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giovedì 16 marzo 2023

1997_09_24 Teatro alla Scala di Milano che nel 1999 convertiva in euro il valore del biglietto

Avvento dell'EURO ?
Ecco una delle prime testimonianze, il biglietto del Teatro alla Scala di Milano che nel 1999 convertiva in euro il valore di 5.000 Lire in esattamente 2.58€. Moltissimi furono quelli che invece convertirono "uno a uno", ovvero 5.000 Lire = 5.00€.
Siccome tanti parlano perchè sono in grado di farlo, si deve sapere che alla introduzione della nuova moneta europea il Governo Prodi istituì delle commissioni di vigilanza, si sapeva e si sà che gli "italiani sono furbi" e tutti quelli che poterono farlo (tranne ovviamente pensionati e lavoratori dipendenti) raddoppiarono i prezzi, così il "Pasto completo 10.000 Lire" divenne "Pasto completo 10.00 €" e pensionati e dipendenti ringraziarono tutti l'ingegno italico e il Governo Berlusconi che abolì immediatamente le Commissioni di vigilanza in modo da sancire l'avvento del nuovo cambio italico Uno a Uno.
Non fu così oltre alpe ove un pasto completo lo pagai 5.00€ mentre in Italia era il doppio.

Teatro alla Scala
24 settembre 199
Concerto del violinista
Vladimir Spivakov
W.A.Mozart Concerto per violino k 211
Mendelssohnn sinfonia n.4 Italiana

§§§




domenica 23 maggio 2021

2021_05_23 Assenteisti nel Parlamento Italiano

Assenteisti nel Parlamento Italiano
Ci pensa OPENPOLIS a raccontarcene delle belle e chi non ci va è proprio chi alza la voce per volere che 2SI DISCUTA IN PARLAMENTO

vedi 

https://www.openpolis.it/le-assenze-dai-lavori-parlamentari-dei-membri-di-camera-e-senato/






sabato 5 dicembre 2020

2020_04_02 Emergenza Coronavirus COVID-19 segnalazione link da consultare

Emergenza Coronavirus COVID-19
Domenica 6 dicembre 2020 
289esimo dalla apparizione in Italia 21 febbraio 2020
(aggiornamento link)
Domenica 25 ottobre 2020
(due mesi a Natale)
In ITALIA il divertimento impazza in estate e il VIRUS in autunno
Giovedì 2 aprile 2020
92esimo dalla segnalazione
41esimo dalla apparizione in Italia
30esimo dalla invasione degli USA

Covid-19 - Situazione in Italia  Vedi ►►►
ISTAT - DECESSI E CAUSE DI MORTE  Vedi ►►►

Dopo mesi che era tutto su una pagina Regione Lombardia ha suddiviso i dati in pagine diverse che è molto problematico trovare.
  1. Vedi 2020 febbraio
  2. Vedi 2020 marzo
  3. Vedi 2020 aprile
  4. Vedi 2020 maggio
  5. Vedi 2020 giugno
  6. Vedi 2020 luglio
  7. Vedi 2020 agosto
  8. Vedi 2020 settembre
  9. Vedi 2020 ottobre
  10. Vedi 2020 novembre


Il virus è apparso per costringere il mondo intero ad uno stop assoluto, ad un cambiamento inimmaginabile di tutto il sistema di vita che abbiamo tenuto in questi primi 20 anni del secolo, spensierati nella nostro cultura moderna e il più delle volte assolutamente dimentichi di chi non era partecipe del nostro benessere.
Ecco che l'emergenza arriva fare capire s tutti cosa significa non poter uscire di casa, cosa significa la convivenza stretta con i propri famigliari, ma ovviamente è meno pesante per chi la solitudine la sempre vissuta quotidianamente e dei quali nessuno si curava.
L'emergenza insegna (forse) ad essere parsimoniosi nel consumo delle risorse, ad essere attenti alle scorte, anche se la follia collettiva spinge gli italiani ad assalire i supermercati ( 22 febbraio 2020) e poi ad imparare a mettersi in coda per rifornirsi nelle settimane successive.
Ogni giorno possiamo controllare l'andamento della epidemia, il numero dei contagiati e dei decessi in tutto il mondo.

Emergenza Coronavirus comunicati del Ministero della Salute


Smart working: Nell'ambito delle misure adottate dal Governo per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 (coronavirus), il Presidente del Consiglio dei ministri ha emanato il 1° marzo 2020 un nuovo Decreto che interviene sulle modalità di accesso allo smart working, confermate anche dal Decreto del 4 marzo 2020. Come indicato nel DPCM dell'11 marzo 2020, si raccomanda venga attuato il massimo utilizzo, da parte delle imprese, di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza.



Mappa mondiale interattive del contagio: purtroppo ad oggi stiamo per raggiungere il MILIONE di contagi nel mondo e quasi 50.000 decessi portando l'indice mondiale di mortalità sui contagiati di circa il 5%.
Servizio fornito dal Corriere.it


Dipartimento della Protezione Civile
COVID-19 Italia - Monitoraggio della situazione


Coronavirus, la situazione in Italia, dati del ministero della Salute



EMERGENZA SECONDA ONDATA IN ITALIA
INFO-Data interattivo con la segnalazione dei posti letto in terapia intensiva che viene aggiornato alle ore 17 del giorno, pubblicato da IlSole24ore, per saper il valore aggiornato, usando un computer, posizionarsi sulla regione interessata e appare un pop-up con la situazione e l'ora alla quale è stata aggiornata.




EMERGENZA CORONAVIRUS VIGEVANO 
seguono i dati pubblicati dalla Protezione Civile Vigevano il 3 aprile 2019 al seguente link. Vigevano guida numericamente, in senso negativo, la classifica con ben 285 casi dall'inizio della epidemia, dai dati pubblicati i posti Covid in Clinica Beato Matteo erano sui 110, e molti sono stati ricavati smobilitando interi reparti dell'Ospedale Civile, 75 da ortopedia, altri da psichiatria ecc.
Qui i dati elaborati in base al numero di abitanti per Comune come indicato nella circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri n.658.
vedi https://www.comune.vigevano.pv.it/contenuti/file/ordinanza-658-pc
Comune prov. Pavia Contagi Popolazione Incidenza %
ALBUZZANO 42 3.564 1,178%
VOGHERA 237 39.365 0,602%
BRONI 51 9.603 0,531%
MORTARA 84 15.407 0,545%
STRADELLA 58 11.578 0,501%
VIGEVANO 285 63.426 0,449%
GARLASCO 44 9.754 0,451%
GAMBOLÒ 40 9.896 0,404%
PAVIA 269 73.086 0,368%

Domenica 22 novembre 2020
Aggiungiamo ai siti linkati quello del Ministero che pubblica i contratti stipulati per l'acquisto di materiale sanitario durante l'epidemia.

