Tratto da http://www.saledellacomunita.it/ (cf. Nota pastorale della Commissione ecclesiale per le comunicazioni sociali: "La sala della Comunità: un servizio pastorale e culturale").
Il concetto di sala della comunità non è un modo diverso per indicare la tradizionale sala cinematografica parrocchiale.
Esso racchiude la riscoperta di una vocazione propria della comunità ecclesiale, chiamata ad un dialogo franco e aperto nei confronti del mondo e della cultura di oggi.
La sala della comunità deve diventare luogo di confronto, di partecipazione e di testimonianza, espressione di una comunità viva e dinamica.
Come struttura complementare alla chiesa, la sala della comunità si pone a servizio della comunione e dell'azione educativa.
E' ancora attuale l'appello del Papa: "la sala della comunità diventi per tutte le parrocchie il complemento del tempio, il luogo e lo spazio per il primo approccio degli uomini al mistero della Chiesa e, per la riflessione dei fedeli già maturi, una sorta di catechesi che parta dalle vicende umane e si incarni nelle "gioie e nelle speranze, nelle pene e nelle angosce degli uomini di oggi, soprattutto dei più poveri" (cf, Gaudium et Spes, 1) materialmente e spiritualmente)".
In considerazione dell'utilità che questa struttura pastorale può avere per la missione della Chiesa, è necessario invertire la tendenza che ha portato in questi ultimi anni molte comunità a privarsi di spazi così importanti, alienando le sale o cambiandone la destinazione d'uso. Trascurare questo spazio di azione pastorale sarebbe segno di scarsa attenzione ai nuovi contesti sociali e culturali, come già si affermava nella nota del 1982: "Una posizione rinuciataria è non soltanto autolesionista ma è anche gravemente lesiva di una presenza qualificata della Chiesa e dei suoi figli in settori, come quelli della cultura e dello spettacolo, aventi una forte potenzialità di aggregazione e di spinta".
Nessun commento:
Posta un commento