giovedì 28 febbraio 2013

Mosaico dei giorni: Carta vince e carta perde

Carta vince e carta perde
26 febbraio 2013 - Tonio Dell'Olio

Chi ha vinto e chi ha perso. Ha perso la democrazia con una legge che castra di netto ogni barlume di partecipazione e non permette di scegliere le competenze, la serietà e l'onestà. Chi credeva di avere la vittoria sicura in tasca ha perso e chi è riuscito nella spericolata rimonta ha vinto. Ha vinto chi ha parlato alla pancia dell'Italia, alla sua rabbia e alla sua insoddisfazione, al disagio e alla protesta. Ha perso la governabilità e la possibilità di progettare alla distanza. Perché la sfida non era il quorum e il gioco di maggioranze possibili, ma la capacità di tracciare un disegno per il futuro, pensare e scrivere un altro modello di sviluppo, la provocazione di un sogno. Hanno vinto i saldi di fine stagione e le televendite. Ha vinto anche chi ha giocato la partita online e ha coniato parole e pensieri differenti. La massa dei cassintegrati e dei disoccupati, dei senza reddito e dei senza crediti, dei senza ordini in azienda e del conto in rosso al 16 del mese, tutti quelli esclusi dal campionato della serenità e gli abitanti in pianta stabile del tunnel… ancora si chiedono cosa è successo.

mercoledì 20 febbraio 2013

GIANNINO, Giannino ci hai dato un sogno anche senza i tuoi titoli accademici e noi lo dobbiamo realizzare



FARE per Fermare il declino
movimento capeggiato da un uomo che ha avuto un sogno e che lo ha realizzato, a scapito della vanteria di titoli mai conseguiti in una società che guarda alla "carta stampata" e non alle effettive cose che uno sa FARE.

Lettera di un piccolo imprenditore:

"Sono sceso in campo, si, stavolta mi sono speso molto anche in prima persona nel senso che io ho aderito al movimento, sono un tesserato del movimento FARE dai primi di Dicembre (appena iniziata la campagna elettorale). 
Ho partecipato tra il pubblico a diversi eventi tra cui anche l'Antimeeting del 9 febbraio 2013 a Milano. Vi dico che io porto orgogliosamente la spilla del movimento sulla giacca, anche in questi giorni di bufera. Le idee che hanno costituito l'ossatura del movimento ci sono ancora e le reputo ancora validissime.
Pertanto io domenica voterò senza nessuna incertezza ed il mio voto sarà per il movimento FARE.
Sono convinto seriamente che Oggi è nata la TERZA REPUBBLICA, ad opera di un giornalista dall'abbigliamento eccentrico che ha sbagliato e da l'esempio di fedeltà alle proprie idee pagando in prima persona
Una terza repubblica in cui i principi contano più di ogni cosa, anche se vuol dire sfiduciare e sostituire il proprio OPINION LEADER a due metri dal traguardo. 
Questa sarà la prova della maturità del movimento, che da quasi velleitaria iniziativa liberale di uno sparuto gruppo di economisti (e giornalisti economici) a luglio scorso, è diventata un movimento aggregante che ha convinto ed ha dato SPERANZA a tanta gente disillusa da questa politica e che senza il Movimento FARE stavolta (io compreso) non sarebbe andata a votare.
Certo la botta è stata traumatica sopratutto perché a pochissimi giorni dalla data delle elezioni. 
Ma penso seriamente che molti potrebbero leggerla anche come un esempio, un esempio che si può pretendere dal proprio movimento politico che la persona che ti rappresenta sia veramente li per rappresentarmi e cercare di portare le mie opinioni laddove si costruiscono le leggi
Ma oramai era passata la linea che la RESPONSABILITA' non fosse che una parola applicabile solo a noi poveri mortali e non anche ai politici (di lungo, medio o corto pelo sullo stomaco). 
Deluso: si. Sfiduciato: NO.
Dopotutto negli anni ci stavamo abituando al peggio del peggio: Ruby/Noemi/Olgettine/Affari e leggi personali da una parte (incluso la Perla Fiorito), dall'altra MontePaschi, Lusi, Penati, Marrazzo solo per citarne alcune.
E non è che la cosiddetta società civile/tecnici, con Monti, stesse dando esempi esaltanti di professionalità, lucidità d'idee e coerenza, basti vedere il pastrocchio esodati, l'ILVA, il Sulcis, ....
E noi piccoli imprenditori e lavoratori tutte le mattine torniamo ad alzare le saracinesche delle nostre aziende per cercare di non morire d'impresa, con uno stato che da te pretende coerenza con i tuoi doveri e li certifica con il DURC e lui si permette di non pagare le imprese o i contributi ai dipendenti pubblici (Inpdap), mentre i soliti noti organizzano festini a spese nostre vestiti da antichi romani..... senza la minima vergogna.
E poi per allargare il discorso non solo all'Italia senti che le agenzie di rating che hanno condizionato,  e condizionano tuttora il mercato, all'epoca di Lehman Brothers esprimevano soltanto la loro opinione .... 
Non credo nella cattiveria dei tedeschi, dell'Europa, della Speculazione cattiva che cerca in tutti i modi di metterti in difficoltà.
Non credevo neanche alla profezia MAYA anche se l'asteroide è arrivato davvero,i Maya ma con il pallottoliere di migliaia di anni fa hanno sbagliato solo di 2 mesi e di circa poche migliaia di km.
Permetti che dopo tutto questo bombardamento.... 
o ti prepari ad emigrare sulla Luna (se fosse possibile), 
o ti spari come hanno fatto in tanti nella più  assoluta indifferenza del ceto politico di destra o di sinistra...
o cerchi un'altra strada che ti dia quel minimo di speranza per poter sopravvivere cercando di imboccare finalmente la strada giusta.
Io penso di averla trovata, nonostante l'umana fragilità possa far fare piccoli o GROSSI sbagli.
E questa strada giusta per me si chiama 
FARE per FERMARE IL DECLINO"

