mercoledì 24 luglio 2013

Un esempio di pura follia, l'articolo è commentato evidenziando le parti in cui si vedono i segni di un totalitarismo pericolossissimo, dopo un atteggiamento del genere il futuro per lui è solo ripristinare i forni crematori.

fonte citata : http://www.lanuovabq.it/it/articoli-omofobia-la-battaglia-degli-emendamenti-6929.htm

Omofobia, la battaglia degli emendamenti
di Alessandro Pagano* 22-07-2013 * Parlamentare, eletto alla Camera dei Deputati nelle liste del PDL
Contrastare la legge cosiddetta "antiomofobia" significa condurre una vera e propria battaglia di civiltà
Il senso della "valanga" di emendamenti presentati in Commissione giustizia alla Camera per consentire il rinvio al 26 luglio dell'esame del provvedimento da parte dell'assemblea di Montecitorio è tutto racchiuso in questo obiettivo.

Occorre impedire, infatti, l'introduzione nel nostro ordinamento di norme che pretendendo di difendere una serie di diritti, già tutelati dalla disciplina penale ordinaria, finiscano per violare, in nome di interessi di parte di poche ma influenti lobby, i diritti inviolabili della persona costituzionalmente garantiti.

Gli "ispiratori" di questa legge, nonché i suoi più strenui difensori, sul presupposto, del tutto strumentale, che l'aumento di episodi di intolleranza nei confronti delle persone omosessuali richiedesse uno strumento repressivo più "severo" rispetto a quello previsto per altre forme d'intolleranza, stanno di fatto facendo scempio del dettato costituzionale.

Anzitutto, il primo principio costituzionale a subire un grave vulnus è quello di uguaglianza sancito dall'art. 3. Se come prescrive la norma "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali", la ragione per cui le persone omosessuali debbano beneficiare di un diverso trattamento più "favorevole" è di mero carattere ideologico.

Stessa sorte toccherà anche al principio di tassatività (art. 25): contravvenendo al dettato costituzionale, in base al quale un sistema penale deve fondarsi su dati oggettivi, per la nuova normativa saranno penalmente rilevanti due elementi, entrambi soggettivi e transitori, come la "percezione di sé" quanto al genere, "anche se opposto al proprio sesso biologico", e "l'attrazione" verso il proprio o l'altro o entrambi i sessi.

Infine, altre due gravissime violazioni sono quelle che riguardano la libertà religiosa e la libertà di pensiero, di cui rispettivamente agli art. 19 e 21 della Costituzione. Solo per fare un esempio della portata liberticida della legge "antiomofobia", le conseguenze penali per coloro che intraprendessero un'iniziativa pubblica per spingere il legislatore a non varare una legge che autorizzi il matrimonio omosessuale (tra l'altro escluso dallo stesso dettato costituzionale), così come per coloro che osservando le sacre Scritture e attenendosi al magistero della Chiesa definissero l'omosessualità quale atto intrinsecamente "disordinato" sarebbero la reclusione da 6 mesi a 4 anni.

Se a ciò si aggiunge l'ulteriore "sfregio", evidentemente ispirato ai metodi di rieducazione dei detenuti politici nella Russia bolscevica, della pena accessoria della prestazione d'opera non retribuita a favore della collettività, che nello specifico potrebbe essere rappresentata dalle stesse associazioni gay, lesbiche o transgender, si comprende bene come la battaglia politica che stiamo conducendo intende porsi come argine non solo alla deriva laicista che sta erodendo i pilastri fondanti su cui poggia la nostra società, a partire dalla famiglia "naturale", ma anche alla progressiva privazione dei diritti e libertà fondamentali.

Anche per questo, abbiamo presentato oltre 200 emendamenti al fine di creare un dibattito articolato in un momento in cui i sostenitori di questa proposta di legge vogliono mettere il "silenziatore" per far approvare la legge senza che l'opinione pubblica capisse nulla

La battaglia così intrapresa ha rallentato il velocissimo iter programmato dai "vertici" di questo progetto ideologico e speriamo serva a far guadagnare tempo utile alla compattazione delle forze sociali e politiche che di certo sono minoritarie in questo Parlamento ma che altrettanto certamente sono maggioritarie nel Paese.


commentiamo???? o non commentiamo? 

battaglia di civiltà.  = non privilegiare coloro che di privilegi non ne hanno proprio nessuno e non hanno manco i diritti riconosciuti da una costituzione ugualitaria
scempio del dettato costituzionale = omosessuali maschi e femmine, femmine eterossessuali abituatevi alla violenza siete nati vittime e i vostri e nostri carnefici sono in parlamento non solo nell'ombra della strada o tra le pareti domestiche
argine non solo alla deriva laicista  = chi parla deve essere un uomo che vive di chiesa, preghiera e carità, provi ad andare a farsi benedire dal Papa, e vediamo cosa gli dice
senza che l'opinione pubblica capisse nulla = spero che chi legge questo articolo si renda conto di come la pensano i PaDeLlini, solo olio di ricino e campi di concentramento
forze sociali e politiche che di certo sono minoritarie in questo Parlamento ma che altrettanto certamente sono maggioritarie nel Paese = spero proprio che non sia cosi, come non lo è mai stato, gli italiani onesti ci sono anche se chi parla è stato eletto nel partito dei PaDeLlini con meno di 8milioni di voti, meno del Movimento Cinque Stelle.
famiglia "naturale" = forse pensa anche lui che la famiglia naturale sia quella degli oranghi, o delle lumache, o delle galline, ma come osa parlare di famiglia naturale, intende naturista? nudista? o cristiano cattolica romana, si chiarisca le idee

martedì 23 luglio 2013

Radici… cristiane?

