONI Molti uomini di scienza usano il metodo scientifico non come strumento critico per avanzare la conoscenza (falsificazione) ma come strumento confermativo (propaganda) delle norme esistenti attorno alle quali si fondano le comunità pseudo scientifiche e di interessi di potere. Per le scienze naturali come per quelle sociali. Si spiegano così due errori contrapposti. Da
un lato il settarismo ideologico di tanti scienziati che decidono di
contribuire alla politica: essi promuovono idee fisse e rassicuranti
mentre negano qualunque cosa che possa mettere in dubbio i risultati
della scienza Dall'altro il disimpegno politico di tanti scienziati che
separano l'attività scientifica dell realtà quotidiana rinunciando a
risolvere i problemi che così restano nelle mani dei politicanti.
COSA FARE? Stimolare
il dibattito promuovendo il metodo sperimentale a cominciare dalle
scuole dove, in Italia, è da sempre assente - per ragioni culturali
avvinghiate al religioso e all'ideologico - e favorire il discorso pubblico attorno alla scienza. E’ il compito di noi Liberali, politico e culturale.
RIPRENDIAMOCI IL POTERE DI SCEGLIERE
alimentando il confronto democratico, riaprendo lo spazio alle idee che
ci siamo illusi di eliminare, nel nostro rapporto diretto (attraverso i
media sociali) con l’autorità preposta. Risolvere i problemi richiede
tempo, ma è solo all'inizio che può generare confusione cognitiva. Il
secondo step è la progressiva comprensione della complessità. Torniamo a
discutere. Riprendiamoci il tempo.
GLI ILLUSIONISTI Ti hanno fatto credere che è Liberale il mercato senza regole; la supremazia della finanza; lo stare con le multinazionali e il non fare pagare le tasse a quelli del web; il sostenere i monopoli familiari e clientelari; il rinnegare le tasse ma sbavare per i sussidi pubblici; il volere lo Stato minimo ma tutelare la burocrazia e le sue relazioni ben remunerate.
IL LIBERALISMO E’ VIVO più che mai. Essendo un metodo per allargare la libertà dei cittadini e migliorare la loro convivenza,
ci ha aiutato a comprendere che la globalizzazione e l'automazione sono
processi straordinari che necessitano però di regole per garantire ad
un numero sempre più ampio di individui l’accesso alle numerosissime opportunità.
LIBERTÀ
E’ un atto di liberazione. Si tratta di proteggere la diversità di
ciascuno garantendo però la stessa opportunità. E’ l’individuo che
sceglie a sua volta come investire questa opportunità. Può sperperarla
come tanti amici ritengono succeda qui in Italia, così come invece possono impiegarla e investirla nel modo migliore.
IL POPULISMO E’ IGNORANTE
perché di fatto ignora l’importanza delle conoscenze e del metodo
scientifico. Il populismo si caratterizza proprio per la sua ignoranza
del futuro a cui preferisce il presente, di chi vota.
LA POLITICA HA ABDICATO per molti anni i nostri rappresentanti si sono in qualche modo sottomessi alla burocrazia. Le
ragioni sono molteplici. Tra queste è bene evidenziare che in molti
casi i rappresentanti sono di passaggio in quanto comunque soggetti al
mandato dei cittadini, mentre i burocrati restano immobili e immuni da
qualsiasi giudizio, a volte persino quello della giustizia.
CONSUMARE non ha già troppo? Per esempio, può giocare con l'iPad? Non è la stessa cosa mi dicono. Gli serve davvero questa Play?
SOCIALIZZARE tutti ne hanno una (è l’argomento di molti). Non può restare l’unico senza. C’è davvero un problema di socializzazione?
In fondo può godere di un iPad che non lo esclude dal processo
secondario di socializzazione. O sbaglio? Mi dicono che non avendo la
Play si favorisce l'esclusione rispetto alla maggioranza che ne possiede
una.
INVESTIRE SULL’IMMIGRAZIONE se
non siamo capaci di attirare immigrazione qualificata (fatta qualche
eccezione) a differenza dei paesi del Nord Europa, allora dovremmo
investire su quella che ci ritroviamo. La prima costerebbe di meno,
perché già parzialmente qualificata. La seconda richiede investimenti
importanti.
IMPARARE DAGLI ERRORI ALTRUI i dati che arrivano dagli USA, il paese delle opportunità, dovrebbero aiutarci a riflettere - li trovi qui - Le
donne di famiglie immigrate (soprattutto afroamericane) e poco educate
guadagnano molto meno rispetto alle loro pari bianche, che a loro volta
guadagnano meno rispetto alle loro pari con un livello di studio più
elevato. Questo vale, purtroppo anche per gli uomini non bianchi,
guadagnano meno dei loro pari pallidi.
mercoledì 19 dicembre 2018
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