giovedì 14 febbraio 2013

Michelangelo Buonarroti un pensiero sul senso della vita

"..... vi ricordo, che a voler ritrovare e godere se medesimo, 
non è mestiero pigliare tante dilettazioni e tante allegrezze, 
ma bisogna pensare alla morte.
Questo pensiero è solo quello che ci fa riconoscere noi medesimi, 
che ci mantiene in noi uniti, senza lasciarci rubbare a parenti, 
agli amici, a gran maestri, all'ambizione, all'avarizia, 
e agli altri vicii e peccati che l'uomo a l'uomo rubano, 
e lo tengono disperso e dissipato, senza mai lasciarlo ritrovarsi e riunirsi. 
Ed è maraviglioso l'effetto di questo pensiero della morte, 
il quale distruggendo ella per natura sua tutte le cose, 
conserva e mantiene coloro che a lei pensano, 
e da tutte le umane passioni li difende." 

Mostra fotografica  Cimitero Monumentale Milano novembre 1987

Dalla riduzione delle tasse ai costi della politica: ecco il "promessometro" dei candidati premier


Ormai è noto che in campagna elettorale i partiti politici per conquistare consenso assecondano i desideri del popolo: meno tasse, più giustizia sociale, lotta alla corruzione

Qualcuno ironicamente ha fatto notare che solo le dimissioni del Papa sono riuscite a frenare, almeno per qualche ora, la macchina della propaganda.
Gli spin doctor fanno leva sul fatto che l’italiano, mediamente, ha una memoria molto corta. Travolti da una massa di notizie sempre più poderosa a causa della proliferazione dei mezzi di informazione (stampa, tv, radio, internet, social network) fatichiamo a ricordare quanto sentito solamente una settimana prima. 
Alla fine tutto si mescola in un "blob" infernale che ci lascia confusi e incapaci di distinguere tra le varie proposte politiche in campo e soprattutto tra le promesse concrete-e-quelle-irreali.  
 
