Come in uno specchio di Roy L. Zinsenheim
Vedo gente nervosa. Molto nervosa. Troppo nervosa.
Uomini sudati che suonano il clacson. Ragazzi bugiardi. Professionisti presuntuosi. Colletti bianchi arroganti. Mamme irresponsabili. Managerini sfigati, malati di yuppismo. Amici traditori. Potenti senza cuore. Politici senza vergogna. Direttori esasperati.
Non ci credo. Non credo in tutto questo.
C'è troppa gente che nasce e non riesce. E nessuno che si ferma a dare una mano. C'è troppa gente che ha dimenticato i valori più elementari. Vivono senza lealtà. Lavorano senza cuore.
E lealtà, fiducia, rispetto ed onestà sono le uniche basi incorruttibili - quelle che non possono ammettere una deroga - quelle per cui si può e si deve lottare.
Tutto il resto sono cose che si possono imparare, comprare o rubare.
Mercé deperibile che non vale l'attimo speso.
Impariamo ad accettarci per quello che siamo - peccatori, pasticcioni che hanno un tempo limitatissimo (la vita) per riuscire a darsi delle risposte a domande che risposte certe non ne hanno mai avute.
Possiamo solo provarci - rispettando coloro i quali stanno disperatamente cercando di fare la stessa cosa.
E per ognuno di noi può essere utile un piccolo esercizio: la mattina, appena svegli, prima di fare qualsiasi altra cosa e cioè, quando le difese personali non sono ancora attivate -provare a mettersi davanti ad uno specchio.
Per un intero minuto, senza dire una parola o distrarsi, guardare la propria faccia. Guardare bene. Passato il minuto ci si può rivestire materialmente e psicologicamente, trasformandosi o mascherandosi in qualsiasi ruolo prescelto.
Si può cercare di apparire agli altri in mille modi diversi.
Ma dentro ci sarà indelebilmente riflessa la nostra stessa immagine.
Che non potrà o dovrà ingannare.
Al contrario, ci ricorderà quello che siamo. Insomma, un minuto d'esercizio per avvicinarci a noi stessi, e di conseguenza agli altri.
Non esiste rifugio da noi stessi
finché una, persona non si confronta negli occhi e nel cuore degli altri.
correrà a vuoto
finché non chiederà agli altri di dividere i suoi segreti,
non avrà rifugio da essi
finché avrà paura di farsi conoscere,
non conoscerà se stesso e gli altri.
Sarà solo.
Solo su un territorio comune possiamo trovare uno specchio
dove un uomo può apparire chiaramente a se stesso.
Non come il gigante dei suoi sogni o il nano dei suoi incubi.
Ma un uomo con uno scopo.
Su questa comune terra possiamo mettere radici e crescere.
Non più soli, come nella morte.
Ma vivi, per noi e per gli altri.
E, soprattutto, non saremo più soli.
Richard Beauvais