10 mesi dopo l'attentato a Charlie Hebdo
E che sconvolgono anche noi.
La commozione, il silenzio e la solidarietà alle vittime, alle loro famiglie e a tutto il popolo francese, sono la prima forte emozione che ci ha accomunato a tanti.
Ma, oltre al dovere del silenzio – cos'altro di fronte ad un dolore così grande? - sentiamo la necessità di pronunciare alcune prime parole (altre probabilmente ne arriveranno dopo che avremo più notizie, e sapremo le decisioni dei nostri governanti).
Sono le parole di Papa Francesco, che con voce spezzata ha affermato che nessuna religione, ma neppure alcunchè che possa definirsi umano, può avere qualche attinenza con quanto successo a Parigi.
“Usare il nome di Dio per uccidere è una bestemmia”.
Sono anche le nostre parole di sempre, quelle di un Movimento che riconosce nell'essenza del messaggio evangelico liberazione e pace.
Alla violenza occorre reagire in modo determinato e responsabile senza alimentare ulteriori violenze, isolando gli aggressori.
E’ indispensabile - e come Pax Christi lo abbiamo ripetuto troppe volte – dire basta alla vendita di armi e non fare accordi economici con chi è direttamente coinvolto in questi progetti di morte.
Recentemente abbiamo denunciato la vendita di armi italiane all’Arabia Saudita!
Basta, Basta con le armi!!
Costruiamo una politica di pace con mezzi di pace, la prevenzione nelle nostre città e tra i nostri giovani, il dialogo tra le religioni, una civiltà del diritto. Non vogliamo rassegnarci a logiche di guerra,
"non dobbiamo disperare della pace se si costruisce la giustizia" , (card. André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi).
Firenze, 15 novembre 2015 Pax Christi Italia