lunedì 3 luglio 2017

2017_07_05 L'opera da tre soldi con ... i tacchi alti.

ATIR TEATRO RINGHIERA
Mercoledì 5 luglio 2017 - ore 20.30
Giovedì 6 luglio 2017_07_06 - ore 20.30

DRAGPENNYOPERA
Nina’s Drag Queens

Uno spettacolo Nina's Drag Queens Inspirato a “The Beggar's Opera” di John Gay 

Con: Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Stefano Orlandi, Lorenzo Piccolo, Ulisse Romanò  

Drammaturgia: Lorenzo Piccolo | Regia: Sax Nicosia 
Voce di Macheat Sax Nicosia | Coreografie: Alessio Calciolari   | Scenografie: Nathalie Deana
Costumi: Gianluca Falaschi  | Disegno luci: Luna Mariotti | Musiche originali: Diego Mingolla 
Artwork: Donato Milkyeyes Sansone  | Parrucche: Mario Audello 
Direzione artistica Nina’s Drag Queens: Francesco Micheli 

Piazza Fabio Chiesa / Via Pietro Boifava 17 

20142 Milano – tel. 02.87390039


Si ringraziano: la Corte Ospitale – Progetto Residenze; ATIR-Teatro Ringhiera
Produzione: Aparte – Ali per l’arte
Con il contributo di Fondazione Cariplo nell’ambito del progetto Funder35
Sostenuto dal progetto: Next laboratorio delle idee
*Spettacoli: ore 20.30
Spettacoli: ore 20.30 Biglietti: 18/15/12/8,50 euro


Ciao amore, ciao.
Ciao Teatro Ringhiera, sai quanto è strano sentirsi innamorati a Milano eppure, in questo posto impossibile tu ci hai detto vi amo, noi ti abbiamo detto ti amo.
E’ difficile dire addio alla propria casa. Dire addio al luogo in cui si è nate, cresciute e diventate grandi.
Ancora più difficile se, come in questo caso, si è costrette a farlo e si può solo sognare di tornare, un giorno.
Dopo quasi dieci anni passati insieme le Nina’s Drag Queens salutano il palcoscenico che le ha viste nascere con due notti di teatro, musica, piume, glitter e qualche lacrima.
Una grande festa d’amore e di resistenza.

LO SPETTACOLO
DragPennyOpera è sia un’opera buffa e, insieme, un’opera seria. Un cabaret agrodolce, dai tratti mostruosi e scintillanti. Un ritratto a colori della nostra umanità così nera.                                           È l’alba. Nel cortile di un carcere, sotto il patibolo, si danno ritrovo alcune figure.
Attendono l’esecuzione capitale del bandito Macheath. Sono le donne della sua vita. Saranno loro a dare vita a questa storia:  vedremo come siano avvenute le nozze segrete di Macheath con Polly, figlia della regina dei mendicanti Peachum; i provvedimenti che questa ha preso e gli avvenimenti che ne sono seguiti; come il delinquente sia stato arrestato a causa del  tradimento di Jenny, prostituta e sua vecchia amante; come sia stato liberato grazie a Lucy, altra amante, giovane e nervosa, e arrestato nuovamente per mano di Tigra, madre di Lucy e capo della Polizia; per giungere infine al momento dell'esecuzione, al  giudizio finale, e forse, all'happy end.
La composizione di questo spettacolo si ispira, soprattutto nei temi e nella struttura, a “The Beggar's Opera” di John Gay, commedia musicale scritta nel 1728, anzitutto come reazione ai soggetti inverosimili e alle messe in scena pompose di un certo teatro lirico dell'epoca.
John Gay miscelava la musica colta e la canzone da osteria, la presa in giro del “gran teatro”, la satira più nera, e soprattutto adattava canzoni già note al pubblico, fossero ballate o arie d'opera.
Allo stesso modo, il linguaggio teatrale delle Nina’s Drag Queens è un pastiche di citazioni, affettuose parodie, brani cantati in playback. Attingiamo al repertorio della musica contemporanea, reinventando (grazie alle composizioni originali di Diego Mingolla) alcuni riferimenti dell'immaginario pop che ci circonda.
E lo facciamo con la stessa allegra ferocia messa in campo da Gay, sotto il segno di un umorismo amaro e politicamente scorretto.
NOTE DI REGIA
Una metropoli indefinita ma inevitabilmente attuale.
Un potere assoluto, corrotto e stolido, che si intreccia all'illegalità e alla malavita.
Un mondo di miserabili dove l'unica bussola è l'interesse personale.
Peachum, Jenny, Polly, Lucy, Tigra: cinque personaggi che amano, tradiscono, rubano e  uccidono, cinque donne che si usano a vicenda. Cuori neri dalla nascita o anneriti dalla vita,  ma che pulsano vitali in uno scenario desolato. Il bandito Macheath: l'unico uomo, l'eterno  assente, che suscita in questi cuori neri sentimenti assoluti. Amato, odiato, agognato, e infine  spolpato fino all'osso.
È una storia di potere, amore, sesso e soldi. A raccontarla, cinque attori uomini travestiti da  donna. La drag queen, maschera teatrale postmoderna, clown dell'eccesso in bilico tra pop e  melò, esagerata e smaccatamente finta, è la nostra strada per indagare personaggi al limite  come questi.
Il bandito Macheath, che ripercorre la vicenda a ritroso come la voce di un vecchio film, o  piuttosto un'ombra sulla coscienza, è la presenza-assenza viscerale che anima ogni gesto di  queste strane donne, che hanno la voce di Mina e il corpo di un maschio. E queste creature,  anfibie e multiformi per loro natura, si muovono in uno spazio scenico precario, come in  bilico sul piano inclinato di una catastrofe.
La frammentazione dello spazio scenico procede  di pari passo con un testo esploso, mescolato a canzoni in playback, coreografie, continui cambi di punto di vista, continui dentro-fuori dall'azione scenica.
Il pubblico è invitato a partecipare a un gioco pericoloso: l'inevitabile e scintillante leggerezza  messa in campo dalle drag queen si declina in ironia dissacrante e comicità grottesca, nello  spericolato tentativo teatrale di realizzare l'istantanea di un mondo sull'orlo del precipizio.
Questo è DragPennyOpera: opera pop, feroce cabaret.


