giovedì 27 dicembre 2012

Femminicidio, la strage continua

L'opinione di… don Renato - 27 dicembre 2012 – Mosaico di pace

http://www.peacelink.it/mosaico/a/37481.html

No. Tacere sarebbe un po' come avallare. 
Ci ho pensato molto quando ho letto la notizia di un prete, parroco in Liguria, che ha affisso alla porta della sua chiesa un articolo preso da internet dal titolo: "Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?"
Mi ha molto colpito, come prete e come uomo, tutta questa vicenda con le successive affermazioni, smentite ecc. 
Ho pensato che non era giusto stare in silenzio.

Credo, di fronte alla morte, all'uccisione, al 'femmnicidio' non ci sia spazio per i se e per i ma…

Siamo di fronte a persone uccise in quanto donne, quasi sempre da uomini del proprio ambito familiare. 
Far finta di non vedere o puntare i riflettori su altro (es. modo di vestire ecc.) credo sia molto grave. E penso che come uomo e come prete, anch'io sono parroco, non si debba spostare l'attenzione dalle vittime, che hanno un nome, un volto e una storia. Ancora ieri, 26 dicembre 2012, in Liguria, un marito, già denunciato per violenze e minacce, uccide la moglie Olga e la sorella Francesca. No, sulla morte non si scherza, e non si scrivono cose dicendo che servono 'a far riflettere'. Oppure cercando una qualche colpa nelle vittime. 
Credo che una seria autocritica la debba fare io - noi in quanto uomini. E io - noi in quanto preti, che spesso parliamo del valore della vita, della famiglia, ecc. Molti omicidi avvengono proprio in ambito familiare. Stiamo attenti a non arrivare a dire, com'è già successo in passato, che'bisogna contestualizzare'.
  • Di fronte al genocidio degli Ebrei, dobbiamo dire che anche gli Ebrei se la sono un po' cercata? 
  • Di fronte ai bambini uccisi a Sarajevo durante la guerra perché giocavano sulla neve, dobbiamo dire che è anche colpa loro e delle mamme che li hanno lasciati uscire dalle cantine?
  • E di fronte alla vittime di tante guerre passate e attuali, qualche colpa la troviamo per giustificare le bombe e i massacri? 
  • E di fronte a questi cristiani uccisi in una chiesa in Nigeria, dobbiamo dire che se la sono cercata, che era meglio se stavano a casa e non andavano in chiesa a pregare?

No, credo proprio che sia importante non perdere la bussola e stare dalla parte delle vittime. Sempre. Don Tonino Bello, profeta dei nostri tempi, morto 20 anni fa, ci ricordava che "delle nostre parole dobbiamo rendere conto agli uomini. Ma dei nostri silenzi dobbiamo rendere conto a Dio!"

lunedì 24 dicembre 2012

Casa del pane, si muore ancora

E' una notizia a cui non si è dato molto peso.
In Siria, domenica 23 dicembre 2012, un bombardamento aereo a Helfaya nella provincia di Hama uccide decine, o forse centinaia, di persone in coda davanti ad un panificio.
Come a Sarajevo, il 27 maggio 1992: 23 persone in fila per comprare il pane uccise dalle granate.
Oggi come allora la notizia non sconvolge più di tanto. A Sarajevo la guerra è continuata per anni. E in Siria?
Tutti i riflettori della politica e dell'informazione sono oggi puntati su chi sta nei palazzi. Non c'è posto, non si perde tempo per chi viene ucciso per il pane.
Luca parlando della nascita di Gesù dice 'per loro non c'era posto' e Matteo scrive che 'Erode resta turbato e con lui tutta Gerusalemme'.
Eppure, il Bambino che oggi, Natale 2012,  accogliamo e di cui tutti giornali e Tv parleranno, con gli auguri, con le immagini delle liturgie da tutto il mondo, ecc ecc… nasce a Betlemme che vuol dire 'Casa del Pane'.
E, senza parlare, ci dice con chi sta Lui, e con chi dobbiamo stare anche noi.
Allora… Buon Natale!
d. Renato Sacco

sabato 24 novembre 2012

Fwd: Ultime ore per fermare la orribile legge anti-gay in Uganda

Cari amici, 


Tra poche ore l'Uganda potrebbe approvare una legge che potrebbe introdurre la pena di morte o l'ergastolo per l'omosessualità. Una mobilitazione internazionale ha rimandato la legge l'anno scorso: abbiamo bisogno di alzare la pressione per spingere il Presidente Museveni a difendere i diritti umani e fermare questa legge brutale. Firma sotto e dillo a tutti:
Il Parlamento ugandese vuole approvare una legge brutale che potrebbe introdurre la pena di morte per il reato di omosessualità. Se lo faranno, migliaia di ugandesi potrebbero essere uccisi o condannati all'ergastolo soltanto perché gay.

Già in passato siamo riusciti a fermare questa legge, e possiamo farlo ancora. Dopo l'enorme appello globale dell'anno scorso, il Presidente ugandese Museveni aveva bloccato la legge. In Uganda il malcontento nei confronti della politica sta crescendo, e gli estremisti religiosi in Parlamento sperano che la confusione e la violenza che regnano nelle strade possano distrarre la comunità internazionale e far passare inosservato il secondo tentativo di adottare questa legge piena d'odio. Possiamo dimostrare che il mondo ha ancora gli occhi puntati su di loro.

Non abbiamo tempo da perdere. Raggiungiamo un milione di voci contro la legge anti-gay in Uganda nelle prossime 24 ore: le consegneremo ai leader ugandesi e a dei paesi chiave che li possano influenzare. Clicca qui per entrare in azione e poi gira questa email a tutti:

http://www.avaaz.org/it/uganda_stop_gay_death_law/?btPGocb&v=19431

Essere gay in Uganda è già pericoloso e orribile. Gli ugandesi LGBT sono continuamente minacciati e picchiati, e solo l'anno scorso l'attivista per i diritti degli omosessuali, David Kato (foto qui sopra) è stato brutalmente massacrato in casa sua. Ora sono minacciati ancora di più da questa legge draconiana che potrebbe imporre il carcere a vita alle persone condannate per aver avuto relazioni con persone dello stesso sesso e la condanna a morte per i recidivi. Persino chi lavora per le ONG impegnate nella prevenzione dell'HIV secondo questa legge possono essere incarcerate con l'accusa di "promuovere l'omosessualità".

Proprio ora l'Uganda è in pieno fermento politico: milioni di euro di aiuti scomparsi hanno gettato nello scandalo il Parlamento. Questo scompiglio ha fornito agli estremisti religiosi in Parlamento la migliore opportunità di ritirare fuori la legge anti-gay, dandole il nome di "Regalo di Natale" agli ugandesi.

Il Presidente Museveni ha già tolto il suo sostegno a questa legge una volta, dopo che la pressione internazionale ha minacciato di bloccare gli aiuti all'Uganda. Facciamo crescere una petizione di un milione di firme per fermare la pena di morte contro i gay ancora una volta e per salvare vite umane. Ci rimangono solo poche ore: firma sotto e fai il passaparola con amici e famiglia:

http://www.avaaz.org/it/uganda_stop_gay_death_law/?btPGocb&v=19431

La volta scorsa, la nostra petizione internazionale che condannava la pena di morte contro i gay era stata consegnata in Parlamento, diventando una notizia diffusa in tutto il mondo e sufficiente a bloccare la legge per diversi mesi. Quando una rivista ugandese ha pubblicato i nomi, le foto e gli indirizzi di 100 sospetti gay, che erano stati poi minacciati, Avaaz ha sostenuto un'azione legale contro la rivista e abbiamo vinto! Insieme ci siamo messi dalla parte della comunità gay in Uganda, e ora hanno bisogno di noi più che mai.

Con speranza e determinazione,

Emma, Iain, Alice, Morgan, Brianna e il resto del team di Avaaz


FONTI:

Per Natale vi regalo una legge anti-gay (Giornalettismo)
http://www.giornalettismo.com/archives/600195/una-legge-anti-gay-per-natale/

Uganda: torna la proposta di legge anti-gay (Global Voices)
http://it.globalvoicesonline.org/2012/02/uganda-torna-la-proposta-di-legge-anti-gay/

Benvenuti in Uganda, il paese più omofobo al mondo (Il Post Internazionale)
http://www.thepostinternazionale.it/mondo/africa-e-medio-oriente/benvenuti-in-uganda-il-paese-pi-omofobo-al-mondo

Uganda, ucciso attivista gay aveva denunciato giornale omofobo (La Repubblica)
http://www.repubblica.it/esteri/2011/01/27/news/uganda_gay-11732975/

Radicali, Governo intervenga contro Uganda per abolire legge contro omossessualità (AgenParl)
http://www.agenparl.it/articoli/news/esteri/20121122-uganda-radicali-governo-intervenga-contro-uganda-per-abolire-legge-contro-omosessualita


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domenica 18 novembre 2012

VIGEVANO, VENDITA DELLA BRUGHIERA: UNA PRATICA DA RECORD

19/11/2012

Si fa presto a parlare male della burocrazia comunale e degli amministratori leghisti di Vigevano.

Ecco un bell'esempio di efficienza: la proposta d'acquisto dell'area della Brughiera-Piazzale Longo è stata protocollata in Comune giovedì 8 novembre 2012, e nel pomeriggio dello stesso giorno la giunta comunale ha deliberato di accoglierla. Più veloci di così…

Per un'operazione da 5 milioni e 915 mila euro non c'è che dire: il tempo è denaro. Si vede che la proposta depositata era molto convincente…

E non sia mai che una scelta così importante venga discussa con la città ed esaminata nei minimi dettagli, o almeno soppesata qualche giorno per valutare i pro ed i contro.

