domenica 17 marzo 2013

Buon giorno, papa Francesco - Pax Christi Italia

Buon giorno, papa Francesco, fratello vescovo

Buon giorno alla Chiesa e al mondo


Con il tuo 'buonasera' e con le tue parole, Francesco carissimo, hai conquistato i cuori e hai fatto ripartire il cammino della Chiesa dei poveri che ci hai confidato di sognare.

Buon giorno, allora, fratello vescovo, che ci hai messi subito in cammino con te per convertirci al "lieto annuncio", per rinnovare la comunità cristiana e la famiglia umana, sulla scia del Concilio Vaticano II.

Anche noi di Pax Christi auguriamo un Buon giorno a te, papa Francesco, alla Chiesa e al mondo, con il brivido che papa Giovanni 50 anni fa comunicava con il suo "E' appena l'aurora!"

Con te sembra possibile abbandonare i segni del potere e alimentare il potere dei segni evangelici e umani credibili, a partire dal nome che hai scelto: programma di una Chiesa povera, dei poveri, con i poveri, essenziale, sobria, itinerante, sinodale.

Con te vogliamo porci sulla strada della dignità e della fraternità, del disarmo e del bene comune, accompagnando il cammino ecumenico universale, che hai richiamato davanti alla stampa internazionale, verso la pace, la giustizia e la custodia del creato.

Buon giorno, chiesa di Dio incarnato tra la gente affaticata e tormentata della nostra Italia.

Condividiamo con te l' annuncio rivoluzionario della pace in questa fresca aurora conciliare in cui sta battendo "l'ora della nonviolenza".  E' questo il tema dell'imminente Congresso Nazionale di Pax Christi, movimento povero, credente in Cristo "nostra pace". Lo terremo a Roma dal 26 al 28 aprile, convinti con il nostro don Tonino Bello che occorre "spalancare la finestra del futuro, progettando insieme, osando insieme".

Buon giorno, papa Francesco.

Il Signore dia a te, a noi e a tutti la Sua pace.

Il consiglio nazionale di Pax Christi Italia

Firenze, 17 marzo 2013





d. Renato Sacco
Via alla Chiesa 20 - 28891 Cesara - Vb
0323-827120 *** 348-3035658

drenato@tin.it



Buon giorno, papa Francesco, fratello vescovo
Buon giorno alla Chiesa e al mondo


Con il tuo 'buonasera' e con le tue parole, Francesco carissimo, hai conquistato i cuori e hai fatto ripartire il cammino della Chiesa dei poveri che ci hai confidato di sognare.
Buon giorno, allora, fratello vescovo, che ci hai messi subito in cammino con te per convertirci al "lieto annuncio", per rinnovare la comunità cristiana e la famiglia umana, sulla scia del Concilio Vaticano II.
Anche noi di Pax Christi auguriamo un Buon giorno a te, papa Francesco, alla Chiesa e al mondo, con il brivido che papa Giovanni 50 anni fa comunicava con il suo "E' appena l'aurora!"
Con te sembra possibile abbandonare i segni del potere e alimentare il potere dei segni evangelici e umani credibili, a partire dal nome che hai scelto: programma di una Chiesa povera, dei poveri, con i poveri, essenziale, sobria, itinerante, sinodale.
Con te vogliamo porci sulla strada della dignità e della fraternità, del disarmo e del bene comune, accompagnando il cammino ecumenico universale, che hai richiamato davanti alla stampa internazionale, verso la pace, la giustizia e la custodia del creato.
Buon giorno, chiesa di Dio incarnato tra la gente affaticata e tormentata della nostra Italia.
Condividiamo con te l' annuncio rivoluzionario della pace in questa fresca aurora conciliare in cui sta battendo "l'ora della nonviolenza".  E' questo il tema dell'imminente Congresso Nazionale di Pax Christi, movimento povero, credente in Cristo "nostra pace". Lo terremo a Roma dal 26 al 28 aprile, convinti con il nostro don Tonino Bello che occorre "spalancare la finestra del futuro, progettando insieme, osando insieme".
Buon giorno, papa Francesco.
Il Signore dia a te, a noi e a tutti la Sua pace.
Il consiglio nazionale di Pax Christi Italia
Firenze, 17 marzo 2013

