Fini: «Non siamo contro Berlusconi, ma siamo oltre il Pdl e Berlusconi. Patto di legislatura solo con nuova agenda»
MILANO - Oltre il Pdl e oltre Berlusconi. Con il Popolo delle Libertà che è ormai una pagina chiusa. Questo il messaggio lanciato dal leader di Futuro e Libertà Gianfranco Fini nell'atteso discorso di Bastia Umbra. Fini ha poi chiarito: è possibile un nuovo patto di legislatura ma solo con una nuova agenda politica. Ma prima il premier deve dimettersi e aprire la crisi. Se non si dimetterà Fli è pronta ad uscire dal governo.
IL PRELUDIO - Con una lettura da parte di Luca Barbareschi attore e parlamentare di Fli del suo manifesto dei valori, si era aperto il discorso che concludeva la convention del nuovo movimento di centrodestra. Che poco prima aveva accolto la promessa dei due ministri di Fli Ronchi e Urso che annunciavano di rimettere il loro mandato nelle mani di Fini. «Insieme agli amici Antonio Bonfiglio e Roberto Menia con cui abbiamo condiviso impegno nel governo che voi ci avete concesso e nelle vostre mani e in quelle di Gianfranco Fini, rimettiamo il nostro incarico di governo. A noi non interessano le poltrone ma la missione per il cambiamento dell'Italia» aveva detto il viceministro Adolfo Urso, annunciando di rimettere l'incarico insieme ai tre sottosegretari nelle mani del suo leader.
L'IDENTITA' DEL NUOVO PARTITO - «Gli uomini passano e le idee restano» ha detto esordendo nel suo discorso Fini. «Altro che rancore personale. La nostra sfida nasce da una coraggiosa assunzione di responsabilità». Di frase in frase Fini non cita il premier Silvio Berlusconi ma di fatto cita punto per punto le critiche piovute su Fli dal leader Pdl, e le smonta rivendicando l'azione di chi «non vi chiederà mai di cantare per fortuna che Fini c'è». «In Italia c'era la nostalgia di una politica diversa, pulita, fatta nel nome di valori e di ideali. Grazie a chi ha consentito questo piccolo, grande miracolo» ha aggiunto il presidente della Camera, che ha citato dei versi di Antoine de Saint Exupery, l'autore del «Piccolo Principe». «C’era chi con una certa presunzione ci aveva frettolosamente liquidato come quattro gatti, come se la nostra avventura non avesse senso politico. Da Mirabello a oggi ci ritroviamo in questa splendida cornice con una manifestazione che ha pochi precedenti e siamo non solo politicamente determinanti per le sorti del governo, ma determinanti per la sorte della nostra Patria» ha spiegato ancora il presidente della Camera.
«Fli non sarà certo An in piccolo, ma non sarà nemmeno una sorta di zattera della medusa pronta a accogliere naufraghi di ogni stagione. Porte aperte a tutti esclusi affaristi e carrieristi» ha proseguito Fini.
«Che dolore leggere quella notizia che ha fatto il giro del mondo» sul crollo della domus dei gladiatori a Pompei. Sono cose, sottolinea il presidente della Camera, che danno un'immagine del paese «che certamente non è quella che gli italiani meritano» ha aggiunto il leader di Fli.
ATTACCO AL PDL - Poi il leader di Fli ha tirato una stoccata a Pdl e Lega cominciando dai temi di immigrazione e famiglia. «Non c'è in nessuna parte dell'Europa, e lo dico a ragion veduta - dice Fini dal palco della convention di Fli - un movimento politico come il Pdl che sui diritti civili è così arretrato culturalmente a rimorchio, anche qui, della peggior cultura leghista» ha sottolineato Fini. «Nel nostro manifesto dei valori - ha spiegato Fini - c'è il rispetto per la persona umana con la tutela dei diritti civili di ogni persona umana: senza alcuna distinzione e senza alcuna discriminazione. Rispettare la persona non vuol dire distinguere tra bianchi e neri, tra cristiani, musulmani ed ebrei, tra eterosessuali ed omosessuali, tra cittadini italiani e stranieri. La persona è al centro di qualsiasi cultura politica che voglia creare i presupposti per l'armonia. E la legalità è la condizione essenziale per la liberta».