Bacheca politica - A dare una mano all’elettore italiano ci ha pensato però il sito web Bacheca politica (www.bachecapolitica.itche si è assunto il compito di pubblicare online le promesse principali e verificare a distanza di tempo quali sono state mantenute e quali sono state deluse. 
Una sorta di “promessometro” quindi che aiuta il cittadino a districarsi nella giungla degli impegni assunti dai politici per capire chi è affidabile oppure no o molto più realisticamente per capire chi le “spara” più grosse per conquistare-consenso.
 
Berlusconi - La home page di Bacheca politica è dedicata alle promesse della campagna elettorale in corso. Non stupisce il lettore vedere che la pagina è dominata dall’immagine di Silvio Berlusconi. Il leader del Pdl si mette in luce con ben 5 impegni davvero rilevanti: 
  1. condono fiscale, 
  2. restituzione dell’Imu, 
  3. cartelle di Equitalia più leggere, 
  4. riduzione dell'Irap
  5. ponte sullo stretto di Messina. 

Sulla possibilità di realizzare concretamente queste misure molto è stato detto e scritto. L’unico fatto certo è che la riduzione della pressione fiscale è un impegno preso dal Cavaliere fin dalla sua discesa in campo nel lontano 1994 ma che, in quasi 10 anni di governo, non è mai riuscito a realizzare.
 
Bersani - Quattro segnalazioni invece per Pierluigi Bersani. Il candidato premier del centrosinistra ha promesso 
  1. la cittadinanza ai figli degli immigrati, 
  2. 7,5 miliardi in 3 anni per scuole e ospedali, 
  3. la riduzione degli emolumenti della politica alla media europea
  4. il contrasto della violenza sulle donne. 

Tutti impegni nel sociale, nessuno in campo economico nonostante la profonda crisi che sta attanagliando il Paese e questo probabilmente spiega perché la campagna elettorale del Pd non sta “scaldando” il cuore degli-italiani.
 
Monti - Il terzo “big” della campagna elettorale, Mario Monti, si mette in evidenza con le promesse: 
  1. meno tasse
  2. lavoro più flessibile, 
  3. nessun aumento dell’età pensionabile. 

Associare Monti con una riduzione delle imposte è una operazione mentale non facile per la maggior parte degli italiani che nel corso degli ultimi mesi, proprio a causa del governo dei tecnici, hanno assistito ad una esplosione della pressione fiscale senza precedenti. Il premier dimissionario si è giustificato affermando di aver agito in uno stato di emergenza. La spiegazione non fa una piega ma è innegabile che nei suoi confronti, in tema di fisco, una certa diffidenza sia difficile da cancellare.
 
Oscar Giannino - Per quanto riguarda i tre candidati minori, ovvero Beppe Grillo, Antonio Ingroia e Oscar Giannino è quest’ultimo che si segnala come quello più attivo con due promesse di un certo rilievo: 
  1. riduzione di 5 punti percentuali della pressione fiscale, dal 45 al 40%, nella prossima legislatura, 
  2. stipendio dei parlamentari proporzionale ai risultati. 

Il noto giornalista economico, leader di Fare per Fermare il declino, supportato da un nutrito staff di economisti ha dimostrato accuratamente la fattibilità contabile del suo progetto di riduzione delle imposte. L’unico dubbio, e non di poco conto conoscendo l’Italia, è che nessun modello economico può tener conto del peso delle lobby che gravitano attorno alla macchina dello Stato e che da decenni impediscono qualsiasi riforma della pubblica-amministrazione.
 
Grillo e Ingroia - Al più esplosivo dei leader politici, Beppe Grillo, è attribuita una sola promessa elettorale davvero importante: 
  1. il referendum sull’euro. 

Proposta che mette in discussione uno dei pilastri dell’economia italiana ed europea e che espone il comico genovese alle ormai note accuse di populismo. Nessuna segnalazione, infine, su Antonio Ingroia. Mancanza che può essere interpretata come disattenzione di Bacheca politica o come “impalpabilità” della campagna elettorale del leader di Rivoluzione Civile che fino ad ora tutto è sembrato essere tranne che “rivoluzionario”.

13 febbraio 2013 di di Michael Pontrelli