Come già detto, il tempo è denaro e chi chiede di non compiere passi avventati (quando un Comune vende una parte del suo patrimonio, ogni cittadino diventa più povero…) è soltanto un "bastian contrario", o anche peggio, se è un comunista.

E pensare che noi comuni cittadini di Vigevano stiamo aspettando da anni per bazzecole come l'avvio di politiche serie a sostegno di chi perde il lavoro, la realizzazione di un piano per nuove case popolari, la sistemazione delle scuole, una battaglia decisa per avere una linea ferroviaria almeno decente verso Milano.

Beh, un fatto è certo: così come sono stati capaci di spendere in fretta i soldi pubblici per cose inutili come la pista ciclabile della Sforzesca ed il nuovo palazzetto dello sport, sono altrettanto capaci di vendere in fretta il patrimonio comunale.

E che importa se avremo un altro polo commerciale di cui proprio questa città non ha bisogno?

L'importante è che nelle casse comunali entrino tanti soldi, perché prima (quando li avevano…) li hanno buttati via!

Davvero, non se ne può proprio più di questo modo di amministrare la cosa pubblica.

Roberto Guarchi

già consigliere comunale del Partito della Rifondazione Comunista a Vigevano

mercoledì 7 novembre 2012

2012_11_06 Obama si riconferma, la speranza non muore!!

Ogni tanto succede qualcosa di buono ed anche chi pensa a quei "poveracci che non pagano nemmeno le tasse" può spuntarla, credo che la maggioranza starà meglio, e la minoranza forse un po peggio, ma è una minoranza che non starà mai peggio della maggioranza vedi da noi 1.200.000 E/anno al presidente (ist pensioni) e 281 E/mese ai pensionati.
VIVA TUTTI GLI OBAMA DEL MONDO

martedì 30 ottobre 2012

Ma tu guarda, dopo avere usate le stesse battute per l'altro adesso le girano su di lui, che poveri!

Ma qui non si tratta di satira, ma di becere avversità contro chi in pochissimo tempo sta cercando di salvare il salvabile.
Un gran casino, che guarda a caso qualcun'altro ha creato, mettendosi in tasca tanti di quei miliardi che di Italia ne avremmo salvate due.

sinceramente che rubava ai poveri e dava ai ricchi era un altro che ha regnato nelle foreste di scemenvood per quasi 20 anni dove le berpecore adoravano i pdlupi e si davano loro in pasto ad ogni tornata lettorale

sabato 20 ottobre 2012

2012_10_20 Commento di gigggi al un ennesimo articolo

Quanto pesa una casa a Montecarlo?
Molto meno di 20 Milioni di euro spariti a Roma, molto meno di 45.000E/settimane delle vacanze presidenziali, molto meno di tanti orpelli che penderebbero .. da una certa parte.
E allora si gonfia, gonfia, gonfia la notizia per nascondere le pecche proprie, le travi enormi che hanno certuni, si lavora sul filo di paglia ...
Ma alla fine quell'appartamento a Montecarlo ruba soldi degli Italiani?
E tutti i rimborsi elettorali e di trasferta di certi consiglieri regionali, quelli si che sono soldi nostri!!
Ma non è che saranno serviti anche a pagare lauti stipendi a chi gonfia le notizie?

Commento di gigggi
Possibile che gli argomenti di questo giornale e di libero (libero????)siano: 
Fini e la casa di montecarlo,
quanto è bravo e buono il peggior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni,
belen rodriguez corona e l'ultimo sfigato con avventure sessuali e malattie veneree incorporate, 
la "bellissima " minetti ( se bella significa essere amanti del potente...)quanto siano incolore insapore e inodore tutto il resto.
Come notizie ...sono sempre le stesse, martellanti e con lo sfondo del metodo boffo...
dico almeno potreste non tediarci con minetti e rodriguez???????????No , eh???????????

fatto a questo articolo:

mercoledì 10 ottobre 2012

2012_10_10 Oscurare le luminarie per accendere la solidarietà

'Cieli bui'… per vedere la luna.     10 ottobre 2011 - Renato Sacco
Operazione 'Cieli bui'. Alla faccia della speranza! Certo che chi ha studiato questa  'buia' espressione per spiegare 'lo spegnimento o l'affievolimento dell'illuminazione' da parte del Governo, per contenere la spesa pubblica, non dimostra di avere nel cuore molto ottimismo, vita, speranza… Stiamo già vivendo momenti bui, e non c'è bisogno di fare l'elenco dettagliato… (disoccupazione, esodati, crisi, tasse, tagli, corruzione, illegalità…). Se poi, più tragicamente ricordiamo le 99 donne uccise, in ambito familiare dall'inizio del 2012, o i numerosi suicidi, a causa della crisi e non solo… E i venti di guerra che soffiano in diversi luoghi.   Beh, il cielo è già abbastanza buio!
Certo, è giusto e doveroso risparmiare su tutto, anche sui consumi di elettricità. Evitare gli sprechi. Ma mettendo 'in luce' gli aspetti positivi, di condivisione, di solidarietà, di speranza. Chiamando tutti, ma proprio tutti, a rivedere il proprio stile di vita!
Non so se anche il ministro della Difesa ha approvato l'operazione 'Cieli bui'. Certo che con il suo progetto degli F35 che costano un po' di più di qualche lampione acceso, di soldi ne spende, per rendere ancora più bui i cieli con strumenti di morte. Non è ancora arrivata una sua risposta a quanto avevo scritto su Famiglia Cristiana, lo scorso 29 luglio. Ma il Ministro, si sa, non si illumina all'idea di un confronto!
Nel piccolo paese dove abito, Cesara (Vb), 500 abitanti, c'è una bella iniziativa, legata alle luminarie di Natale: 'Contro la fame cambia la vita e .. spegni le luci. No allo spreco per le luminarie Natalizie, si alla solidarietà'. E' nata in tempi non sospetti, non c'era la crisi di oggi, con lo scopo di far cogliere la bellezza, la gioia del non sprecare, dello spegnere.. per accendere vita, solidarietà. Per dare speranza. Invece delle luminarie accendiamo dei piccoli lumini alle finestre di casa, e il ricavato va a situazioni di bisogno. In 23 anni sono stati raccolti e donati oltre 90 mila euro.
Chissà, magari per questo Natale 2012, qualcuno potrebbe copiare l'idea!
Anche in Vaticano, dove si dice che l'albero di Natale e il presepio in Piazza S. Pietro costino circa 250.000 euro, magari per quest'anno studiano una cosa un pochino più sobria.
E riducendo un pò i consumi e gli sprechi si torna allo stupore di guardare il cielo di notte, non per vedere il buio, ma per contemplare le stelle e la luna!
Si, quella luna che Giovanni XXIII ha invitato a guardare come un segno di luce, quella sera di 50 anni fa, giovedì 11 ottobre 1962, giorno dell'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II. Forse, rivedendo un po' il nostro stile di vita, possiamo di nuovo guardare alla luna, e non dimenticare il Concilio.  Perché se siamo accecati da troppi bagliori, anche la luna non si vede, e si spegne lo stupore e la speranza.
 
 
________________________________________
Mosaico di pace, Via Petronelli n.6 - 76011 Bisceglie (BT)
tel. 080-395.35.07   fax 080-395.34.50      www.mosaicodipace.it

sabato 6 ottobre 2012

DATEMI UNO SCHIAFFO

Un ESIMIO personaggio della amministrazione pubblica non accetta un taglio di stipendio.
Già è di secondo livello con solo 8.000 Euro al mese, come può sopportare di prenderne solo 4.000!
POPOLO DI INTERNET
Voglio ricevere uno schiaffo!!!! 
Datemelo, caro governo lo voglio anchio, 
non voglio 8.000 EURO al mese, datemi uno schiaffo e datemi SOLO 4.000Euro.
Se il poveraccio che è andato a scuola da Don Giussani non riesce a sopravvivere con 4.000 Euro, ho una amica che vive con 531E/mese di pensione ed un altro settantenne che sopravvive con 289E/mese, sono ottimi insegnanti, non sono ancora morti per cui devono proprio essere in gamba. 
Credo che li scritturerò per una masterclass di sopravvivenza. 
Se l'esimio schiaffeggiato dal governo con riduzione a SOLI 4.000E/mese vuole iscriversi gli chiediamo 4.000E al GIORNO!! Tiè,  

giovedì 27 settembre 2012

CASO CALUNNIA E DIFFAMAZIONE O REATO DI OPINIONE, chi colpisce non paga (settembre 2012)

Sallusti condannato, Fnsi: "Sentenza sconvolgente" www.ilgiornale.it
Solidarietà al direttore del Giornale dai colleghi giornalisti. 
Odg: "È intimidazione per tutti". Feltri: "Legge fascista". 
Sechi: "È un triste giorno per la libertà di stampa"

DOMANDA
Ma dove sono i liberisti (liberticidi) di sinistra? Nessuno s'indigna x questo? Il "colpevole" era già stato condannato ad 1anno con la condizionale e il direttore a 14 anni (ndr SONO MESI NON ANNI) senza condizionale? È giustizia questa? Mi vergogno sempre di più di essere italiano!!