Eppure qualcosa si muove

Finalmente un segnale di cambiamento, anche per chi attraversa a nuoto lo stretto ma poi tiene troppo in conto la propria leadership credendo di essere non "padre" ma "padrone". A volte i figli dimostrano più intelligenza e cessano di intestardirsi in posizioni di arroccamento che dimostrano la propria coerenza sì, ma creano danno al paese.
Se, come nel caso delle proposta di DUE FIGURE LAICHE alla presidenza di Camera e Senato, dodici figli operano per il bene del paese, il "padre" deve stare zitto, anzi rammaricarsi perché anche gli altri "figli" non hanno disobbedito.
Faccio pertanto gli auguri a Laura Boldrini (Sel) presidente della Camera dei deputati a Pietro Grasso (Pd) presidente del Senato per un proficuo e duraturo lavoro al servizio del paese, che vada ben oltre il limite delle vacanze estive.
Spero che possano operare all'interno delle istituzioni come hanno operato nella società civile.
E che i marrani che osano dire che "si sono appropriati delle due massime cariche" perdano l'acido della loro malevola lingua visto che per 20 anni hanno "spolpato" il nostro povero paese, e non si rassegnano di fronte al pericolo che qualcuno metta freno alla loro ingordigia.
Anche altri si stanno mettendo in moto, come l'On.Franca Biondelli che ha rimboccato le maniche e già nei suoi primi giorni di lavoro ha iniziato sostenendo una mozione di grande importanza per i più sfortunati della vita.

Autismo e Disabilità gravi. Ecco le prime azioni da parlamentare: On.Franca Biondelli 
Accantonata la soddisfazione per la l'elezioni di due figure di spessore alla Camera e al Senato come Boldrini e Grasso, sostenute con compattezza e responsabilità dal Partito Democratico, è iniziata la vera e propria attività parlamentare. Così come promesso a tutte le associazioni, al territorio e alle famiglie delle persone malate, ho immediatamente ripresentato alla Camera i due Disegni di Legge da me presentati già in Senato che riguardano Autismo e Disabilità Grave. In contempo ho anche appoggiato una Mozione presentata come primo firmatario da Antonio Boccuzzi 'Promuovere l'istituzione di una nuova procura nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro' (in calce il link per leggere la 'Mozione'), e un Disegno di Legge, in cui risulto essere seconda firmataria, diretto a risolvere la difficile situazione del precariato nel corpo dei Vigili del Fuoco.



lunedì 4 marzo 2013

Se vedete un’ape che muore, preoccupatevi.

L'ho letto e mi ha fatto pensare....siamo abituati a considerare la sopravvivenza del pianeta in termini macroscopici, nazionali e continentali e non vediamo quanta vita ci può essere in un organismo vivente di un paio di cm.
Se vedete un'ape che muore, preoccupatevi.
Albert Einstein disse: "Se l'ape scomparisse, all'uomo resterebbero quattro anni di vita".

Le api producono miele, pere, mele, pomodori, trifoglio, erba medica, latte, carne. Trasportano il polline e trasformano il mondo in cibo. Le api, un bioindicatore dell'ambiente, sono una specie a rischio. Oggi loro, domani noi. Il Guardian nell'articolo "Honeybee deaths reaching crisis point" riporta che un terzo dei 240.000 alveari britannici è scomparso durante l'inverno e la primavera. Il ministro inglese Rooker ha dichiarato che, se non cambierà nulla, entro dieci anni non ci sarà più un'ape nell'isola. Le api contribuiscono all'economia britannica per 165 milioni di sterline all'anno per la produzione di frutta e verdura. Oltre al miele naturalmente. La Honey Association prevede che il miele locale sarà finito in Gran Bretagna entro Natale. Riapparirà sulle tavole soltanto nell'estate del 2009.
La crisi è mondiale. Il maggior produttore di miele è l'Argentina che ha ridotto del 27% le sue 75.000 tonnellate annue. Negli Stati Uniti (-25% degli alveari nel 2008) e nel resto del mondo le api ci stanno lasciando. In Italia è una strage. Nel 2007 sono morte il 50% delle api, persi 200.000 alveari e 250 milioni di euro nel settore agricolo. Ma non è una priorità. Gli inutili soldati nelle strade, il bavaglio alla Giustizia con la separazione delle carriere, le impronte ai bambini Rom, il lodo Alfano per la messa in sicurezza della banda dei quattro, gli inceneritori della Impregilo. Queste sono priorità!
Perché le api muoiono? Per l'ambiente, il clima, la varoa (un acaro), i pascoli trasformati in coltivazioni di soia per i biocarburanti, per i pesticidi, l'inquinamento dei corsi d'acqua. Gli alveari si spopolano per il fenomeno del CCD (Colony Collapse Disorder) perché la razza umana sta avvelenando il mondo.
Qualcosa in Italia si può fare e subito. Vietare l'uso dei pesticidi nicotinoidi. In Francia lo hanno già fatto. Sulle api hanno l'effetto della nicotina. Gli fanno perdere il senso dell'orientamento, non riescono a ritornare nell'alveare e muoiono.
Chi usa o produce un pesticida nicotiniode mette a rischio, oltre alle api, anche la nostra sopravvivenza.
info c/o www.britishbee.org.uk/
Meditate gente, meditate.....
Onelove_BepSound( un amico che se ne è già andato via con le api ..)