EVENTI SPECIALI a cura delle Nina’s
5 luglio, dalle 19 APERITIVO PIUMATO
6 luglio, dalle 23 DJ SET SPACCATACCHI

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NOVITA’:  stampa@casa
e salta la fila!
Da quest’anno puoi entrare direttamente in sala senza nemmeno passare dalla biglietteria, solo mostrando il codice ricevuto sul tuo smartphone o la stampa della mail di conferma.
 Nessuna maggiorazione di prevendita sul biglietto
BIGLIETTERIA
Aperta dal mercoledì al venerdì dalle 15.30 alle 19.30, negli altri giorni di spettacolo 1h30 prima dell’orario di inizio.
tel. 02.84892195 – prenotazioni@atirteatroringhiera.it 
COME RAGGIUNGERCI
MM2 Abbiategrasso / tram 3, 15 / bus 79
Facilità di parcheggio vicino al teatro


2017_02_02 Parlamentari, pensioni, vitalizi e la confusione della politica

ANTE 2011
Vitalizio allo scadere del mandato
POST 2011
Pensione parlamentare al 65esimo anno salvo benefici per riceverla massimo al 60esimo non prima.


Con le modifiche introdotte durante il governo Monti a fine 2011 i vitalizi dei parlamentari hanno lasciato spazio a una regolare pensione, così come succede per tutto i dipendenti della pubblica amministrazione. La differenza è sostanziale perché il calcolo della cifra da percepire mensilmente non è più retributivo ma contributivo (basato cioè su quanto è stato versato negli anni).

Peccato che non abbia valore retroattivo!

Secondo le regole attuali deputati e senatori ricevono la pensione da parlamentare al 65esimo anno di età e solo dopo aver completato 5 anni di mandato. Per ogni anno di mandato oltre il quinto, il requisito anagrafico è diminuito di un anno sino al minimo inderogabile di 60 anni.

Come è emerso di recente – ricostruendo i dettagli con molta difficoltà a causa delle strane omissioni dei siti istituzionali – il regolamento interno di camera e senato indica che la frazione di anno è computata come anno intero purché corrisponda ad almeno sei mesi ed un giorno. Basterà quindi raggiungere 4 anni, 6 mesi e 1 giorno di mandato per maturare la pensione da parlamentare. Attualmente ci sono 402 deputati e 193 senatori in carica che ancora non hanno maturato i giorni necessari per avere diritto alla pensione da parlamentare. In totale sono circa il 63% degli eletti, percentuale tutto sommato alta a causa dei tanti neo-parlamentari alla prima legislatura; un dato importante dovuto alle novità di liste come Movimento 5 stelle, Scelta civica e Sinistra ecologia e libertà, o al forte ricambio in partiti numerosi come il Partito democratico.

FONTE OPENPOLIS