RISPOSTA
Nessuno dice che i giudici hanno applicato la legge, col minimo del previsto nel caso specifico.
Sallusti non era (non lo è) incensurato e quindi non poteva godere delle attenuanti del caso.
Se c'è una colpa, quella è semmai della legge. 
Attenzione però.
Il reato non è "di opinione" ma è bensì collegato al fatto di aver riportato volontariamente una notizia in maniera falsa (se non addirittura "falsa" tout court).
In qualità di Direttore responsabile (e "responsabile" vuol dire un pacco di soldi che né io né te messi insieme ci sogniamo, ma vuol dire anche che la responsabilità è "penale") lui ha la responsabilità, appunto, di ciò che il giornale pubblica senza firma o sotto pseudonimo (Dreyfuss, nel caso specifico).
L'articolo, vedi allegato, è un coacervo di falsità, ad iniziare dal titolo.
Il giudice non ha ordinato l'aborto (sarebbe impossibile, legalmente) ma ha conferito alla ragazza ed alla madre la possibilità di scelta escludendo il padre che non era in grado di aiutarli nella decisione. Un percorso legalmente ineccepibile e fatto senza forzature.
Se leggi l'articolo non c'è traccia di questo. La ragazza non è stata costretta ad abortire ma, è chiarissimo dagli atti, è stata lei in primis a scegliere questa opzione.

Se un giornale pubblicasse un articolo senza firma in cui ci fosse scritto che xxxxxx fa carriera pagando tangenti e dando via i ciàp, probabilmente penso che passeresti la cosa agli avvocati e, se tu vincessi la causa (e la vinceresti) saresti ben felice di pensare che chi è colpevole paghi.
Attenzione, ulteriore: Sallusti poteva anche patteggiare (prima) un risarcimento ed evitare il carcere (lo pagano profumatamente anche per questo ed, in genere, sono anche ben coperti assicurativamente parlando) ma non ha voluto farlo, nonostante fosse certa la condanna, visto che l'articolo era indiscutibilmente un "falso", anche perché dall'altra parte c'era una sentenza scritta e depositata.
Ha voluto invece fare il martire. Ma il martire lo fa chi si batte per la libertà, non per chi difende la menzogna (e in questo caso non è altro che menzogna).
Poi, personalmente, non auguro a Sallusti il carcere, ma lui le leggi le conosceva e sapeva bene quello a cui andava incontro.

CONTRODOMANDA
Tu mettila come vuoi ma i "2 pesi e 2 misure" sono sotto gli occhi di tutti, le porcate le fanno tutti, e la gente lo capisce tanto é vero che si vendono sempre meno giornali, ma non si capisce come le sentenze pendano sempre e solo da una parte!!!

RISPOSTA
Se devo pensar male, mi vien da dire che il falso lo scrivono solo alcuni.
Penso invece che da una parte ci sia un senso di impunità che porta a scrivere il falso. Forse dall'altra quel senso non c'è, e quindi ci vanno coi piedi di piombo.
Per esempio, da quando a Firenze c'è l'edizione locale de "il Giornale", non ho mai letto una cronaca locale così infarcita di notizie riportate volutamente in maniera falsa (non dico di parte, non dico con opinione di parte, non dico con una visione parziale, dico proprio notizie false) che mai e poi mai avevo visto né su "La Nazione" (che è un giornale di destra ma che sa fare il mestiere ed ha ancora l'etica) né su La Repubblica né sul Corriere.

COMMENTO
Quanto sopra riportato è tratto da una conversazione pubblicata sul WEB in un Social Network sulla quale vogliamo esprimere un nostro commento.
Ieri sera (26/09/2012) ho sentito LA ZANZARA su Radio 24 e continuavano a ripetere la domanda "E' giusto dare 14 mesi (non anni!!) ad un giornalista?
Come se dicessimo è giusto darli ad un idraulico, ad una commessa, ad un disoccupato
Ma scusate la pena si da in base al reato, e a quanto stabilisce la legge, mica in base a chi lo ha commesso? 
Esempio:
Reato di diffamazione pubblica ed intenzionale
Direttore di giornale = assolto con formula piena e complimenti per l'incremento delle vendite
Idraulico = 14 mesi di stura cessi gratis
Commessa = sospensione dal lavoro e condanna ad alimentarsi con confezioni scadute
Disoccupato = condanna ai lavori forzati sino alla maturazione del diritto alla pensione
Ma siamo matti!
Reato di diffamazione pubblica ed intenzionale = xx mesi di carcere, 9.999 Euro di multa e basta CHIUNQUE SIA STATO

E poi la crociata si parte con la bagarre per il "reato di opinione", ma mica si tratta di quello, mica ha detto che le sinfonie di Beethoven fanno schifo e che il titanico compositore era, a suo parere,  una mammoletta, qui sarebbe come se dicesse che Beethoven si violentava il nipote, solo per mettere in cattiva luce il poveretto. 

Poi come diceva lo stesso "diffamato" il sig. Sallusti aveva tutti i modi per evitare la condanna, ad esempio "ritrattando" sul Giornale quanto affermato dallo sconosciuto Dreyfuss. Non lo ha fatto perchè (qui ci sono i due pesi due misure) sapeva benissimo che ne sarebbe scaturito un "caso mediatico" e quindi ci poteva marciare sopra, e che (pur non essendo incensurato) non avrebbe MAI scontato la pena
Voglio vedere se fosse stato un falegname di Viggiù che aveva calunniato il suo vicino di casa se la GALERA non se la sarebbe fatta. 
Il sig. direttore non ha manco accettato di sborsare la somma cui era stato condannato e che sarebbe andata in beneficenza.


La redazione del Giornale: "Siamo tutti Sallusti"
Vergogna, è una sentenza da Paese totalitario. I giornalisti del Giornale a fianco del direttore chiedono a Governo e Parlamento di intervenire

Vergogna. Vergogna. Vergogna. Soltanto nei regimi totalitari della Corea del Nord o della Repubblica islamica iraniana un direttore perché, come ha detto, «da uomo non libero non potrei più fare un Giornale libero». E così una legge liberticida applicata di giornale (<- MA IN CHE ITALIANO E' SCRITTO??) può finire in carcere per aver scritto un articolo. (<- NON PER AVERE SCRITTO UN ARTICOLO MA PER AVERE SCRITTO UNA FILIPPICA DIFFAMATORIA E FALSA) 
Ma da ieri questa aberrazione giuridica è una realtà anche in Italia.
La sentenza della Corte di Cassazione che, applicando una legge fascista, (<- QUI AVRANNO VERIFICATO SICURAMENTE A QUALE CI SI RIFERISCE? ANNO E NUMERO GRAZIE!)   ha confermato la condanna al carcere per il nostro direttore Alessandro Sallusti è scandalosa e indegna di un Paese civile. Non soltanto sono stati ignorati gli appelli per una volta unanimi che si sono levati dal Paese a partire dalle maggiori cariche istituzionali, ma nella sua assurda durezza la Corte non ha accolto neppure le richieste del sostituto procuratore generale della Cassazione, il quale aveva chiesto l'annullamento con rinvio della condanna per rivalutare la possibilità di concedere a Sallusti le attenuanti negate dal giudice di secondo grado.

Noi giornalisti del Giornale ci sentiamo condannati come il nostro direttore. E ci stringiamo a lui prendendo atto con rammarico delle sue dimissioni, (<- MA FIGURATI SE E' VERO!) rassegnate con integralismo talebano colpisce il direttore del Giornale per un articolo non scritto da lui (-<- MA CHISSA' CHI SARA' STATO, LO SCIOGLIAMO IL SEGRETO??) e pubblicato sul quotidiano Libero .
Il giudice di primo grado l'aveva condannato a una pena pecuniaria trasformata in appello, con una severità spropositata, in 14 mesi di reclusione senza attenuanti perché il nostro direttore è stato considerato «socialmente pericoloso».
Volevano che fosse privato della libertà, e così è stato, come nelle tirannie che credevamo esistessero soltanto nei libri di storia o in un'altra parte del mondo.

Con la Federazione nazionale della stampa, la redazione del Giornale constata allibita che questa sentenza è sconvolgente, sconfigge e mortifica la libertà di espressione e priva ingiustamente un uomo della sua libertà personale per delle norme aberranti e indegne di un Paese democratico.

Prendiamo atto delle tante attestazioni di solidarietà ricevute in queste ore. Al mondo politico, tuttavia, all'Italia la maglia nera per la libertà di stampa tra i Paesi democratici. Nemmeno la detenzione nel 2004 di Lino Jannuzzi, giornalista e senatore, ha smosso l'inerzia dei suoi colleghi parlamentari. La condanna di Sallusti deve spingere ora la classe politica a muoversi in fretta. Governo e Parlamento devono cancellare in tempi rapidi il carcere per i reati di opinione, (<- FALSO SU FALSO, I GIORNALISTI DI LIBERO CONTINUANO A PARLARE DI REATO DI OPINIONE MENTRE INVECE SI TRATTA DI DIFFAMAZIONE) secondo quanto ha sancito anche la giustizia europea, e riscrivere daccapo le norme sul rapporto tra libertà di stampa e tutela di chi si reputa diffamato.

