venerdì 18 novembre 2011

Rete Imprese Italia boccia la manovra del Governo (LEGGETE QUESTO ARTICOLO)

Per il presidente Ivan Malavasi, dell'associazione che riunisce Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, è tempo di riscrivere un nuovo patto sociale per assicurare la tenuta del Paese e la sua crescita economica. 
Il Sole 24 Ore Radiocor - Secondo il presidente di Rete Imprese Italia, Ivan Malavasi (nella foto): «La "medicina" della manovra, resa necessaria dalla grave situazione economica, è inevitabilmente amara: per gli effetti depressivi sull'economia, collegati a un intervento affidato, in larga parte, a maggiori entrate e che rischia di determinare livelli record di pressione fiscale». 

«Sarebbero state necessarie - prosegue il numero uno dell'associazione - minori incertezze e maggiore determinazione nel mettere sotto controllo le componenti strutturali della spesa: da quelle derivanti dagli assetti amministrativi e istituzionali, alla dinamica della spesa previdenziale». 

Secondo il presidente dell'organizzazione che riunisce Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti «l'aumento della pressione fiscale riduce i margini di intervento per l'annunciata riforma e mette a repentaglio l'attuazione del federalismo fiscale, minato dall'inasprimento dell'imposizione locale per far fronte ai minori trasferimenti». 

L'incremento dell'Iva è, poi, destinato a deprimere i consumi, l'occupazione e la crescita complessiva del Paese. Tanto che, per Malavasi, «non si può immaginare di far ripartire l'economia se non si contengono le entrate e non si realizza un pieno controllo della spesa pubblica, che va, peraltro, riqualificata per sostenere sviluppo ed efficienza della pubblica amministrazione». 

In tal senso, è l'amara conclusione, «la cancellazione dell'emendamento sull'accelerazione dei pagamenti dei debiti della Pa alle imprese è la prova di come non si sia prestata la necessaria attenzione alle effettive necessità dell'economia reale del Paese. È tempo di riscrivere un nuovo patto sociale per condividere, responsabilmente, obiettivi, impegni e sacrifici che assicurino la tenuta dell'Italia e la sua crescita».  

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