Radici… cristiane?
15 luglio 2013 - L'Opinione di...      Renato Sacco

Nel 1977 esce il film 'RADCI', la storia di Kunta Kinte preso dal suo villaggio africano e portato schiavo in America. 
In questi ultimi anni la Lega Nord ostenta le proprie 
'RADICI CRISTIANE'. Un binomio offensivo sia delle 'radici' che del 'cristianesimo'. L'ultima conferma viene da Calderoli, vicepresidente del Senato, "Kyenge mi fa venire in mente un orango'. Non ci sono parole per commentare! Con buona pace del viaggio di Francesco a Lampedusa e della distribuzione a tappeto dei crocifissi, ecc. 
Se una frase del genere fosse stata scritta in una tema da qualche studente, o detta da un professore cosa sarebbe successo? E se la dovessimo dire ad un carabiniere che ci ferma con la paletta per un controllo? Forse ci porterebbe direttamente in cella! E se lo dice il vicepresidente del Senato per insultare un ministro donna con la pelle nera? Tranquilli, sono le solite battute della Lega. E poi ha chiesto anche scusa. Non ci resta che aspettare la prossima. 
Preoccupa anche quanto ha detto il Presidente del Piemonte Roberto Cota a proposito degli F35: 
"Per quanto riguarda le questioni etiche dobbiamo dire che se questi aerei non li facciamo noi, vuol dire che li produrranno altrove. Lasciamo quindi da parte certa ipocrisia"
Ne viene fuori una bella linea educativa per i nostri ragazzi ai campi estivi! Un vero compendio di valori morali e cristiani oltre che civili e umani! 
È un po' come dire: 
'non porti troppe domande, tanto se una cosa brutta non la fai tu, la fa qualcun altro. Tu fai quello che ti conviene'. Forse, dirà qualcuno, anche questa frase va contestualizzata. 
Sul sito di Famiglia Cristiana ho letto un bel commento di Francesco Anfossi. Come uomo e come parroco accolgo e condivido quanto ha scritto. 
"Calderoli si proclama cattolico e nessuno, nella comunità ecclesiale, si è mai scandalizzato per le sue affermazioni politiche. Nemmeno i parroci della sua terra, forse nel timore di perdere le pecorelle verdi del loro gregge. Per troppo tempo si è fatto finta di niente, covando nel silenzio l'anticristiana ideologia del "fuori chi mi dà fastidio, che siano uomini, donne e bambini", spesso scambiandolo per la difesa di tradizioni pseudo cristiane. E così che questa sorta di veleno proto razzista è andato avanti, contaminando il Nord come i rifiuti tossici contaminano la Campania. Forse è venuto il momento, per tanta parte della Chiesa, per un'autocritica. E per levare una voce forte".

http://www.mosaicodipace.it/mosaico/a/38749.html

martedì 16 luglio 2013

Non può e non deve rappresentare l'Italia chi non è degno di rappresentare se stesso

Abbiamo superato le 150mila firme. In soli due giorni. Voi, 150mila cittadine e cittadini avete sottoscritto una petizione per espellere il razzismo dal parlamento italiano, perché è inaccettabile che un'alta carica istituzionale, vicepresidente del Senato, possa rivolgere offese razziste nei confronti di una donna. Ministra. Nera.

Roberto Calderoli deve dimettersi e le sue scuse sono irricevibili. La stretta di mano con la ministra Kyenge non cancella la vergogna di un insulto indegno e incivile. Tutti i gruppi del parlamento (compreso il suo) devono chiedere la revoca della carica di vicepresidente del Senato, perché le sue parole rappresentano un'offesa alle istituzioni e alla dignità del Paese.

Appena qualche settimana fa il Parlamento europeo, dopo un'analoga petizione su Change.org (che molti di voi avranno sicuramente firmato) ha unanimemente condannato le dichiarazioni del suo compare Borghezio per aver usato espressioni simili; persino le formazioni politiche più conservatrici e reazionarie hanno espresso pubblicamente la loro indignazione. Chiediamo che i senatori italiani facciano lo stesso.

Per questo, nel ringraziarti ancora per la tua firma, ti chiedo di continuare a diffondere la petizione condividendo questa foto sulle tua bacheca di Facebook.

Consegneremo le firme al Presidente del Senato Pietro Grasso. Le porteremo nella sede della Lega e al segretario Maroni se necessario. Non ci fermeremo. Non per ottenere l'ennesima vittoria di una petizione ma per ristabilire un principio di civiltà giuridica, etica, umana: fuori il razzismo dalle istituzioni.

Grazie, Stefano Corradino via Change.org