Non è comprensibile né accettabile che nel nostro Paese ci siano delinquenti a piede libero e che in carcere finisca chi commette un reato di opinione. (<- CHE IN CARCERE NON CI ANDRA' NEMMENO PER UN SOLO GIORNO)
Non è comprensibile né accettabile che la magistratura influenzi non solo il corso della politica ma anche quello della stampa. (<- EILA! MA ATTENZIONE RAGAZZI DI LIBERO CON QUESTA FRASE CI POTREBBE ESSERE ANCORA UN'ALTRA DIFFAMAZIONE VERSO LA NOSTRA MAGISTRATURA O NO?)
Anche noi giornalisti, come il nostro direttore, non ci presteremo al gioco della giustizia politicizzata e saremo al suo fianco con i nostri lettori. 
Noi siamo tutti Sallusti. I giornalisti del Giornale. (<- NESSUNO AVEVA DEI DUBBI, DA DREYFUSS ALL'ULTIMO FIRMATARIO SARETE DI SICURO TUTTI SALLUSTI, ALTRIMENTI NON SARESTE A LAVORARE LI, O NO?)



venerdì 7 settembre 2012

Addio con un arcobaleno

Ieri pomeriggio, più o meno nello stesso momento in cui il Cardinal Martini moriva nella sua camera presso l'istituto Aloisianum di Gallarate, sopra Milano compariva un grande arcobaleno. Non uno di quegli arcobaleni striminziti che si vedono e non si vedono e che non capisci bene da dove inizino e dove finiscano. Non uno di quegli arcobaleni pallidi che non capisci bene dove inizia un colore e dove ne finisce un altro.
No! Quello era un arcobaleno bellissimo, che attraversava il cielo con due archi iridescenti paralleli: uno, più basso e più intenso; un altro, meno marcato, più lontano dalla linea dell'orizzonte.
Non so perché, ma nel vedere quell'arcobaleno mi sono venute in mente le parole con cui lo stesso cardinal Martini aveva rotto il lungo periodo di silenzio che si era imposto dopo le sue dimissioni dalla cattedra arcivescovile di Milano.
Nonostante le grandi qualità umane del cardinal Tettamanzi, molti di noi si sentivano un po' orfani, perché il cardinal Martini era stato il vescovo che ci aveva fatto capire che una cosa seria come la Fede, non è un abito che si indossa e che si toglie in seguito alle cose sensate o alle sciocchezze che sentiamo proclamare dai pulpiti.
E' stato lui che, non solo ci ha detto di "metterci in ascolto della Parola di Dio", ma ci ha anche insegnato concretamente in che cosa consistesse questa esperienza di ascolto liberante e vivificante.
Sentivo quindi come un peso il silenzio che si era imposto, dopo essersi trasferito a Gerusalemme: mi mancava la sua parola, mi mancavano le sue riflessioni lucide e profonde, mi mancava la sua testimonianza di una Fede che si dimostrava forte anche di fronte alle difficoltà e che, per questo motivo, non fuggiva dalle difficoltà che avrebbero potuto metterla in crisi.  
L'intervista al Giornale del Popolo (un quotidiano svizzero) con cui il cardinal Martini rompeva il suo silenzio era molto "privata": il cardinal Martini raccontava le sue giornate a Gerusalemme, le ore dedicate allo studio delle lettere paoline e il tempo che finalmente poteva dedicare alla preghiera e, in particolare, alla «preghiera di intercessione».
Tra tutte, una frase mi ha particolarmente colpito: quella in cui Martini si chiedeva se non fosse quello il periodo della sua vita in cui stava servendo meglio la Chiesa e l'umanità.
Ricordo la mia sorpresa nel leggerla: «Ma come! - mi sono detto - Uno come lui che è stato uno dei biblisti più prestigiosi del ventesimo secolo. Uno come lui che ha guidato per più di vent'anni una delle diocesi più importanti del mondo. Uno come lui che potrebbe benissimo diventare papa che dice che, forse, le cose più utili che ha fatto per la Chiesa sono lo studio delle lettere di Paolo e le tante preghiere di intercessione che accompagnano le sue giornate a Gerusalemme».
Poi, però, ho capito e, ancora una volta, sono rimasto ammirato davanti alla fede profonda del cardinal Martini che, ancora una volta, mi insegnava che siamo davvero nelle mani di Dio e che è solo affidandoci a lui che ci abbandoniamo realmente in buone mani.
L'arcobaleno che ho visto ieri su Milano mi è così sembrata la ripetizione di quelle sue parole di tanti anni fa: «Non preoccupatevi! Non abbiate paura. Non sono più con voi e non sentirete più la mia voce, ma da dove sono, continuerò a pensarvi e pregare per ciascuno di voi!».
E così, sull'auto che mi portava a casa dopo una giornata sfiancante, mi sono messo a piangere di commozione.
Gianni Geraci
Portavoce del Gruppo del Guado Cristiani Omosessuali

Ci sarà tempo e modo Carlo Maria Martini, scomparso all'eta' di 85 Milano 31 agosto 2012



Neanche nelle peggiori famiglie, quando muore qualcuno che non è proprio… come dire? 'simpatico' ci si accanisce contro così tanto.  Almeno nei giorni della morte. Almeno nei giorni in cui la salma è ancora lì, presente. Perché c'è quel minimo di pudore che ancora guida i nostri comportamenti. Conosciamo tutti famiglie che vivono tensioni interne, anche molto pesanti; figli che non parlano con i genitori o viceversa. Ma quando arriva la morte, almeno si fa silenzio. Si tace. Davanti a un mistero grande,  che ci invita a riflettere anche sulla nostra vita, non solo sulla vita di chi muore. 
Probabilmente non la pensa così Antonio Socci, che su
Libero del 2 settembre 2012
mentre la salma del Vescovo è ancora esposta in Duomo pubblica un articolo feroce, e astioso. Pieno di livore nei confronti di una persona (non lo nomino per non mescolarlo in queste polemiche di bassa lega) che è stato per anni il suo Vescovo.
Non era forse il caso di rispettare i morti con un sano silenzio? Se non si vuole parlarne bene (ed è legittimo) non era meglio tacere? Invece, si leggono critiche pesanti contro la persona, non soltanto contro le sue idee. Fino ad arrivare quasi alla presunzione di sostituirsi a Colui che chiederà conto ad ognuno di noi di come abbiamo vissuto.
Pensavo fosse un compito del Padre Eterno. Invece il giornalista Socci, dimostrando profonda conoscenza di come funzionano le cose anche lassù… scrive: "Spero che il cardinale abbia conservato la fede fino alla fine. Le esaltazioni di Scalfari, Dario Fo, 'Il Manifesto', Cacciari, gli sono inutili davanti al Giudice dell'universo (se non saranno aggravanti)".
Perché tanto livore? Perché tanta acredine? Perchè neanche davanti alla morte cercare un po' di serenità? L'articolo di Socci sembra scritto quasi con spirito di vendetta, da consumarsi il più presto possibile.
Perché?
Quanta amarezza!
"Ci sarà tempo e modo di riflettere sulla sua figura e sulla sua lezione", scrive sul sito di Pax Christi (www.paxchristi.it) mons Giovanni Giudici,  per anni Vicario Generale a Milano e ora Vescovo di Pavia e Presidente Nazionale di Pax Christi. "In queste ore, basti il ricordo della sua attenzione alle ragioni alte della giustizia e della pace, come pure del tratto umano di rispetto per ogni persona… In certo modo l'essersi lasciato lui stesso plasmare dalla Parola di Dio mostra quale è la radice e lo sfondo della sua testimonianza".
Sì, ci sarà tempo per riflettere, per rimettersi in cammino, per ritrovare serenità e speranza, guidati dalla Lampada che fa luce ai nostri passi.

5 settembre 2012  - L'opinione di ... www.mosaicodipace.it

venerdì 24 agosto 2012

Amici dell’Oncologia donazione al reparto di radioterapia della ASL VCO

Quando lo stato non ci arriva si muovono i singoli.

Con l'installazione del secondo acceleratore lineare presso la Struttura di Radioterapia di Verbania, la Comunità del VCO può contare su un'offerta di cure nell'ambito oncologico di assoluta eccellenza per qualità ed intensità. La nuova apparecchiatura permette infatti l'erogazione di tutte le tecniche  più avanzate, quali la radioterapia ad intensità modulata (IMRT)  e la radioterapia stereotassica  intra ed extra cranica (STRT), disponibili attualmente solo in centri di alta specializzazione.

Queste tecniche consentono la distribuzione di dose sui volumi bersaglio, minimizzando la dose ai tessuti sani circostanti. I vantaggi per il paziente si misurano in una minore tossicità acuta e tardiva del trattamento radioterapico, col raggiungimento di una buona qualità di vita. La migliore tollerabilità dei trattamenti permette inoltre la somministrazione  di regimi più aggressivi con un conseguente aumento delle possibilità di controllo e cura della malattia. L'apparecchiatura installata può erogare le tecniche descritte con assoluta sicurezza e precisione.

Gli Amici dell'Oncologia, all'interno del percorso di eccellenza intrapreso dall'ASLVCO con l'investimento effettuato sulla Radioterapia di Verbania, hanno voluto ancor di più contribuire a migliorare questa eccellenza donando un modulo software, del costo di oltre 30.000 euro, che consentirà di integrare le opzioni terapeutiche esistenti con una nuova tecnica di avanguardia della radioterapia oncologica definita radioterapia adattativa 4D (4D ART). Quest'ultima è una modalità di trattamento sviluppata e attualmente disponibile solo presso i maggiori centri di Radioterapia; consiste nella possibilità di monitorare ed adattare il trattamento del paziente alla risposta ed ai cambiamenti anatomici intervenuti nel paziente stesso durante il corso di radioterapia, che come è noto dura mediamente 7 settimane per i trattamenti esclusivi.

Infatti durante il trattamento si verificano significative modificazioni sia di forma che di volume delle strutture bersaglio (neoplasia) ma anche dei tessuti e degli organi sani.  Il modulo consente di utilizzare le immagini acquisite durante ogni sessione del trattamento radioterapico, per ricalcolare e correggere le dosi evitando dosaggi eccessivi nei tessuti sani e perdite di dose sui volumi bersaglio. Altra prerogativa di questo sistema è quella di poter registrare contemporaneamente immagini, cioè integrare procedure di imaging quali TC e RM PET SPECT per la più precisa definizione dei volumi di trattamento, calcolo della dose e definizione del piano di cura.

