“Se costruiamo un pollaio diverso per ogni qualità di galline... costruiremo tanti recinti, tanti pollai, ma poi ci accorgeremo che ogni gallina è diversa dalle altre, e quindi faremo un pollaio per ogni gallina”.
È un’immagine che usava spesso l’amico don Renzo Scapolo, morto qualche mese fa a Como, fondatore di Sprofondo e molto legato a Sarajevo, dove ha vissuto per diverso tempo durante la guerra.
Credo sia un commento che ben si addice anche al referendum della scorsa domenica in Veneto e Lombardia.
Non aggiungo commenti miei.
Ma vi invito a leggere quanto uscirà su Mosaico di pace del mese di Novembre, a firma di Sergio Paronetto, di Verona, Presidente del Centro Studi di Pax Christi. “Un localismo nevrotico, divisivo, escludente.
La consultazione referendaria del 22 ottobre... era inutile, dannosa, strumentale, propagandistica, centralistica, demagogica... Su iniziative simili prossime alla logica dei populismi tribali o delle patrie carnali, sul danno sociopolitico e sull’effetto boomerang di alcune esperienze, è bene risvegliare un'attiva vigilanza. Spesso le ossessioni identitarie cominciano col sorriso e finiscono con la ferocia delle armi o con un'ulteriore dipendenza”.
Il primo: “Ognuno per sé e degli altri chissenefrega. Ma non serve neanche discuterne. Anche quelli di 20 anni la pensano allo stesso modo. Medioevo.”
E l’altro: “A differenza delle bestie abbiamo bisogno di recinti per vivere, incapaci di godere della libertà che il creato offre a ogni creatura vivente”.
d. Renato Sacco, Coordinatore nazionale di Pax Christi