domenica 19 maggio 2013

Non pensavamo di poter raccogliere oltre 130mila firme

Quando abbiamo lanciato la petizione per esprimere la nostra solidarietà al neo ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge e chiedere provvedimenti disciplinari nei confronti dell'europarlamentare Mario Borghezio, per le sue dichiarazioni razziste, non pensavamo di poter raccogliere oltre 130mila firme e di aprire un dibattito sulla rete che travalicasse i confini nazionali.

Eppure è andata così: la petizione è prepotentemente sbarcata negli uffici dei parlamentari europei di varie nazioni, colpiti dalla indignazione diffusa in Italia nei confronti di un collega che aveva insultato, un ministro. Donna. Nera. 130mila firme che quindi non sono passate inosservate e hanno spinto alcuni gruppi parlamentari a partire dal "Groupe de l'Alliance progressiste des Socialistes & Démocrates" a chiedere un incontro con noi, i promotori della petizione. Questo è stato possibile solo grazie alla tua firma.

Per questa ragione martedì 21 maggio saremo a Strasburgo ad incontrare parlamentari europei di varie nazioni per consegnare loro le 130mila e chiedere di dissociarsi pubblicamente dalle frasi pronunciate dal collega leghista Borghezio. E lo chiederemo anche al presidente del Parlamento europeo Martin Schultz. Poi incontreremo i giornalisti esteri per presentare il risultato della nostra petizione. Nostra, e cioè di tutti quelli che l'hanno firmata per esprimere la propria indignazione. Le dimissioni di Borghezio magari non arriveranno, perché il regolamento del parlamento europeo non le prevede, ma il palese dissenso di tanti europarlamentari nei confronti del collega leghista sarà per noi una sfolgorante vittoria!

Mostriamo a tutti cosa siamo riusciti ad ottenere con la nostra firma. Grazie mille, Stefano Corradino via Change.org

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