Acquisti di dispositivi e attrezzature per il contrasto all'emergenza Covid-19
Prodotti e servizi acquisiti
  • Analisi fornitori
  • Prodotti e servizi acquisiti
  • Quantità per Categorie
  • Importo per Categorie
  • Selezionando la categoria sarà possibile visualizzare
  • il quantitativo dei pezzi e l'importo complessivo di cui Donazioni
  • Nazionalità degli approvvigionamenti
  • Elenco contratti CIG Data Riferimento
  • Fornitore Prodotto Quantità Prezzo Unitario Importo
  • Contratti Firmati Dati aggiornati al 09/11/2020
  • Contratti sottoscritti Produzione propria
  • Contratti ricevuti
Nel sistema sono riportate le informazioni relative agli acquisti realizzati dal Commissario Straordinario per
il contenimento ed il contrasto dell'emergenza Covid-19.
Il Commissario opera ai sensi dell’art. 122 del D.L. 17/03/2020 nr. 18 che gli conferisce, tra l'altro, il compito di acquisire ogni bene necessario al contenimento della diffusione del Covid-19 anche in deroga alla normativa vigente. Gli acquisti sono resi pubblici nel rispetto degli obblighi di trasparenza.

lunedì 21 settembre 2020

2020_09_20 Elezioni comunali e referendum nelle mie Scuole Elementari

VIGEVANO 
SCUOLE ELEMENTARI "REGINA MARGHERITA"
Un edificio storico che potrebbe essere anche un motivo di attrazione architettonica sono solo una funzionale struttura scolastica, ma che non ha mai suscitato interesse nelle varie Amministrazioni Comunali che si sono succedute negli anni andando gradatamente deteriorandosi la maestosa architettura con le decorazioni esterne

Ecco le mie scuole elementari, dedicate a suo tempo - ed ancora oggi - alla Regina Margherita.


L'edificio era diviso tra maschi e femmine che avevano i due ingressi separati.


Il fronte dell'edificio con le dedica in alto alla Regina.

Le scritte incivili con tanto di data testimoniano che gli assessori alla cultura che cancellavano graffiti erano mera pubblicità questo è li dalla amministrazione 2010-2015.


Le scritte incivili con tanto di data testimoniano che gli assessori alla cultura che cancellavano graffiti erano mera pubblicità questo è li dalla amministrazione 2005-2010.


Le scritte incivili con tanto di data testimoniano che gli assessori alla cultura che cancellavano graffiti erano mera pubblicità questo è li dalla amministrazione 1997.


Mentre invece le decorazioni geometriche - i graffiti decorativi erano una bellezza di Vigevano - non sono mai stati restaurati.

Però gli UrbanGraffitari sono anche acrobati visto l'altezza a cui riescono ad apporre le loro inciviltà.


lunedì 24 agosto 2020

2020_08_24 Referendum confermativo riduzione parlamentari, prima approvano tutti poi si incollano alla poltrona e cambiano idea per il NO

La riduzione del numero dei parlamentari entrerà in vigore dall’inizio della prossima Legislatura e richiederà un modestissimo adeguamento della legislazione elettorale senza alcuna alterazione del sistema elettorale vigente.
Oggetto: Votazione finale alla CAMERA per la riduzione dei parlamentari
La proposta di legge costituzionale A.C. 1585-B è stata approvata in via definitiva dalla Camera dei deputati, nella seduta dell’8 ottobre 2019, in seconda deliberazione.
Votazione: presenti 569, votanti 567, favorevoli 553, contrari 14, astenuti 2.


Oggetto: Votazione finale al SENATO per la riduzione dei parlamentari
11 luglio 2019: il Senato della Repubblica approva il disegno di legge in seconda deliberazione con 180 voti favorevoli e 50 contrari. La maggioranza è quindi inferiore ai due terzi dei componenti richiesta dal terzo comma dell'articolo 138 della Costituzione per rendere inammissibili le richieste di referendum.[12]
Seduta n. 132 dell'11 luglio 2019 - Votazione elettronica
Oggetto: Votazione finale al SENATO per la riduzione dei parlamentari
Presenti: 231
In congedo o in missione: 25
Numero legale: 148
Maggioranza: 161
Votanti: 230
Favorevoli: 180 <=====================
Contrari: 50
Astenuti: 0
Esito: Approvato
CONTRARI
N.40 del PD
N.9 del Gruppo MISTO
+ CASINI Pier Ferdinando
Il partito LEGA ( non la sig.ra Daniela che non siede in parlamento)
HA APPROVATO LA RIDUZIONE !!
Tratto da http://www.senato.it/.../Schede/Ddliter/votazioni/132_1.htm
I 180 favorevoli erano
Aut (SVP-PATT 3
FdI 15
FI-BP 2
L-SP-PSd'Az 55
M5S 104
Misto 1
Totale 180
Quanti di questi temono di non tornare più sulla poltrona?