I benefici attesi dall'implementazione di questa nuova opzione terapeutica saranno particolarmente importanti per la popolazione afferente al servizio di Radioterapia del VCO consentendo trattamenti estremamente precisi, innovativi e di alta qualità. 

mercoledì 22 agosto 2012

2012_08_22 Oggi a RAI 3 rassegna della stampa se ne è parlato. Come mai i grandi della politica ci tengono così tanto ad andare a Rimini. L'omaggio della polita ad un altro grande potere. Niente applausi, grazie.

Famiglia Cristiana, Cl,  segni del potere o potere dei segni?


Ha fatto discutere parecchio e indispettire qualcuno l'editoriale di Famiglia Cristiana sulMeeting di Cl (Comunione e Liberazione)

In realtà ha evidenziato quello che è abbastanza ovvio e si vede a occhio nudo. 

Brava Famiglia Cristiana che scrive : 

"C'è il sospetto che a Rimini si applauda non per ciò che viene detto. Ma solo perché chi rappresenta il potere è lì, a rendere omaggio al popolo di Comunione e liberazione." 

Eh sì, il fascino del potere a volte ti prende, ti ammalia. E non ci sono esenzioni per nessuno.

E torna alla mente quanto diceva don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta e Presidente di Pax Christi, morto quasi 20 anni fa: 

"non i segni del potere ma il potere dei segni".

Sulla rivista mensile fondata da lui, Mosaico di pace, e promossa da Pax Christi, curiamo una rubrica che si chiama appunto: Potere dei segni.

Nel numero che uscirà a settembre c'è un testo di don Tonino, scritto nel 92, ma ancora molto attuale, che può aiutare un po' tutti noi, non solo gli amici di Cl riuniti a Rimini: 

"Non è vero che si nasce poveri. Si può nascere poeti, ma non poveri. Poveri si diventa. Come si diventa avvocati, tecnici, preti. 

Dopo una trafila di studi, cioè. Dopo lunghe fatiche ed estenuanti esercizi. (…) 

Ebbene quale voce di protesta il cristiano può levare per denunciare queste piovre che il Papa, nella 'Sollecitudo rei socialis', ha avuto il coraggio di chiamare strutture di peccato?  Quella della povertà! 

Anzitutto, la povertà intesa come condivisione della propria ricchezza. E' un'educazione che bisogna compiere tornando anche ai paradossi degli antichi padri della Chiesa: 'Se hai due tuniche nell'armadio, una appartiene ai poveri'. Non ci si può permettere i paradigmi dell'opulenza, mentre i teleschermi ti rovinano la digestione, esibendoti sotto gli occhi i misteri dolorosi di tanti fratelli crocifissi. (…) L'educazione alla povertà è un mestiere difficile: per chi lo insegna e per chi lo impara. 

Forse è proprio per questo che il Maestro ha voluto riservare ai poveri, ai veri poveri, la prima beatitudine."


L'opinione di…   Renato Sacco    22 agosto 2012       -   www.mosaicodipace.it

         

giovedì 12 luglio 2012

2012_07_19 20 ORE PER LA MEMORIA E L’IMPEGNO CONTRO LE MAFIE

Giovedì 19 luglio 2012_07_19
Circolo Ricreativo Via Matteotti 60 VIGEVANO PV
Nel ricordo del ventennale della strage di via d'Amelio. Nell'ambito della manifestazione del 19 LUGLIO A VIGEVANO
20 ORE PER LA MEMORIA E L'IMPEGNO CONTRO LE MAFIE
Promossa da Libera Lombardia
l'evento si terrà dalle ore 4:00 del mattino alla mezzanotte di giovedì 19 luglio all'interno della Festa della Barriera al Circolo Ricreativo del Rione Cascame per RICORDARE; TESTIMONIARE, REAGIRE attraverso: riflessioni, , dibattiti, concerti, letture, animazioni …

20 ore per ricordare 20 anni dalla strage che uccise PAOLO BORSELLINO

Trenta anni ci separano dagli omicidi di Pio la Torre e di Carlo Alberto Dalla Chiesa e Setti Carraro, Venti anni ci separano dalle "stragi" di Capaci e di Via D'Amelio.Venti anni ci separano dal primo arresto del Clan Valle avvenuto proprio qui a Vigevano.
Ai funerali di Giovanni Falcone e a quelli degli uomini della scorta di Paolo Borsellino si alzarono spontaneamente per la prima volta due lunghi ed interminabili applausi dei Palermitani.Quegli applausi diedero vita a Palermo alla stagione dei"lenzuoli", iniziava la presa di coscienza del popolo siciliano sulla necessità di opporsi con forza e determinazione alla mafia, aprendo così una stagione nuova di impegno e responsabilità.
Oggi, dopo due decenni, siamo noi qui nel "progredito" Nord, a dover affermare che le mafie, l'illegalità, la criminalità hanno invaso le nostre terre, la nostra economia, la nostra cultura, e occorre esserne consapevoli reagendo fermamente senza che ci siano altri eroi o martiri della causa. Vogliamo ricordare in modo simbolico e concreto il ventennale di Via D'Amelio con una iniziativa che si terrà dalle ore 4:00 del mattino alla mezzanotte di giovedì 19 luglio . Diverse associazioni del territorio testimonieranno attraverso numerosi interventi e partecipanti con oletture, animazionirevediamo di dare spazio a tutte le Realtà Associative, di Volontariato, Culturali, Sociali e Sportive che riterranno di partecipare, portare il loro contributo e dare suggerimenti su come animare le venti ore di questa celebrazione. Pensiamo che ognuno di noi uomo o donna, ragazzo e ragazza: deve fare la propria parte per DIRE NO ALLE MAFIE.

Nel ricordo del ventennale della strage di via d'Amelio. 
Nell'ambito della manifestazione lo spettacolo-testimonianza dei 
CANTOSOCIALE, alle ore 22.00 circa a conclusione dell'evento
La paura ,la rabbia e la volontà di ribellarsi alla mafia della gente… di una terra
concerto-tematico dei Cantosociale
"PADRI E PADRINI" 
Storie di Mafia di Ieri e di Oggi. Stragi, Delitti… Collusioni e Civili Reazioni, attraverso Canti e Canzoni
Da Portella della Ginestra a Capaci…Da Carnevale, Rizzotto a Impastato da La Torre, Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa a Fava, Don Puglisi, Rita Atria...

Mafia e pulitica spissu su' a brazzettu la prima ammazza e 'a secunna conza 'u lettu! 
E l'omu onestu trova lu cunfortu di chistu statu sulu quannu è mortu.. 
Havi a finiri 'sta brutta virgogna ca nna purtamu pu munnu comu rogna! 
Li siciliani nun su' tutti mafiosi ci su' l'onesti e ci su puru i rugnusi! ( foglio volante di cantastorie)

La storia di cosa Nostra , della società siciliana e italiana , le connessioni tra potere e Mafia, le paure e il riscatto sociale in uno spettacolo( che per le scuole assumerà la forma di lezione-concerto)che partendo dalle storie di persone, luoghi e attraverso i versi delle canzoni popolari e le musiche cercherà di portare il pubblico dentro al cuore e alla pancia della cultura dell'onorata società. Partendo dai Padri(Governi, latifondisti…) che l'hanno generata e ne hanno "accompagnato e protetto la crescita e la diffusione " ai Padrini(Boss, affiliati…) che quella società criminale l'hanno gestita e fatta proliferare modificandola nel tempo , passando dalla Terra, dalla cultura, dalla storia di quella Gente che ha molto subito ma che spesso ha anche trovato il coraggio per reagire fino a sacrificare la vita. Un percorso di riflessioni e forti emozioni accese dai racconti, dai versi dei canti e delle canzoni d'autore che affondano le radici nel repertorio della tradizione. Secondo l'ormai consolidato stile dei Cantosociale verranno riproposti canti storici e musiche popolari appositamenti riarrangiati con trascinanti ritmi blues-jazz-rock e accativanti sonorità etniche mantenendo il massimo rispetto per i testi e il contesto proposto dagli autori e gli interpreti originali . Molti brani sono stati "ripescati" dal ricco repertorio di cantastorie come Rosa Balistreri, Ciccio Busacca, Nono Salomone e di poeti come Ignazio Buttitta altri di grandi interpreti della canzone siciliana di ieri come Otello Profazio e Mimmo Modugno e di oggi come i cantautori Carlo Muratori e i Fratelli Mancuso che hanno sapientemente innovato la tradizione. I brani di grande valenza storico sociale unitamente alle canzoni originali del gruppo, tra i quali va segnalata per attualità ed interesse il blues Mafia Padana, si accompagneranno ai monologhi "costruiti" con testimonianze orali, interviste,persino stralci di atti processuali,riproposti senza retorica e con la doverosa, intensa, compartecipazione. L'ideale humus per fare di PADRI e PADRINI un accorato ringraziamento a chi la Mafia in tutti i modi l'ha ha combattuta e la combatte ogni giorno .

