sabato 17 gennaio 2015

L'insegnamento di Giorgio Napolitano della senatrice Elena Ferrara

Giorgio Napolitano si dimette da Presidente della Repubblica Italiana, 15 gennaio 2015
pubblichiamo un bel commento della senatrice Elena Ferrara.
L'insegnamento di Giorgio Napolitano
Ciascun Presidente della Repubblica è stato, nel tempo, la rappresentazione stessa del Paese, la figura posta a custodia dei valori fondanti del nostro Stato e della sua Costituzione. Giorgio Napolitano ha rivestito questo ruolo con dedizione, senso del dovere e delle istituzioni. Ricordo nel 2006 la sua nomina, al quarto spoglio dopo giorni di intense trattative, di frizioni e scontri. Un Senatore a vita, un ex comunista, lui storico esponente migliorista del Pci, per la prima volta al Quirinale. 
Il Presidente Giorgio Napolitano ha retto il timone in uno dei momenti più tempestosi della storia repubblicana: la crisi economica che ha segnato fortemente la nostra società e la crisi politica che ha mutato profondamente lo scenario della rappresentanza democratica e dell'assetto istituzionale. Un momento di grande trasformazione in cui proprio Giorgio Napolitano ha rappresentato il punto di riferimento. La capacità di dialogo, la dignità ed il coraggio nell'affrontare dure prove e strumentalizzazioni, talvolta spregevoli, da parte di alcuni esponenti politici. Il suo impegno per la pace, i giovani, le donne, la giustizia e le riforme necessarie per il rilancio del Paese hanno segnato il suo mandato. Un percorso unico, data la durata, caratterizzato da un'autorevolezza non comune e il riconoscimento trasversale come punto di riferimento anche sul piano internazionale: convinto europeista, nel maggio 2010, viene accolto da “campione della democrazia” dal Congresso degli Stati Uniti. 
Nel 2013, con grande senso di responsabilità e dello Stato Giorgio Napolitano ha accettato di restare al Quirinale per risolvere l'impasse per la votazione del suo successore. Il suo discorso di fronte alle Camere riunite risuona ancora oggi e dovrebbe richiamare tutti i partiti, ciascun politico ed amministratore, a lavorare unicamente per il bene comune, in una logica di confronto che non dovrebbe mai valicare il limite del rispetto e della tolleranza. Giorgio Napolitano ancora una volta aveva scommesso sull'Italia e sugli italiani, premiando l'arte e la ricerca anche con la nomina dei Senatori a vita dello scorso anno (Cattaneo, Abbado, Piano e Rubbia). Certamente il suo esempio lascia a ciascun rappresentante una preziosa eredità di valori da custodire e un percorso da completare. Per questo lo aspetto in aula al Senato per condividere con lui questo impegno; Giorgio Napolitano lascia il Quirinale ma non smette di essere una figura di riferimento, una testimonianza di servizio alla comunità e alle istituzioni cui attingere anche nell'imminente percorso di nomina del suo successore.