Oggetto: Votazione finale alla CAMERA per la riduzione dei parlamentari 
8 ottobre 2019: la Camera dei deputati approva il disegno di legge in seconda deliberazione con 553 voti favorevoli, 14 voti contrari e 2 astenuti (maggioranza superiore ai due terzi dei componenti).[14]
Votazione finale nominale n. 1 del 8/10/2019 seduta n. 234  presieduta da  FICO ROBERTO
Progetto di legge n.1585-B
Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” (Approvata, in un testo unificato, in prima deliberazione, dal Senato, approvata, in prima deliberazione, dalla Camera e approvata, in seconda deliberazione, con la maggioranza assoluta dei suoi componenti, dal Senato) (PDL 1585-B)
ESITO VOTAZIONE
PRESENTI 569
VOTANTI 567
ASTENUTI 2
MAGGIORANZA 316
FAVOREVOLI 553 <=====================
CONTRARI 14
La Camera Approva
https://documenti.camera.it/apps/votazioni/votazionitutte/schedaVotazione.asp?Legislatura=18&RifVotazione=234_1&tipo=dettaglio

La legge costituzionale prevede la riduzione del numero dei parlamentari, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi. Come previsto dall’art. 138 della Costituzione, la legge può essere sottoposta a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
71 senatori preoccupati di dovere tornare a lavorare hanno chiesto il REFERENDUM CONFERMATIVO
Un quinto dei senatori, come previsto dal dettato costituzionale, ha richiesto di sottoporre la riforma al vaglio popolare. La richiesta, firmata da 71 senatori e depositata il 10 gennaio 2020, è stata ritenuta conforme all'articolo 138 della Costituzione dall'Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione.
http://www.riformeistituzionali.gov.it/it/la-riduzione-del-numero-dei-parlamentari/

Come si vede dalla espressione del voto erano contrari tutti i "piccolini" che potrebbero non tornare in parlamento, ma ora chi cambia idea dimostra a tutti gli italiani che le poltrone le si vuole ad ogni costo.
I nomi di chi non vuole andare a casa si trovano a questo link: 
https://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_costituzionale_in_Italia_del_2020#Posizioni_dei_partiti_e_campagne_elettorali


Confronto internazionale sul numero dei parlamentari
La Costituzione italiana prevede un totale di 945 parlamentari (630 deputati e 315 senatori). A
questi vanno aggiunti i senatori a vita (al massimo 5) e i senatori di diritto a vita, cioè i Presidenti
emeriti della Repubblica (nel 2020 solo Giorgio Napolitano essendo gli altri tutti scomparsi).
In Europa l’Italia è il Paese con il numero più alto di parlamentari direttamente eletti dal popolo,
pari a 945 L’Italia è seguita dalla Germania con circa 700 parlamentari, dalla Gran
Bretagna con circa 650 e poi dalla Francia con poco meno di 600.
La classifica dei Paesi con il maggior numero di parlamentari non cambia di molto neppure se si
tiene conto anche delle Camere non elettive. In questo caso, il numero dei parlamentari
italiani sarebbe comunque ai vertici, secondo soltanto alla Gran Bretagna, che sconta per ragioni
storiche peculiari la numerosità della Camera dei Lord.
Con riferimento alla Francia, in particolare, è interessante notare come il Presidente Macron abbia
recentemente proposto di ridurre di un terzo il numero di parlamentari. 

Se si sostiene che i Deputati/Senatori rappresentano chi li ha eletti avviso tutti che ..

1) se ci rappresentato si dovrebbe rispettare la loro decisione quasi unanime di ridurre il numero dei parlamentari.
2) se ci rappresentano non dovrebbero cambiare casacca altrimenti non rappresentano più coloro che li hanno eletti.
3) se ci rappresentano non dovrebbero mancare mai ai lavori parlamentari altrimenti ci fanno mancare la rappresentanza delle nostre idee di elettori nel prendere le decisioni.

Appendice sui vitalizi, tolti e/o ripristinati
La delibera di due anni fa, festeggiata in piazza, è stata bocciata da una commissione del Senato. 
Sulla carta non c’è partito in circolazione favorevole ai vitalizi, eppure il taglio del trattamento pensionistico voluto dal Movimento 5 Stelle nel 2018 è stato cancellato da un voto in commissione Contenziosa del Senato. 
i vitalizi, tradizionalmente concepiti, non esistono più dal 2012 e ciò che è stato reintrodotto nelle scorse ore è semplicemente il calcolo pensionistico contributivo degli ex parlamentari precedente alla sforbiciata ( fino al 60 per cento) avvenuta nel 2018. 
«Non solo pace fiscale e cancellazione della sanatoria dei clandestini: il 4 luglio la Lega raccoglierà le firme anche per abolire una volta per tutte i vecchi vitalizi ancora in vigore», dice Matteo Salvini, seguito a ruota da Giorgia Meloni: «Noi di Fdi siamo stati sempre coerenti, contro le pensioni d’oro e i vitalizi siamo stati i primi, il Pd invece era contro».
Ovviamente c’è da scommettere che ai profumati assegni incassati vita natural durante per spesso brevi periodi in carica gli ex parlamentari non avrebbero rinunciato neanche se a scrivere quella delibera fosse stato un principe del foro.
Sono stati sostituiti da un trattamento pensionistico che pure rimane piuttosto ingiusto, perché ricalca il vecchio sistema in termini di requisiti d’età ma almeno se ne distacca per l’importo, che da quell’anno viene calcolato in base ai contributi versati.
Nel frattempo infatti, beffa dopo la tempesta, si dovranno restituire gli arretrati dal 2018 (poca roba alla fine, il taglio era stato in media dell’8%) e si aspetta un effetto simile alla Camera.
L’unico messaggio che è passato è che è tutto come prima. 

mercoledì 28 agosto 2019

2019_08_28 Giorgia Meloni invoca la democrazia SCENDEREMO NELLE PIAZZE!