Info Piero Carcano: cell 3335740348 pierocarcano3@gmail.com
www.cantosociale.it (in aggiornamento) pagina Facebook: Cantosociale
altre interventi della giornata:

Programma
Ore 4,00 accensione della fiaccola della memoria dell'impegno, che arderà sino alle ore 24,00 
Colazione della Legalità con i prodotti di LiberaTerra  
Ore 7,30 alza bandiera, inizio della "Maratona di applausi" agli Eroi e alle Vittime delle mafie che, a staffetta, attraversi tutta l'iniziativa con il significato di "Non smettiamo mai di applaudirli, non vogliamo altri Eroi per prendere coscienza" 
Ore 9,30 convegno "Diritti legalità e sviluppo, partiamo dal territorio" a cura di CGIL Pavia 
Ore 12,30 pranzo della Legalità con i prodotti di LiberaTerra 
"Una Barriera contro le mafie", fotografie dei partecipanti, frasi e pensieri personali da scrivere, stampare e appendere ad un simbolico "muro" costruito nello spazio della Festa, che si riempirà man mano con il contributo di tutti perché NOI CI METTIAMO LA FACCIA 
Ore 14,00 cominciamo a tessere la grande "Rete della Legalità" 
Ore 15,00 facciamo volare i nostri valori, lancio di palloncini con messaggi di giustizia e pace coi ragazzi del GREST e l'intervento delle animazioni con filastrocche e poesie a tema di Gianni Rodari col del RODARI CLUB TRIO 
Ore 16,15 letture ed interventi di personalità e rappresentanti delle associazioni sul tema delle mafie 
Ore 16,58 "La memoria si fa impegno", suono della sirena e minuto di raccoglimento. A seguire interventi di rappresentanti e Autorità 
Ore 20,00 apertivo e cena della Legalità con i prodotti di LiberaTerra 
Ore 21.00 Concerto di Mario COMINOTTI Prog Group 
Finale ore 22.00 con lo spettacolo dei Cantosociale " PADRI E PADRINI"
LIBERA Per INFO tel. 3481269711 Barbara – e-mail vigevano@libera.it
 

domenica 8 luglio 2012

MISSILI E FUCILI SOBRI, PER UNA PARATA SOBRIA.

MISSILI E FUCILI SOBRI, PER UNA PARATA SOBRIA. 
L'OPINIONE DI … WWW.MOSAICODIPACE.IT 
Sapevamo delle "bombe intelligenti" le cui vittime civili sono solo "effetti collaterali". Ma quella dei missili e fucili d'assalto "sobri" è un'assoluta novità in campo militare. In questi giorni è aumentata l'attenzione alla Parata militare del 2 giugno 2012 e la richiesta di annullarla, anche alla luce della tragedia del terremoto. 
E, appunto, abbiamo sentito che sarà una 'PARATA SOBRIA'. 
Non solo, ci è stato detto che 'in questo momento la Repubblica, lo Stato e le Istituzioni debbono dare prova di fermezza e di serenità … abbiamo il dovere di dare un messaggio di fiducia e ci sono le ragioni per poter dare questo messaggio di fiducia'. 
Ma dove è scritto che questo messaggio di fiducia lo devono dare le Forze Armate? 
Mi sembra che ci sia una grossa confusione tra Festa della Repubblica e Parata Militare. 
E non si può certo dire che le Forse Armate del nostro Paese siano sobrie! 
È significativo che in queste ore che precedono il 2 giugno, intervenga il ministro della Difesa, ammiraglio Di Paola: "LA FESTA DELLA REPUBBLICA, è LA FESTA DI UN POPOLO, DEL NOSTRO POPOLO. E QUEST'ANNO IL POPOLO ITALIANO RENDE OMAGGIO ALLE COMUNITA' COLPITE DAL SISMA. I SIMBOLI DI UN PAESE NON POSSONO E NON DEBBONO PIEGARSI DI FRONTE ALLE AVVERSITà DI QUALUNQUE TIPO". 
Esatto, proprio per questo sarebbe stato più significativo l'intervento, per es. del ministro del Lavoro, visto che l'Italia è fondata sul lavoro e non sulla guerra. L'Italia è un popolo vivo, di tanta gente diversa, (lavoratori, disoccupati, precari, studenti, artisti, sportivi, persone disabili, missionari, casalinghe, pensionati) non uniformi. Il ministro Di Paola ci dice che non ci saranno le Frecce Tricolori e non sfileranno né cavalli né mezzi. Meno male!
Altrimenti avremmo visto sfilare i missili SPADA 2000 PLUS O I MISSILI ASPIDE 2000 che, con sobrietà, abbiamo venduto al PAKISTAN per una somma di 415 MILIONI DI EURO
Oppure i cannoni OTO MELARA VENDUTI ALL'OMAN per 18,7 milioni. Oppure i SILURI LEGGERI A244/S della WASS venduti anche al Bangladesh per 3,4 milioni di euro; al Cile per oltre 33,3 milioni di euro e a SINGAPORE, MA ERANO QUELLI PESANTI BLACK SHARK, per oltre 21,5 milioni di euro.
E forse non vedremo neanche sfilare i FUCILI D'ASSALTO ARX 160, in dotazione al Comando Subacquei e Incursori.
Ne abbiamo venduti a migliaia anche alla grande e solida democrazia del TURKMENISTAN! 
Prima ancora dei costi, e non è roba da poco, il 2 giugno ci pone una questione di cultura, di identità di un Paese, di militarizzazione delle menti che devono essere uniformi e arruolate, come i pochi giovani del Servizio Civile che marceranno anch'essi alla parata di sabato. Non vorrei che la tanto invocata "sobrietà" sia come la pubblicità dei vari giochi d'azzardo e slot-machine che gettano sul lastrico migliaia di famiglie italiane: "GIOCA CON MODERAZIONE". 
Mentre Rai1 trasmetterà in diretta la Parata Militare "sobria" io sarò a Milano con alcune famiglie arrivate da Baghdad e Mosul, in Iraq, per il grande incontro Mondiale delle Famiglie. In questi anni ho visto le loro case distrutte dalla guerra. Alcune hanno perso i propri cari. Spero non mi facciano domande imbarazzanti sulla parata, del tipo: "ma perché per ricordare delle vittime bisogna fare sfilare strumenti e persone che fanno la guerra, che provocano altre vittime, anche più numerose di un terremoto?". 
Don Renato S. www.mosaicodipace.it

martedì 3 luglio 2012

L’unico bombardamento che ci piace

Mailbombing contro il nuovo modello di difesa

3 luglio 2012 - Tonio Dell'Olio

L'unico bombardamento che ci piace. Quello di email. Adesso l'obiettivo sono i senatori della Commissione Difesa che si apprestano a discutere il Disegno di Legge Delega di revisione dello strumento militare presentato dal ministro Di Paola. Non è prevista alcuna riduzione di spesa, ma solo tagli al personale e alle caserme per investire in acquisti di nuovi sistema d'arma. Il ministero viene autorizzato alla vendita di armi italiane nel mondo e chiede ai cittadini italiani vittime di calamità naturali di pagare l'eventuale intervento dei militari. Un impegno previsto di 230 miliardi di euro nei prossimi 12 anni. Si disegna un nuovo modello di difesa del nostro Paese che va nella direzione opposta a quella indicata dai sacrifici in tutti i settori e trasforma il nostro esercito in un vero e proprio strumento di guerra. Per queste ragioni vogliamo scrivere ai senatori. Anzi, bombardarli di email i cui testi si possono trovare nel sito della Tavola della pace: www.perlapace.it. Perché bombardare (di email) aiuta l'Italia, gli italiani e il mondo.

http://www.mosaicodipace.it/

giovedì 7 giugno 2012

Governo Monti e la Riforma del lavoro, giugno 2012, alcuni punti tratti da Avvenire dei Lavoratori

ASPI
La nuova assicurazione sociale per l'impiego parte nel 2013 e sostituirà a regime, nel 2017, l'indennità di mobilità e tutte le altre indennità di disoccupazione. Vi rientreranno i lavoratori dipendenti, gli apprendisti e gli artisti. L'aliquota sarà gravata di un ulteriore 1,4% per i lavoratori a termine. Sarà possibile trasformare l'Aspi in liquidazione da prendere in una soluzione unica per avviare un'impresa. Perde il sussidio chi rifiuta un impiego con una retribuzione superiore almeno del 20% rispetto alla sua indennità. Non dicono però l'importo?? Sarà fisso o commisurato allo stipendio??


PARTITE IVA
Saranno considerate "vere" quelle con un reddito annuo lordo dai 18mila euro in su. In caso di retribuzione inferiore ci sono però altri vincoli: la durata di collaborazione non deve superare otto mesi (erano 6 nel ddl originario); il corrispettivo pagato non deve essere superiore dell'80% di quello di dipendenti e co.co.co (75% nel ddl); il lavoratore non deve avere una postazione fissa in azienda: per esempio, si può avere il telefono ma non una scrivania. Niente falsi dipendenti con ufficio in azienda.

CONTRATTI A TEMPO
Sarà di un anno la durata massima del primo contratto a termine, che potrà essere stipulato senza specificare la causale. Le pause obbligatorie salgono dagli attuali 10 giorni per un contratto di meno di 6 mesi a 20 giorni e a 30 per uno di durata superiore. In questo caso il Parlamento ha reso più soft quanto previsto dal governo. Significa che chi non trova altra forma di assunzione ogni 12 mesi si fa un mese di disoccupazione non retribuita, forse sostituisce le ferie???