PDL PAGINA CHIUSA - «Noi non siamo contro Berlusconi, ma siamo oltre il Pdl e oltre Berlusconi, il nostro progetto va oltre. Il Pdl e Berlusconi sono una pagina chiusa. Quella pagina si è chiusa o si sta chiudendo perchè non è stata capace di incarnare desideri e progetti. La grande rivoluzione liberale non si è mai realizzata se non in minima parte» ha detto ancora Fini.
«L'Italia non è il Paese dei balocchi che dipinge Berlusconi» ha chiosato Fini. «Questo governo - ha aggiunto il leder di Fli - non ha il polso del Paese. Non sa quali sono le ansie e i timori degli italiani. Il governo sta galleggiando: tampona le emergenze, ma non ha la rotta. Non ha un progetto per costruire l'Italia di domani. È un governo che vive alla giornata. Il governo non ha preso coscienza che ci sono 4-5 questioni da affrontare, priorità nell’agenda degli italiani, altro che il ddl intercettazioni. Si devono mettere in campo politiche di ripresa. Non si può liquidare tutto parlando di assurde congiure o che c'è il governo del fare. Mi sembra che a volte questo governo del fare sia il governo del fare finta che tutto vada bene senza tenere conto dei problemi della società». «C'è - spiega - la necessità di un'altra politica, di superare la fase o si sta di qua o di là. Non è possibile che ogni volta che si parli di cercare momenti condivisi il tutto viene bollato come sinonimo del peggiore inciucio o di truffa agli elettori. Il bipolarismo - ha aggiunto il presidente della Camera - è un valore, ma finita la campagna elettorale l'altra coalizione non può rimanere il nemico da combattere con un eccesso propaganda e deficit politica».
QUESTIONE ECONOMICA - «A Tremonti contestiamo la politica dei tagli lineari», ha poi detto Fini che ritiene quella scelta «la migliore modalità per non scegliere dove tagliare e dove invece investire». Fini ha riconosciuto comunque «merito» al ministro dell'Economia «per la politica di contenimento della spesa». Tuttavia per Fini «Il ceto medio si sta impoverendo e fa fatica ada arrivare a fine mese. C'è un conflitto generazionale che sta avanzando. Tanti ragazzi hanno capito che quando la loro famiglia non sarà più in condizione per loro ci sarà un grave problema. Questo conflitto è allarmante» ha detto ancora Fini.
QUESTIONE MORALE - C'è una sorta di decadimento morale. Sono temi scivolosi, credo che il moralismo sia una delle peggiori attitudini di tanti sepolcri imbiancati, pronti a far la predica e mai a guardare dentro di sè...» ha aggiunto Fini facendo riferimento, senza citarlo, al caso Ruby. «Credo che questo decadimento sia la conseguenza della perdita di decoro e rigore di quelli che sono i comportamenti di chi è chiamato a essere di esempio, perchè se si è personaggi pubblici si è obbligati a essere d'esempio».
NUOVO PATTO DI LEGISLATURA - « «Il patto di legislatura è possibile solo se c'è una nuova agenda politica e un patto di governo da qui al 2013» ha precisato poi Fini. «Il patto, non si offfenda Berlusconi, non può essere un compitino in cinque punti che gli scolaretti in Parlamento devono approvare a pena di lesa maestà» ha sottolineato il leader di Fli. «Nell'agenda servono anche 2 -3 riforme per l'ammodernamento del nostro sistema istituzionale» ha poi aggiunto il presidente della Camera. «Prima di tutto va cancellata una legge elettorale che è solo una vergogna» ha spiegato ancora Fini.
l'articolo è tratto da http://www.corriere.it/politica/10_novembre_07/discorso-fini_52a92086-ea5f-11df-acba-00144f02aabc.shtml dove si trova anche il video del Discorso di Fini
RispondiElimina