2019_08_28 Discorso in uscita dall'incontro con il Presidente della Repubblica

GIORGIA MELONI, Fratelli d’Italia
La direzione di FDI ha incontrato il Presidente Mattarella e in questo franco confronto Fratelli d’Italia ha ribadito la sua posizione chiara e semplice, per noi Fratelli d'Italia l'unico sbocco possibile di questa crisi di governo è lo scioglimento immediato delle camere e il ritorno alle urne, abbiamo chiesto al Presidente Mattarella di valutare questa eventualità anche nel caso in cui Movimento 5 Stelle e Partito Democratico confermassero la loro volontà di procedere verso il “patto della poltrona” che stanno trattando in queste ore, perché un governo, fatto da forze politiche che si sono candidate dicendo agli italiani che avrebbero ciascuna combattuto l'altra, è un inganno per gli elettori, perché viene fuori la cosa più distante che io conosco dall'idea di democrazia, un governo che nasce con l'obiettivo dichiarato aggirare la democrazia, di impedire che qualcun altro vinca le elezioni, e quindi di impedire per questo che gli italiani possano votare è la cosa più distante che conosco da rispetto dell'articolo 1 della Costituzione.
Un governo che nasce con un obbiettivo che è l'esatto contrario di quello che gli italiani chiedono ormai in tulle le elezioni, blocco dell'immigrazione, taglio delle tasse, rispetto dell'Italia nei contesti internazionali in sede Europea, difesa delle nostre aziende, del nostro lavoro, un governo che nasce per fare l'esatto contrario di questo è un inganno verso i cittadini, verso gli italiani, e aggiungo che questa settimana di trattative tra 5 Stelle e il Partito Democratico a cui abbiamo assistito hanno rafforzato la nostra convinzione, perché noi abbiamo solo sentito parlare di poltrone, di chissà cosa, avessimo sentito una parola sui problemi dell'Italia, su come si intendono affrontare i suoi problemi, i programmi arriveranno dopo, prima ci mettiamo d'accordo sulle poltrone e poi forse parleremo dei problemi degli italiani.
[ndr La signora Meloni presa nei suoi discorsi facebookiani, twitteriani, sollecitatori di like, probabilmente quando "gli altri" parlano di programmi non ascolta, visto che lei e i suoi sono attenti solo a slogan che slogano l'attenzione sulle realtà dei fatti.]
Tra l'altro con dei continui stop e delle continue ripartenze che tradiscono anche, diciamo, una propria difficoltà di sopportazione tra queste forze politiche, il che è uno spiraglio di quello che accadrà e accadrebbe quando il governo dovesse formarsi, sarebbe un altro governo che litigherebbe su tutto, un altro governo secondo il mio punto di vista destinato a durare l'arco di pochi mesi e quindi ancora immobilismo, e ancora instabilità e instabilità per l'Italia, invece l'Italia un disperato bisogno di stabilità [ndr La signora Meloni dimentica che il suo socio di corsa elettorale 2018 ha firmato un contratto che ha tradito, ha ribadito più volte che avrebbe mantenuto in piedi il Governo che si era costituito e poi lo ha fatto cadere dopo solo un anno e mezzo, e poi non ha MAI affrontato i problemi che lei cita per quel lasso di tempo salvo i due o tre che non servono al comune cittadino italiano, ma sollecitano solo tifoserie calcistiche ] e quella stabilità ci sarebbe se si andasse a votare perché se si andasse a votare, da libere elezioni, uscirebbe un governo con un forte mandato popolare, capace di durare 5 anni, perché per durare 5 anni occorre una visione condivisa sulle grandi questioni del nostro tempo, sulle grandi questioni fondamentali. 

Queste sono le ragioni per le quali abbiamo chiesto al presidente Mattarella di indire le elezioni. 

Il Presidente sa bene, e qui lo dico con umiltà,  di non avere obbligo costituzionale a dare il via libera a qualunque maggioranza, proprio in virtù dell'articolo 1 della Costituzione che dice la sovranità appartiene al popolo, con un governo formato da 5 Stelle e Partito Democratico questo precetto fondamentale previsto dall'articolo UNO della nostra COSTITUZIONE oggettivamente non sarebbe rispettato. [ndr La signora Meloni dimentica le nostre leggi e pure parti della stessa Costituzione democrazia rappresentativa, peccato che loro sono i primi che rappresentano cosa?]

Allora confidiamo che di fronte a un'intesa dettata solo dalla paura del voto, nata solo per mantenere delle poltrone, di fronte a questo inganno, il presidente Mattarella voglia valutare la possibilità di non farsi notaio di questo patto della poltrona e di esercitare la sua potestà di sciogliere le camere nell'interesse superiore della Nazione, aggiungo che abbiamo chiesto al presidente Mattarella di concludere questa crisi di Governo oggi, come lui stesso aveva  aveva detto di voler procedere in maniera molto veloce, non prolungare ancora i tempi della crisi, assumere decisioni definitive, noi speriamo nel senso che vi ho detto, non concedere, anche quando venisse richiesto, altro tempo per questo osceno baratto di poltrone che si sta consumando.

Questa la posizione come sempre chiara di Fratelli d'Italia, noi continuiamo a chiedere con forza  .. Elezioni, Libertà, Sovranità, non prendiamo lezioni ne da quel Partito Democratico che negli ultimi 10 anni ha governato per 6 anni senza mai vincere le elezioni, e neanche dagli esponenti del  Movimento 5 Stelle, che come abbiamo detto, si erano candidati dichiarando che avrebbero aperto il palazzo come una scatoletta di tonno e poi sono diventati il tonno.

Continueremo a denunciare lo scempio che stanno consumando, NON E' STATO OGGETTO del nostro colloquio con il Presidente Mattarella, ma approfitto della vostra pazienza per annunciare che
scenderemo in piazza se questo governo dovesse nascere,  
invitiamo già da ora gli italiani a
scendere in piazza con noi a piazza Montecitorio
il giorno della fiducia
perché, con buona pace di quelli che pensano che gli italiani non possono votare, e non debbano neanche manifestare il loro dissenso, noi invece vorremmo dare voce agli italiani che capiscono l'inganno che si sta consumando e vogliano, così, manifestare la propria contrarietà, lo facciamo invitando tutti, non solo, invitare anche tanti militanti delusi di quei partiti che stanno facendo l'esatto contrario di quello che avevano dichiarato, e lo facciamo con la forza di chi non ha alcuna responsabilità ne diretta ne indiretta di quello che sta accadendo in Italia, siamo dalla parte della Democrazia, siamo dalla parte dell'Italia, dei diritti degli Italiani, della Costituzione Italiana, e pensiamo di poterlo dire e di doverlo dire nelle piazze e nel Parlamento.
Vi ringrazio.


venerdì 11 gennaio 2019

2019_01_11 Ma la casalinga di Voghera che ne pensa della TAV?

REFERENDUM CONSULTIVO ?

Facciamo un referendum se la terra è tonda oppure no?
Facciamo un referendum se gli Angeli hanno un sesso oppure no?
Facciamo un referendum se la TAV (Lione - Torino ad alta velocità) la facciamo si oppure no?
Facciamo un referendum se la discarica la facciamo a casa mia oppure no?