CO.CO.PRO
Definizione più stringente del progetto con la limitazione a mansioni non meramente esecutive o ripetitive e aumento dell'aliquota contributiva di un punto l'anno fino a raggiungere nel 2018 il 33% previsto per il lavoro dipendente. Lo stipendio minimo dovrà fare riferimento ai contratti nazionali di lavoro. Si rafforza l'attuale una tantum per i parasubordinati. Ad esempio, chi ha lavorato 6 mesi potrà avere oltre 6mila euro. Da pagare?? ciurbis si è partiti da 10% nel 1996 e si arriva al 33% nel 2012, oltre ad una tantum da pagare cme da chi, dal dipendente, dalla ditta, proporzionalmente dai due? Boo!


sabato 19 maggio 2012

2012_05_19 Mentre noi si pensava alle spese del sabato, qualcuno pensava solo ad uccidere

Parla di quello che è successo a Brindisi con l'attentato alla scuola e la morte di una giovane studentessa:



Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, esprime il suo profondo dolore per la perdita della giovane vita di Melissa stroncata dal barbaro attentato di questa mattina a Brindisi.La consulta provinciale degli studenti della provincia di Brindisi esprime massima solidarietà alle vittime, ai feriti del Morvillo-Falcone ed alle loro famiglie. 
Ma chi può esimersi dal farlo ?

giovedì 17 maggio 2012

2012_05_17 Oggi su RAI 3

L'eliminazione dell'ICI è stata definita:
irresponsabile demagogia
Ma guarda, adesso qualcuno finalmente lo dice
Ma tutti sono stati ben contenti qualche anno fa, anche se la minor entrata è stata poi compensata da superticket su esami medici pagati da tutti per un importo ben più alto dell'ICI che era stata tolta.
Paga poverino, che  si ingrassa il politico e il ricco.

giovedì 5 aprile 2012

L'ARTICOLO 3 DELLA COSTITUZIONE AFFERMA CHE IN ITALIA ESISTONO I PARIA

CHI SONO I PARIA, tanti potrebbero esserlo ma di certo la nuova razza che è ormai adulta visto gli anni passati o quasi dalla sua creazione.
EVVIVA I COCOCO (Co.Co.Co)
La Costituzione della Repubblica Italiana
Principi fondamentali Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

In base a questo articolo chi svolge attività di CoCoCo ho lo ha svolto per un periodo della sua vita ha :

Diritto alla malattia
COCOCO= NO NORMALE(sic!)= SI

Diritto alle ferie
COCOCO= NO NORMALE(sic!)= SI

Diritto alla tredicesima
COCOCO= NO NORMALE(sic!)= SI

Diritto al trattamento di fine rapporto
COCOCO= NO NORMALE(sic!)= SI

Diritto allo sciopero
COCOCO= NO NORMALE(sic!)= SI

Diritto alla disoccupazione
COCOCO= NO NORMALE(sic!)= SI
Un NORMALE basta che lavori solo SEI mesi all'anno per due anni per avere diritto ad una (ESAGERATA) percentuale del suo stipendio con trattamento di disoccupazione addirittura sino a 52 settimane e oltre.
Un COCOCO dopo DIECI anni di un rapporto precario, rinnovato di anno in anno, con mal di pancia prepotenti all'avvicinarsi della scadenza ha visto PAGA = COSTANTE mentre le ritenute sono passate dal 1996 = 10% al 2006=18,5%

Diritto alla pensione
CCOCOCO= NO NORMALE(sic!)= SI
Un COCOCO deve lavorare almeni SEI ANNI perchè i suoi contributi abbiamo valore.
Un NORMALE può lavorare due mesi e sono tutti validi.

Riscossione della pensione
COCOCO= LA ASPETTA DICIOTTO MESI
NORMALE(sic!)= LA ASPETTA DODICI MESI

Diritto all'Articolo 18??
Ma che cosa è l'Articolo 18? Roba che si mangia?

Questa è la prova che si rispetta ben poco l'Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Aderiamo al http://www.ilquintostato.it e mettiamoci in moto, i SINDACATI esistono solo per le categorie nobili, metalmeccanici, autoferrotranvieri, statali e quanti fanno audience e hanno il potere di bloccare la società civile. I CoCoCo sono cacca da buttare nel cassonetto.
In VENTI ANNI mai un sindacato ha preso in carico la difesa di questi emarginati.

mercoledì 4 aprile 2012

Buona PASQUA 2012


Buona Pasqua a tutti

sabato 31 marzo 2012

2012_03_31 INTERNET, GOOGLE e FACEBOOK non sono per niente la stessa cosa

Martedì 13 marzo 2012 ore 21:00
ex Convento della Annunciata di Abbiategrasso
INTERNET, GOOGLE e FACEBOOK non sono per niente la stessa cosa
relatori
Dott. Giuseppe Rescaldina Psicologo Psicoterapeuta,
Dott. Elena Oldani  Psicologa Psicoterapeuta,
Dott. Raffaella Bruni Psicologa Psicoterapeuta.
Coordinatore Don Gianni Tavecchia ARS AGAPE - Abbiategrasso


Martedì 13 marzo 2012  si è tenuto nella bella sede del ex Convento della Annunciata di Abbiategrasso il primo incontro del ciclo di tre conferenze dedicata ai nuovi mezzi di comunicazione e socialità.
L'incontro è stato aperto da Don Gianni Tavecchia che ha voluto riprendere il discorso di un tempo sull'uso intelligente del mezzo televisivo, oggi diventato personal computer con accesso alla rete Internet ovvero la "nuova televisione". Ha citato casi di inopportune visualizzazioni di foto da parte di minorenni, che ne hanno accesso, e altri (tre casi) di matrimoni interrotti per la conoscenza di un nuovo partner in chat.
Sono poi intervenuti in sequenze i tre relatori Dott. Giuseppe Rescaldina Psicologo Psicoterapeuta, Dott. Elena Oldani  Psicologa Psicoterapeuta e Dott. Raffaella Bruni Psicologa Psicoterapeuta.
I primi due relatori piuttosto critici sul mezzo analizzato mentre l'ultimo ne ha invece difeso le potenzialità.
Quello che è mancato (a mio parere) è stato un momento introduttivo che chiarisse di cosa stavamo parlando, ovvero che INTERNET, GOOGLE e FACEBOOK non sono per niente la stessa cosa.
Per cui INTERNET è la rete, più conosciuta ed utilizzata, che collega i Computer nel mondo.
Non possiamo assolutamente dire che "Google possiede informazioni" in quanto le informazioni sono disponibili sulla rete e Google non è altro che uno dei tanti motori di ricerca utilizzabili. (Ask; Bing; Google; Yahoo; Virgilio). Il motore di ricerca è solo un "indice elettronico" della immensa biblioteca mondiale.
Le informazioni sono conservate sul "silicio" ovvero nei chip di memoria sparsi per il mondo, sarà pure così ma sarebbe stato utile evidenziare che non si tratta di INFORMAZIONI ma di un percentuale di informazione e una massa di Garbage (in italiano spazzatura).
Poiché, siccome chiunque può accedere a Internet, chiunque può pubblicare scritti, foto, video ecc dando di queste pubblicazioni tutto il parere che vuole senza contraddittorio, per cui posso scrivere che "Alessandro Manzoni ha scoperto l'America mentre era in tournée con Garibaldi che si esibiva come sopranista al Metropolitan di New York"
E' una cosa abbastanza assurda da mettere in linea, si o no?
Ecco la prova che possiamo definire informazioni solo quelle che si possono verificare con le nostre conoscenze o con un incrocio di fonti diverse e concordanti. E che quindi non esiste la sicurezza delle informazione veritiera.

Non si legge più se il messaggio va oltre una certa lunghezza.
I giovani non leggono più da destra a sinistra, e dall'alto al basso, ma scorrono il testo solo alla ricerca di notizie che possano interessare.
Obbiezione: solo per noi occidentali forse, non certo per Arabi o Cinesi.
Ma a che cosa serve allora fare un corso di lettura veloce che (a pagamento) ti insegna a "scorrere l'intera riga o pagina del testo" alla identificazione di un contenuto da astrarre??  

Acquisizione di un nuovo linguaggio.
Sei collegato? Taggare un meme .. Chiudere il file. ecc.
Equivale a "Dispepsia, broncoplastica, TAC, MOC, ecc" che sono termini di un "altro linguaggio" per cui ad ogni mestiere il suo utensile, ad ogni ambito il suo linguaggio. E' quindi ovvio che per muoversi in un determinato ambito occorra acquisire la corretta proprietà di linguaggio.

COGITO ERGO DUBITO
Questo dovrebbe essere il principio di ogni interrogazione, mai fidarsi degli sconosciuti e avere sempre una propria visione critica. 
Ad esempio se voglio un parere sulla "crisi economica mondiale" non lo chiedo alla vecchina che è uscita dal coma di 50 gg e va al mercato a comprare cipolle ma ad un economista della Bocconi.
Oppure non mi fido del "navigatore" che mi consiglia una strada assurda quando io so benissimo la strada per tornare a casa.

FURTO DI IDENTITA'
Le persone non sono sempre coloro che dicono di essere, ne sono COME DICONO DI ESSERE.
Su un "social network" o su Internet possiamo essere amici (io lo sono) di Giuseppe Verdi o Giacomo Puccini, che hanno ovviamente avuto il Tablet in omaggio in paradiso.

