martedì 17 novembre 2020

2020_11_05 Salvini e la riduzione della aliquota IVA, arriva a cavalcare anche questo tema pur di incastrare i soliti creduloni

Salvini e la riduzione della aliquota IVA,
arriva a cavalcare anche questo tema pur di incastrare i soliti creduloni.
Chi ne può trarre vantaggio dalla diminuzione dell'IVA?
Chi ha la possibilità di acquistare beni sempre più costosi od immobili.


I pareri di SALVINI: 
APRILE 2019
Non aumenta l'IVA le risorse arriveranno dalla crescita.

MARZO 2018
Ridurrò le accise

NOVEMBRE 2018
Non ridurrò le accise

Certo è che ha uno staff di propagandisti che vanno a scegliere sempre dei temi di forte impatto sociale. Dopo soli pochi giorni dalle parole del Primo Ministro Giuseppe Conte che ha ribadito che stanno pensando ad un riduzione delle aliquote IVA ma che non è una manovra facile ( in quanto i costi per lo stato sarebbero molto rilevanti per le casse e i benefici per gli italiani sarebbero minimi ) il Leader dei "populisti" si scaglia a gran voce (sicuro di essere ascoltato) a richiedere il taglio dell'IVA.

Fonte http://www.studioseminara.net/aliquota_iva_22/
L'innalzamento al 22% fu deciso nel 2013 quando il governo in carica era presieduto da Enrico Letta [28 aprile 2013 22 febbraio 2014 Partito Democratico Letta Grande coalizione] cui sono succeduti Matteo Renzi [22 febbraio 2014 12 dicembre 2016 Partito Democratico Renzi  PD-NCD-SC-UdC-Demo.S-CD-PSI], Paolo Gentiloni [12 dicembre 2016 1º giugno 2018 Partito Democratico Gentiloni PD-NCD/AP-CpE-Demo.S-CD-PSI] e da ultimo Giuseppe Conte prima versione [ 1 giugno 2018 5 settembre 2019 Indipendente di area M5S  M5S-Lega-MAIE con l'appoggio esterno di: PLI-PSd'Az-MNS]
dove guarda caso proprio Ministro degli Interni e Vice-premier era niente meno che MATTEO SALVINI.
Durante il suo breve regno governativo, interrotto da lui medesimo, ha speso oltre CINQUE milioni di euro (cifra da verificare) per i suoi fantomatici Decreti sicurezza, ma non ha mai pensato a ridurre l'IVA agli italiani, e nemmeno le Accise sui carburanti come aveva sbandierato durante la campagna elettorale.
Ora chiede l'abbassamento dell'IVA.

Taglio dell'Iva, Salvini: 
"Ogni taglio delle tasse ha l'appoggio della Lega". 
Gentiloni: "Valuteremo la proposta quando arriverà"
Giravolta del leader leghista che prima aveva criticato l'idea del premier Conte. Critiche da Forza Italia. Della Vedova: "Fuoco d'artificio a debito". Dubbi anche da Leu: "Inutile nuovo taglio lineare". Prudenza da Pd e Italia Viva, che punta a ridurre la tassazione sul lavoro. Il M5S: "Bene Castelli, taglio Iva per rilanciare economia italiana"
Sono prudenti per ora le reazioni delle forze politiche di fronte alla proposta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di aprire al taglio dell'Iva per arginare la crisi. 
Se nell'opposizione si registrano le maggiori riserve da parte di Forza Italia, Matteo Salvini prima critica poi sembra appoggiare "qualunque taglio delle tasse". 
Tra le forze di maggioranza si registra un atteggiamento di cautela in Leu ma anche nel Pd e dentro Italia Viva, per una volta sulla stessa linea. 
Per ora il taglio dell'Iva è solo un'idea, che piace al M5S e a Conte e che dovrà essere attentamente vagliata per valutarne gli effetti reali in termini di costi e benefici. Il Movimento infatti esce con una nota dei deputati della commissione Bilancio che loda il lavoro della viceministra Castelli e auspica un taglio dell'Iva "per rilanciare i consumi, inserendo il provvedimento in una riforma organica più ampia". 
Accortezza invece da parte del commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni che, interrogato sull'argomento, risponde: "Noi valutiamo le proposte dei paesi membri quando queste proposte vengono presentate, quando vengono formulate nei bilanci o in futuro nei piani di Recovery post pandemia. Faremo lo stesso con questa proposta quando ci verrà presentata".

Giugno, 22 Il SOLE 24 ore
Iva, Giuseppe Conte II [dal  5 settembre 2019 governo in carica] apre a una riduzione «per un breve periodo»: tutte le ipotesi in campo. Progetto di rilancio che ha preso forma nel corso degli Stati generali dell'economia cui ovviamente Salvini, Meloni e Tajani hanno rifiutato di intervenire.
Secondo i calcoli contenuti nella relazione tecnica del decreto Rilancio, il taglio di un punto dell'aliquota ordinaria del 22% vale circa 4,37 miliardi e dell'aliquota ridotta del 10% vale poco meno di 2,9 miliardi. Perché una riduzione generalizzata possa effettivamente farsi sentire sulle tasche degli italiani, il costo per i conti pubblici sarebbe dunque tutt'altro che marginale.

Il presidente del Consiglio al termine del vertice durato dieci giorni: "Dobbiamo modernizzare il Paese e renderlo più inclusivo". 
"Non ci siamo chiusi affatto. Anzi ci siamo aperti al mondo della cultura e alla società civile". Lo ha detto  durante la conferenza stampa conclusiva degli Stati generali, a Villa Pamphilj, a Roma [Sede istituzionale del Govenro Italiano]. "Abbiamo avuto 82 incontri - ha detto Conte - Questo dialogo ci rafforza, rafforza me e tutti i ministri. Ci rafforza negli obiettivi, nelle linee di intervento su cui vogliamo agire"

Però esiste una quantità di prodotti sui quali l’aliquota è agevolata al 10%, e altri su cui scende fino al 4%. Sono previste però delle eccezioni, in particolare per determinati prodotti, infatti, l’Imposta sul valore aggiunto è pari al 4% e, in altri casi, al 10%. Lo scopo, ovviamente, è di alleggerire la tassazione sui prodotti più necessari e dal maggiore impatto sociale.



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