Insomma chi va ad un referendum con che quale titolo ha diritto di esprimersi sulla questione in oggetto?
Ovvio che nessuno voglia una discarica a casa sua, per cui voterà NO, tutti i suoi vicini voteranno SI.
L'intervento ambientale ed ecologico per l'alta velocità - che già percorre tutta l'Italia - è disastroso, lo è per chi ci abita in quelle zone come in tutte le zone d'Italia, ma se l'abbiamo fatta da Milano a Roma, perché no da Torino a Lione? Perché in una valle non la vogliono. Sarebbe come se Bologna non l'avesse voluta, quindi per andare da Milano a Roma avremmo dovuto tagliare fuori Bologna?

EPPURE nel lontano 2012 si ipotizzavano benefici dal 2023 al 2072
Mancano quattro anni al 2023 e manco si vede un po di rotaia?

Se i lavori fossero stati svolti e non interrotti o contrastati con manifestazioni, anche violente di ecologisti che difendono una valle e non magari la "terra", oggi i treni - che abbiamo acquistato e che stanno diventando obsoleti - già ci viaggerebbero.

Ecco cosa riportava REPUBBLICA nel lontano 2012

Fra gli 11,9 e i 14,2 miliardi di benefici netti aggiuntivi in cinquant'anni, dal 2023 al 2072, solo a voler considerare l'ipotesi prudenziale di un'economia che, fuori della crisi, tornerà a crescere, pur scontando un ritardo di sviluppo di una decina d'anni. Se invece ci sarà una ripartenza più sostenuta e in tempi brevi, le cifre potrebbero lievitare addirittura fra i 24,8 e i 27 miliardi. Somme che si aggiungono al semplice raffronto fra l'investimento per realizzare l'opera e il risparmio in termini di minori costi per il trasporto attraverso il Frejus, soprattutto nel settore merci, il cui saldo è già previsto in sostanziale pareggio.
È questa la stima degli effetti che avrà, per l'intera collettività, l'arrivo della linea ad alta capacità Torino-Lione: conseguenze che sono calcolate in moneta sonante, ma che corrispondono a vantaggi reali, come l'abbattimento delle emissioni inquinanti e di gas serra, la diminuzione degli incidenti, la riduzione del rumore e del congestionamento, la minor perdita della biodiversità e il minore impatto ambientale.

VEDI FONTE DATI ...

“Analisi costi-benefici. Analisi globale e ricadute sul territorio” pubblicata a dicembre 2011 nel Quaderno n. 8 dell’Osservatorio sul collegamento ferroviario Torino – Lione istituito dalla presidenza del Consiglio nel 2006, sotto il Governo Prodi II. La ricerca al tempo vide coinvolte tutte le parti in causa: Lyon Turin Ferroviaire, Rete ferrovviaria italiana, i rappresentanti degli enti territoriali, l’Agenzia per la mobilità metropolitana, il commissariato di Governo e l’Osservatorio tecnico.
Il rapporto, molto vasto ed approfondito (403 pagine) analizza costi, benefici e impatto della linea ad alta velocità, ed è stato la base empirica su cui negli anni successivi si è finalizzato l’Accordo Italia-Francia per la tratta. Ci sarebbe da chiedersi perché un documento simile, anche se è di qualche anno fa, oggi non viene minimamente preso in considerazione.  A favore della Tav i risultati dello studio del 2012 evidenziarono fra gli 11,9 e i 14,2 miliardi di benefici netti aggiuntivi in cinquant’anni, dal 2023 al 2072, in un’ipotesi “prudenziale”. In caso di ripartenza più sostenuta dell’economia, il rapporto metteva nero su bianco benefici fra i 24,8 e i 27 miliardi.

VEDI FONTE DATI ...

giovedì 3 gennaio 2019

2018_12_27 Sospensione dei diritti si comincia con il primo gruppo e poi ??'

"La sospensione dei diritti di una manciata di profughi ha forse migliorato le vostre vite?"

Aboubakar Soumahoro è una delle personalità emergenti della nuova politica. Sindacalista dei braccianti, sostiene che la caccia allo straniero è solo un’arma di distrazione dal vero problema del nostro tempo. Ma non risparmia attacchi alla sinistra: «Sul lavoro destra e sinistra hanno prodotto le stesse politiche. Occorre creare una coscienza collettiva»



Vedi articolo su ....


  • Aboubakar Soumahoro, trentottenne italoivoriano,  personalità emergente nella politica
  • rivendica le ragioni della politica più pura: abbattere le discriminazioni, l’alienazione, lo sfruttamento.
  • caso della nave Diciotti ha mostrato fino a che punto la manipolazione dell’opinione e la falsificazione della propaganda siano giunte. 
  • sfruttamento e dell’abbrutimento, imposto a tutta la collettività
  • la politica di destra che aumenta e approfondisce la distrazione di massa, nascondendo il problema autentico.
  • si ripristinano leggi non razziali, ma razziste, esattamente come sette decenni orsono si fece in Sudafrica.
  • I lavoratori vanno messi in condizione di unirsi intorno a un principio assai semplice, nell’era del dumping sociale: stesso lavoro, stessa paga. Stessa mansione, stesso salario. 
  • la diversità non è un elemento per scatenare una caccia alle streghe: essere donne o gay o lesbiche non diventa fattore discriminatorio, che acuisce o mantiene disuguaglianze, come il gap salariale tra uomini e donne. 
  • La lotta per i diritti non può avvenire all’interno di muraglie, nell’innalzarsi di confini, negando agli esseri umani la libertà di circolazione e consentendola invece soltanto alle merci e ai capitali.
  • Il problema va risolto ... creando una coscienza collettiva, che si assuma la responsabilità di uscire dall’impoverimento generale, non affidandosi a capitani suppostamente coraggiosi.

mercoledì 2 gennaio 2019

2019_01_02 Ascientifico = non ha basi scientifiche Antiscientifico= si oppone alla scienza pur non avendo basi

Walter Ricciardi: «Lascio l’Istituto superiore sanità, il governo ha posizioni antiscientifiche»

Il direttore dell’Istituto superiore di sanità spiega l’addio: «Un vicepremier dice che per lui, da padre, i vaccini sono troppi, inutili e dannosi: ma che vuol dire? Frasi insensate anche su termovalorizzatori e legami tra immigrazione e malattie»