COGITO, ERGO DUBITO
Sono terminati gli incontri organizzati dalla ass. ARS AGAPE di Abbiategrasso presso l'ex Convento della Annunciata.
Il tema della "comunicazione" è stato declinato in diverse accezioni.
Nella prima serata si è trattato del fenomeno "social network" anche se tutte le affermazioni non erano pienamente condivisibili in quanto si concentravano su alcune situazioni particolari dimenticando di inquadrare prima l'aspetto "generale" come ad esempio parlare di "Google come possessore di informazioni, silicio come conservatore di verità e fantasie" dimenticando che "Google è solo uno dei tanti motori di ricerca" e che le informazioni on-line sono ormai una marea ridondante di informazioni dove è difficile comprendere si siano poi verità o falsità. 
Gli effetti negativi del fenomeno Internet sono stati ricondotti a: difficoltà di leggere argomenti esposti oltre una certa lunghezza. Lettura scansionatrice del testo da destra a sinistra e dall'alto al basso alla ricerca solo di informazioni di interesse [non dimentichiamo però che ci sono corsi appositi per imparare dei meccanismi analoghi di lettura veloce].
L'identità digitale è una specie di maschera [auto-rappresentazione] dietro la quale celare la propria essenza, il genere sessuale, l'età, e presentarsi invece secondo un'alter ego virtuale [le persone non sono sempre quello che dicono di essere] che uno può crearsi assecondando il proprio desiderio di apparire anche come uno non è. Ma una volto diventati "altro da sè" dipende cosa si fà sotto queste mentite spoglie, con le quali si può compiere misfatti anche verso minori.[Per questo è importantissimo che i giovani siano sorvegliati ed educati dai genitori (che devono avere sempre accesso ai dati dei figli) ad essere pronti per riconoscere e non cadere in questi inganni. Es Cyberbullismo, maniaci, pedofili].
Internet e dipendenza, ovvero brama di essere sempre connessi, come lo constatiamo ogni giorno con la diffusione capillare di costosi telefoni cellulari che ti tengono in contatti con i tuoi "amici" in ogni momento e in ogni luogo.
Forse fanno più male i videogiochi violenti che creano imitatori nel reale a scapito delle malcapitate vittime[ PSP, Xbox, ecc].
Creazione di un nuovo linguaggio "Taggare un meme"
La curiosità di vedere cosa fanno gli altri, come nelle storiche riviste di gossip piene di matrimoni e abbandoni, fatti e fattacci di personaggi pubblici che sono messi alla berlina sotto gli occhi di tutti. fenomeno che il "social network" metta alla porta di casa nostra che si apre ai nostri amici raccontando loro tutto ciò che [voliamo] sappiano.
Interessante l'intervento che ha distinto tre diverse modalità del sapere: SAPERE_LOGOS; SAPERE_FARE e SAPERE_ESSERE con interessanti riferimenti alla classificazione della "tassonomia".
Un argomento mancante è stato "internet come fonte di lavoro" infatti sono molti gli utilizzi del social network per la promozione di attività commerciali realizzando un vero e proprio mercato delle informazioni utili agli acquisti.
Concludiamo sottolineando alcune battute "non dipende dallo strumento, ma dall'uso che se ne fa" e "la risposta dipende dalla domanda".



 




giovedì 22 marzo 2012

2012_03_25 Serata a PASSIO 2012 Novara si può vedere l'incontro su TV2000 canale 28 digitale terrestre

Martedì 21 marzo 2012_03_21
NOVARA - PASSIO 2012
Auditorium Del Monte del Seminario di Novara
Navigando nel "mare" di Internet,  Rivoltella, Sanavio e Scotti all'Auditorium Del Monte di Novara 
L'incontro sarà trasmesso su TV2000 (canale 28 del digitale terrestre) venerdì 23 marzo 2012_03_23 alle 22.15 e domenica 25 marzo 2012_03_24 alle 8.03.

"Uno strumento? Un ambiente? No, Internet oggi è sempre più il tessuto connettivo della nostra vita". 

Lo afferma Pier Cesare Rivoltella, docente all'Università Cattolica ed esperto di tecnologia digitale applicata all'educazione, ospite della quarta puntata del ciclo di incontri "Buona vita! Le sfide dell'educazione", realizzato da Passio2012 e TV2000 e dedicato martedì 21 marzo 2012_03_21, all'auditorium Del Monte del Seminario di Novara, al tema 

"Nel mare di Internet. Educare e comunicare nella cultura digitale". 

Ospiti, insieme con Rivoltella, e intervistati dal giornalista Alessandro Zaccuri, don Marco Sanavio, direttore dell'Ufficio per le Comunicazioni sociali della diocesi di Padova, ed Eugenia Scotti, conduttrice del programma "Nel cuore dei giorni" di Tv2000. "Il mondo del Web, che gli adulti avvertono come dimensione "virtuale" ed estranea all'esperienza del mondo "reale" è per i giovani – spiega Rivoltella – parte sempre più integrante della vita quotidiana e strumento di espressione personale. 

I dispositivi digitali consentono infatti di essere connessi alla Rete in ogni momento e in qualunque luogo, permettendo di essere non solo fruitori passivi, ma protagonisti e "produttori" di contenuti multimediali offerti all'attenzione degli altri utenti"

Ciò avviene in particolare con i social network che offrono a giovani e meno giovani l'opportunità di coltivare rapporti personali a distanza condividendo pensieri ed emozioni "con un linguaggio in cui – afferma don Sanavio – l'espressione verbale lascia spazio a un mondo simbolico evocato da immagini e musica, che conduce a una contemplazione del bello simile a quella in cui si esprime la fede"

Per questo la Rete è un terreno favorevole all'attività pastorale, e rappresenta "una straordinaria opportunità di condivisione di opinioni ed esperienze che – spiega Scotti – ci aiuta ogni giorno a costruire la trasmissione "Nel cuore dei giorni" con il contributo degli ascoltatori". 

L'esperienza più coinvolgente in tal senso è stata recentemente quella della GMG di Madrid, in cui "Internet è stato per i giovani pellegrini lo strumento per condividere foto e pensieri, creando un racconto a più voci dell'esperienza vissuta, che da Facebook e Twitter è rimbalzato sullo schermo televisivo"

Tutto bene, quindi, su Internet? 

No, esistono anche contenuti che non sono utili e che sarebbe meglio non vedere. 

Ma "per difendersi – afferma Rivoltella – è meglio evitare il ricorrere a "filtri" e censure che limitano la libertà di azione in Rete dei figli, per cercare, invece, di stabilire con loro un dialogo che consenta di rendersi conto che nel Web si trovano anche siti che è consigliabile non visitare"

Ma Internet influisce anche sull'approccio dei giovani alla conoscenza della realtà, favorendo l'attenzione simultanea a più stimoli a scapito della profondità dell'analisi

E tende ad alterare il normale equilibrio tra ciò che è pubblico e ciò che è privato nell'esperienza personale di vita, favorendone una condivisione indiscriminata.
Aspetti che sollecitano l'intervento educativo degli adulti, come anche la mole infinita di informazioni disponibili in Rete, che – pur utili e stimolanti – richiede spirito critico e la verifica dell'attendibilità delle fonti.
Senza dimenticare, in positivo, l'eccezionale opportunità che Internet offre per lo scambio di beni spirituali
"perchè – conclude don Sanavio – la cronologia della "navigazione" nel Web racconta la sete profonda delle persone, che spesso è sete di Dio, che occorre intercettare per poterle rispondere".

Foto disponibili alla pagina http://www.passionovara.it/calendario/2012/03/20/nel-mare-di-internet/


martedì 6 marzo 2012

2012_03_07 PROPOSTA DI INTERVENTO SULLA DEVASTANTE POLITICA DI AUMENTO PREZZI CARBURANTI


---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: mario mainino <mariomainino@gmail.com>
Date: 07 marzo 2012 08:05
Oggetto: PROPOSTA DI INTERVENTO SULLA DEVASTANTE POLITICA DI AUMENTO PREZZI CARBURANTI
A: ufficio.stampa@tesoro.it, Segreteria.ministro@sviluppoeconomico.gov.it

Spett.le ministero
Economia e Finanze 
Via XX Settembre, 97 - 00187 ROMA 
Tel: (+39) 06.47611
Tel. Ufficio Stampa: (+39) 06.47614606
E-mail: ufficio.stampa@tesoro.it 


c/c 

Con riferimento al continuo aumento dei carburanti presso le stazioni di servizio italiane chiedo che si intervenga su questo disastroso fenomeno e PROPONGO:

- GIUSTIFICA dei COSTI motivanti AUMENTI DI LISTINO
Che venga effettuato un controllo sulle case distributrici in modo che queste presentino una giustificazione scritta e pubblica delle motivazioni che inducono alla applicazione di tali aumenti e che questa sia messa a disposizione di ogni utente attraverso la pubblicazione on-line.
Onde evitare che si sottolinei solo l'applicazione delle ACCISE e poi dopo l'aumento dovuto alla loro applicazione si proceda senza ritegno ad aumenti ingiustificati.

- CHE VENGA ABOLITO IL TERZO DECIMALE
In Italia non abbiamo in nessun caso, tranne che per oggetti di prezzo infinitesimale e nei carburanti, l'utilizzo del TERZO decimale.
Pertanto la eliminazione porterebbe le case distributrici a fare concorrenza non più agendo sui millesimi ma sui centesimi, quindi con un risparmio, ove ci sia, significativo e non illusorio.

- CHE VENGA ISTITUZIONALIZZATO LA DURATA DEL LISTINO
Che cioè le case distributrici non possano effettuare aumenti giornalieri o mirati, come quello che ci sarà nella prossimità delle vacanze pasquali e del prossimo ponte 25 aprile - 1 maggio, o come nel 2011 in prossimità del fine luglio.
Le case distributrici devono esporre la durata del listino, non inferiore ai 30 gg, e indicare la data di applicazione del prossimo listino.
Onde evitare le sgradevoli ed improvvise sorprese.

- CHE VENGA ISTITUZIONALIZZATO IL CONTROLLO UTILI DELLE COMPAGNIE PETROLIFERE
Cioè che se una compagnia dichiara utili notevolmente superiori all'anno precedente, la tassazione cui saranno sottoposti sarà aumentata in % della stessa percentuale di cui sono aumentali gli utili.
Onde evitare che il continuo incremento dei listini carburanti, non giustificati da relativi aumenti dei costi, sia finalizzato solo alla "estorsione" di capitali dai poveri cittadini per finire a rimpinguare le casse delle suddette case petrolifere.

Sperando che i "nostri rappresentanti" cioè Voi prendiate carico della difesa dei milioni di italiani in balia di questo sopruso economico, 

Porgo Cordiali saluti, 
Mainino Mario Vigevano (PV)