...  la collaborazione tra l’Istituto e l’attuale governo non è mai decollata 
... «È chiaro che quando un vicepresidente del Consiglio dice che per lui, da padre, i vaccini sono troppi, inutili e dannosi, questo non è solo un approccio ascientifico. È antiscientifico. Cosa sarebbe di troppo, cosa sarebbe inutile o dannoso questo esponente del governo non lo ha detto. In realtà in Italia stiamo applicando i protocolli e gli schemi internazionali sulle vaccinazioni».
... Guai se la politica interferisce con la scienza. Quando accade è perché ci sono interessi inconfessabili di mezzo, soldi o consenso. E ci rimettono i cittadini.


mercoledì 19 dicembre 2018

1996_07_09 Il Governo Italiano condanna alla sopraffazione milioni di Italiani- Nascono i CoCoCo e la maledizione della Gestione Separata INPS

 Era il 1996, pensando male non si sbaglia, per cui penso che ci fossero un sacco di amici e parenti che avevano bisogno di uno stipendio statale, quello che da sempre è stato il vero "reddito di cittadinanza". Così si penso di creare una categoria di moderni schiavi. Coloro che avrebbero accettato un lavoro a qualsiasi condizione. Niente malattia, niente ferie, niente trattamento di fine rapporto, nessuna sicurezza di mantenere l'impiego, licenziamento in caso di maternità, cosa si vuole di più dalla vita? Loro "i governanti" hanno creato per i lavoratori un parallelo dell'INPS con la GESTIONE SEPARATA nella quale sono stati direzionati i contributi versati da questi lavoratori vessati ma che ha dato la possibilità di creare un nuovo presidente, dipendenti vari tutti con i loro bei stipendi.
Si calcola che siano oltre 5.000.000 (cinque milioni) gli italiani che hanno visto rovinare le loro vite da questo provvedimento, che dava assoluta libertà ai datori di lavoro di cambiare i dipendenti come e quando volevano.
Con la sorpresa finale che il cumolo tra dipendente e cococo era una procedura a pagamento, incredibile ed era tra due stessi istituti previdenziali statali, gratuita invece in molti altri casi. Così alcuni (tra cui me medesimo) abbiamo perso una lauta parte della nostra pensione maturata per dover accettare la "totalizzazione" ovvero la ricongiunzione tra i contributi versati al INPS e alla GESTIONE SEPARATA passando dal "retributivo" al "contributivo".
Il popolo italiano si dimostra sempre più soddisfatto dei suoi amministratori, infatti l'affluenza alle urne è crollata di oltre il 14% negli ultimi 24 anni. 

1994 86,07 %
1996 82,54 %
2018 72,93 %

I responsabili hanno nome e cognome: XII Legislatura

Elezioni politiche italiane 1994 27-28 marzo 1994
XII legislatura
Legge elettorale Legge Mattarella
Affluenza 86,07 % (Red Arrow Down.svg 1,00 %)
Governo Berlusconi I Dal 10 maggio 1994 al 17 gennaio 1995
Composizione del governo: FI, AN, LN, CCD, UdC

Governo Dini Dal 17 gennaio 1995 al 17 maggio 1996
Composizione del governo: Tecnico (appoggio esterno di PDS, PPI e LN)

Silvio Berlusconi Coalizione Polo delle Libertà/Polo del Buon Governo
Achille Occhetto Alleanza dei Progressisti
Mariotto Segni Patto per l'Italia

Camera dei deputati
Voti 16.585.516 42,84 %
Voti 13.308.244 34,34 %
Voti 6.098.986 15,75 %

Senato della Repubblica
Voti 14.110.705 42,60 %
Voti 10 881.320 32,90 %
Voti 5.519.090 16,96 %

Elezioni politiche italiane 1996 21 aprile 1996 
XIII Legislatura
Legge elettorale Legge Mattarella
Affluenza 82,54 % (Red Arrow Down.svg 3,53 %)

Governo Prodi I dal 18 maggio 1996 al 9 ottobre 1998
D'Alema I dal 21 ottobre 1998

Camera dei deputati
Romano Prodi L'Ulivo Voti 16.265.985 43,39 %
Silvio Berlusconi Polo per le Libertà Voti 15.772.203 42,07 %
Umberto Bossi Lega Nord Voti 3.776.354 10,07 %
 
Senato della Repubblica
Romano Prodi L'Ulivo Voti 14 548 006 44,60 %
Silvio Berlusconi Polo per le Libertà Voti  12.185.020 37,35 %
Umberto Bossi Lega Nord Voti 3.394.733 10,41 %

Elezioni politiche italiane 2018 4 marzo 2018
XVIII Legislatura
Legge elettorale Legge Rosato
Affluenza 72,93 % (Red Arrow Down.svg 2,31 %)

Camera dei deputati
Coalizione di centro-destra Voti 12.164.732 37,00 % [Lega 5.698.687 Forza Italia 4.596.956]
Movimento 5 Stelle Voti 10.743.566 32,66 %
Coalizione di centro-sinistra Voti 7.512.243 22,85 %

Senato della Repubblica
Coalizione di centro-destra Voti 11.340.602 37,49 % [Lega 5.698.687 Forza Italia 4.358.004]
Coalizione di centro-destra Voti 9.745.068 32,22 %
Coalizione di centro-destra Voti 6.960.318 22,99 %

E oggi ci dobbiamo sorbire i capricci di chi parla in nome di SESSANTA-MILIONI-DI-ITALIANI


sabato 14 dicembre 2013

Riporto interamente un articolo solo perchè non vada perduta questa testimonianza della follia presente in chi riesce a governare il nostro povero paese.

Istruzione, i danni postumi di Gelmini: cancellata la Storia dell’arte

Le colpe dei Padri ricadono sui figli, si sa. Così pagheremo per generazioni l’idea scellerata di affidare l’Istruzione (che una volta era) pubblica a un ministro come Mariastella Gelmini. Tra le eredità più pesanti di quel passaggio fatale si deve contare l’ulteriore estromissione della Storia dell’arte dallaformazione dei cittadini italiani del futuro.
Nonostante la raccolta di oltre 15 mila firme, nonostante l’appoggio esplicito del ministro per i Beni culturali Massimo Bray, nonostante la disponibilità di quasi 2500 precari prontissimi a insegnarla, la ministra Maria Chiara Carrozza non è per ora riuscita a rimediare al grave errore di chi l’ha, purtroppo, preceduta.
Fortemente ridotta negli Istituti tecnici, la Storia dell’arte è stata del tutto cancellata in quelli Professionali: dove è possibile diplomarsi in Moda, Grafica e Turismo senza sapere chi sono Giotto, Leonardo o Michelangelo. E nei Licei artistici non si studierà più né il restauro né la catalogazione del nostro patrimonio artistico. Inoltre si chiudono tutte le sperimentazioni che rafforzavano l’esigua presenza della Storia dell’arte negli altri licei (compresi i classici, da sempre scandalosamente a digiuno di figurativo). Numeri alla mano, più della metà dei nostri ragazzi crescerà in un radicale analfabetismo artistico.
Non si tratta di una svista, né di un caso. È stata invece una scelta consapevole, generata daldisprezzo per le scienze umanistiche in generale e da una visione profondamente distorta del ruolo del patrimonio storico artistico del Paese: che non si salverà finché gli italiani non torneranno prima a saperlo leggere. Insomma, oggi non riusciamo a trovare qualche diecina di milioni per insegnare la Storia dell’arte: domani ne dovremo spendere centinaia o migliaia per riparare ai danni prodotti dall’ignoranza generale che stiamo producendo.
Perché un italiano dovrebbe essere felice di mantenere, con le sue sudate tasse, un patrimonio culturale che sente lontano, inaccessibile, superfluo come il lusso dei ricchi? È una domanda cruciale, e se davvero si vuol cambiare lo stato presente delle cose, è da qua che bisogna partire. Per la maggior parte degli italiani di oggi, il patrimonio è come un’immensa biblioteca stampata in un alfabeto ormai sconosciuto. E non si può amare, e dunque voler salvare, ciò che non si comprende, ciò che non si sente proprio. Per non parlare della nostra classe dirigente: la più figurativamente analfabeta dell’emisfero occidentale.
Lo storico dell’arte francese André Chastel scrisse che al Louvre gli italiani si riconoscevano dal fatto che sapevano come guardare un quadro: e lo sapevano perché, a differenza dei francesi, lo studiavano a scuola. Ma proprio ora che i francesi provano ad adottare il nostro modello, noi lo gettiamo alle ortiche.
E se non ci pensa la scuola, è illusorio pensare che lo facciano altre agenzie (potenzialmente) educative. Nei media, nei programmi televisivi, nei libri per il grande pubblico non c’è posto per una Storia dell’arte che non sia il vaniloquio da ciarlatani sull’ennesima attribuzione farlocca, o sulle mostre di un eventificio commerciale che si rivolge a clienti lobotomizzati e non a cittadini in formazione permanente.
Educare al patrimonio vuol dire far viaggiare gli italiani alla scoperta del loro Paese, indurli a dialogare con le opere nei loro contesti, e non in quelle specie di tristi giardini zoologici a pagamento che sono quasi sempre le mostre. Renderli capaci di leggere il palinsesto straordinario di natura, arte e storia che i Padri hanno lasciato loro come il più prezioso dei doni. Perché non dirottare la gran parte dei soldi pubblici spesi per far mostre (in gran parte inutili, anzi dannose) in borse di viaggio attraverso l’Italia per studenti capaci e meritevoli, di ogni ordine e grado? Ma tutto questo non si può fare se manca quel minimo di alfabetizzazione che solo la scuola può dare. E che – paradossalmente – gli insegnanti eroici della scuola dell’infanzia e della scuola primaria offrono spesso molto bene, costituendo un patrimonio di conoscenze che viene poi totalmente dissipato alle superiori.
Nel 1941, nell’ora più nera della storia europea, il grande storico dell’arte Bernard Berensonseppe distillare pagine profondissime, e sconvolgentemente profetiche, sul destino della storia dell’arte. In quei mesi, egli intravide un mondo “retto da biologi ed economisti, come guardiani platonici, dai quali non verrebbe tollerata attività o vita alcuna che non collaborasse a un fine strettamente biologico ed economico”. Egli previde anche che “la fragilità della libertà e della cultura” avrebbe potuto aprire la strada a una società in cui ci sarebbe stato spazio per “ricreazione fisiologica sotto varie forme, ma di certo non per le arti umanistiche”. Meno di un secolo dopo ci stiamo arrivando: anche se la Gelmini, nemmeno un Berenson poteva prevederla. vedi fonte originale su il Fatto Quotidiano, 13 Dicembre 2013

domenica 7 novembre 2010

Il premier rassegni le dimissioni, Altrimenti noi usciremo dal governo

Fini: «Non siamo contro Berlusconi, ma siamo oltre il Pdl e Berlusconi. Patto di legislatura solo con nuova agenda»

MILANO - Oltre il Pdl e oltre Berlusconi. Con il Popolo delle Libertà che è ormai una pagina chiusa. Questo il messaggio lanciato dal leader di Futuro e Libertà Gianfranco Fini nell'atteso discorso di Bastia Umbra. Fini ha poi chiarito: è possibile un nuovo patto di legislatura ma solo con una nuova agenda politica. Ma prima il premier deve dimettersi e aprire la crisi. Se non si dimetterà Fli è pronta ad uscire dal governo.

IL PRELUDIO - Con una lettura da parte di Luca Barbareschi attore e parlamentare di Fli del suo manifesto dei valori, si era aperto il discorso che concludeva la convention del nuovo movimento di centrodestra. Che poco prima aveva accolto la promessa dei due ministri di Fli Ronchi e Urso che annunciavano di rimettere il loro mandato nelle mani di Fini. «Insieme agli amici Antonio Bonfiglio e Roberto Menia con cui abbiamo condiviso impegno nel governo che voi ci avete concesso e nelle vostre mani e in quelle di Gianfranco Fini, rimettiamo il nostro incarico di governo. A noi non interessano le poltrone ma la missione per il cambiamento dell'Italia» aveva detto il viceministro Adolfo Urso, annunciando di rimettere l'incarico insieme ai tre sottosegretari nelle mani del suo leader.

L'IDENTITA' DEL NUOVO PARTITO - «Gli uomini passano e le idee restano» ha detto esordendo nel suo discorso Fini. «Altro che rancore personale. La nostra sfida nasce da una coraggiosa assunzione di responsabilità». Di frase in frase Fini non cita il premier Silvio Berlusconi ma di fatto cita punto per punto le critiche piovute su Fli dal leader Pdl, e le smonta rivendicando l'azione di chi «non vi chiederà mai di cantare per fortuna che Fini c'è». «In Italia c'era la nostalgia di una politica diversa, pulita, fatta nel nome di valori e di ideali. Grazie a chi ha consentito questo piccolo, grande miracolo» ha aggiunto il presidente della Camera, che ha citato dei versi di Antoine de Saint Exupery, l'autore del «Piccolo Principe». «C’era chi con una certa presunzione ci aveva frettolosamente liquidato come quattro gatti, come se la nostra avventura non avesse senso politico. Da Mirabello a oggi ci ritroviamo in questa splendida cornice con una manifestazione che ha pochi precedenti e siamo non solo politicamente determinanti per le sorti del governo, ma determinanti per la sorte della nostra Patria» ha spiegato ancora il presidente della Camera.
«Fli non sarà certo An in piccolo, ma non sarà nemmeno una sorta di zattera della medusa pronta a accogliere naufraghi di ogni stagione. Porte aperte a tutti esclusi affaristi e carrieristi» ha proseguito Fini.
«Che dolore leggere quella notizia che ha fatto il giro del mondo» sul crollo della domus dei gladiatori a Pompei. Sono cose, sottolinea il presidente della Camera, che danno un'immagine del paese «che certamente non è quella che gli italiani meritano» ha aggiunto il leader di Fli.

ATTACCO AL PDL - Poi il leader di Fli ha tirato una stoccata a Pdl e Lega cominciando dai temi di immigrazione e famiglia. «Non c'è in nessuna parte dell'Europa, e lo dico a ragion veduta - dice Fini dal palco della convention di Fli - un movimento politico come il Pdl che sui diritti civili è così arretrato culturalmente a rimorchio, anche qui, della peggior cultura leghista» ha sottolineato Fini. «Nel nostro manifesto dei valori - ha spiegato Fini - c'è il rispetto per la persona umana con la tutela dei diritti civili di ogni persona umana: senza alcuna distinzione e senza alcuna discriminazione. Rispettare la persona non vuol dire distinguere tra bianchi e neri, tra cristiani, musulmani ed ebrei, tra eterosessuali ed omosessuali, tra cittadini italiani e stranieri. La persona è al centro di qualsiasi cultura politica che voglia creare i presupposti per l'armonia. E la legalità è la condizione essenziale per la liberta».

PDL PAGINA CHIUSA - «Noi non siamo contro Berlusconi, ma siamo oltre il Pdl e oltre Berlusconi, il nostro progetto va oltre. Il Pdl e Berlusconi sono una pagina chiusa. Quella pagina si è chiusa o si sta chiudendo perchè non è stata capace di incarnare desideri e progetti. La grande rivoluzione liberale non si è mai realizzata se non in minima parte» ha detto ancora Fini.
«L'Italia non è il Paese dei balocchi che dipinge Berlusconi» ha chiosato Fini. «Questo governo - ha aggiunto il leder di Fli - non ha il polso del Paese. Non sa quali sono le ansie e i timori degli italiani. Il governo sta galleggiando: tampona le emergenze, ma non ha la rotta. Non ha un progetto per costruire l'Italia di domani. È un governo che vive alla giornata. Il governo non ha preso coscienza che ci sono 4-5 questioni da affrontare, priorità nell’agenda degli italiani, altro che il ddl intercettazioni. Si devono mettere in campo politiche di ripresa. Non si può liquidare tutto parlando di assurde congiure o che c'è il governo del fare. Mi sembra che a volte questo governo del fare sia il governo del fare finta che tutto vada bene senza tenere conto dei problemi della società». «C'è - spiega - la necessità di un'altra politica, di superare la fase o si sta di qua o di là. Non è possibile che ogni volta che si parli di cercare momenti condivisi il tutto viene bollato come sinonimo del peggiore inciucio o di truffa agli elettori. Il bipolarismo - ha aggiunto il presidente della Camera - è un valore, ma finita la campagna elettorale l'altra coalizione non può rimanere il nemico da combattere con un eccesso propaganda e deficit politica».

QUESTIONE ECONOMICA - «A Tremonti contestiamo la politica dei tagli lineari», ha poi detto Fini che ritiene quella scelta «la migliore modalità per non scegliere dove tagliare e dove invece investire». Fini ha riconosciuto comunque «merito» al ministro dell'Economia «per la politica di contenimento della spesa». Tuttavia per Fini «Il ceto medio si sta impoverendo e fa fatica ada arrivare a fine mese. C'è un conflitto generazionale che sta avanzando. Tanti ragazzi hanno capito che quando la loro famiglia non sarà più in condizione per loro ci sarà un grave problema. Questo conflitto è allarmante» ha detto ancora Fini.

QUESTIONE MORALE - C'è una sorta di decadimento morale. Sono temi scivolosi, credo che il moralismo sia una delle peggiori attitudini di tanti sepolcri imbiancati, pronti a far la predica e mai a guardare dentro di sè...» ha aggiunto Fini facendo riferimento, senza citarlo, al caso Ruby. «Credo che questo decadimento sia la conseguenza della perdita di decoro e rigore di quelli che sono i comportamenti di chi è chiamato a essere di esempio, perchè se si è personaggi pubblici si è obbligati a essere d'esempio».

NUOVO PATTO DI LEGISLATURA - « «Il patto di legislatura è possibile solo se c'è una nuova agenda politica e un patto di governo da qui al 2013» ha precisato poi Fini. «Il patto, non si offfenda Berlusconi, non può essere un compitino in cinque punti che gli scolaretti in Parlamento devono approvare a pena di lesa maestà» ha sottolineato il leader di Fli. «Nell'agenda servono anche 2 -3 riforme per l'ammodernamento del nostro sistema istituzionale» ha poi aggiunto il presidente della Camera. «Prima di tutto va cancellata una legge elettorale che è solo una vergogna» ha spiegato ancora Fini.