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mercoledì 30 agosto 2023

The night is so moonlit - Notte al chiaro di luna

UNA NOTTE AL CHIARO DI LUNA – Canto Popolare Ucraino
(Titolo Originale: Nich Yaka Misyachna) e’ una canzone ucraina composta da Mykola Lysenko con il testo di una poesia di Mykhailo Starytsky.
Il brano, intimo ed emozionante, e’ uno dei canti popolari piu’ belli dell’ Ucraina, per questo viene eseguito in tutto il mondo in segno di pace e solidarieta’ verso il popolo ucraino.


Ніч яка місячна
Ніч яка місячна, зоряна, ясная,
Видно, хоч голки збирай;
Вийди, коханая, працею зморена,
Хоч на хвилиночку в гай!
Che notte illuminata dalla luna, stellata e limpida,
Puoi vedere tanto da raccogliere gli aghi;
Vieni fuori, amato, stanco del lavoro,
Almeno per un minuto nel boschetto!
Сядем укупочці тут під калиною,
I над панами я пан!
Глянь, моя рибонько, - срібною хвилею
Стелеться в полі туман.
Sediamoci insieme qui sotto il viburno,
Io sono il maestro dei maestri!
Guarda, pesciolino mio, un'onda d'argento
Una nebbia si sta insinuando nel campo.
Ти не лякайся, що свої ніженьки
Вмочиш в холодну росу,
Я ж тебе, вірная, аж до хатиноньки
Сам на руках однесу.
Non aver paura per i tuoi piedini
Immergiti nella fredda rugiada,
Ti sarò vicino fino alla capanna
Ti porterò tra le mie braccia.
Ти не лякайся, що змерзнеш, лебедонько,
Тепло - ні вітру, ні хмар,
Я тебе пригорну до свого серденька,
А воно палке, як жар.


The night is so moonlit

Night, it is so moonlit, starry, clear
So bright it is, collect you needles,
Come beloved, though tired from work,
If only for a moment, to the grove.
 
Be mot afraid, your tiny toes
You will soak in the cold dew:
I, you, my true love, up to the dacha
In arms, will I carry.

I, you, my true love, up to the dacha
In arms, will I carry.

Be not afraid that you will freeze, my swan.
Warm, it is - no wind - no clouds.

I will hold you to my heart,
It glows as en ember.

I will hold you to my heart,
And it is hot as the fire.

The grove is so lovely, moonbeam strewn,
Can you imagine, if you ara dreaming?
You, slender and tall aspen,
Leaves delicately tremble,

Heaven, it is immeasurable, strewn with stars-
It is then ... by God ... a wonder!
Translucent pearls glow under the poplars,
Glistens, the fallen dew.

Night, it is so moonlit, starry, clear
So bright it is, collect you needles,
Come beloved, though tired from work,
If only for a moment, to the grove.

Come beloved, though tired from work,
If only for a moment, to the grove.

If only for a moment, to the grove.

La notte è così illuminata dalla luna

La notte è così illuminata dalla luna, stellata, limpida
È così luminoso, che puoi raccogliere i tuoi aghi,
Vieni amato, anche se stanco dal lavoro,
Anche solo per un momento, nel boschetto.
 
Non aver paura, i tuoi piccoli piedi
Li bagnerai nella fredda rugiada:
Io, tu, il mio vero amore, fino alla dacia
Tra le braccia, ti porterò.

Io, tu, il mio vero amore, fino alla dacia
Tra le braccia, ti porterò.

Non aver paura di congelarti, mio cigno.
Fa caldo, senza vento, senza nuvole.

Ti terrò stretto al mio cuore,
Che è caldo come la brace.

Ti terrò stretto al mio cuore,
Ed è caldo come il fuoco.

Il boschetto è così bello, cosparso di raggi di luna,
Riesci a immaginare, se stai sognando?
Tu, pioppo snello e alto,
Le foglie tremano delicatamente.

Il paradiso è incommensurabile, disseminato di stelle,
Allora è... per Dio... una meraviglia!
Perle traslucide risplendono sotto i pioppi,
Luccica, la rugiada caduta.

La notte è così illuminata dalla luna, stellata, limpida
È così luminoso, che puoi raccogliere i tuoi aghi,
Vieni amato, anche se stanco dal lavoro,
Anche solo per un momento, nel boschetto.

Vieni amato, anche se stanco dal lavoro,
Anche solo per un momento, nel boschetto.

Anche solo per un momento, nel boschetto.






La ricetta è una sola LA PACE


Se avessi un martello
Lo batterei al mattino
Batterei alla sera
Per tutte le città
“attenti al pericolo”
dobbiamo riunirci
per poter difender
la pace

Se avessi una campana
Suonerei al mattino
Suonerei alla sera
Per tutte le città
Attenti al pericolo
Dobbiamo riunirci
Per poter difender
La pace

Se avessi una canzone
Canterei al mattino
Canterei alla sera
Per tutte le città
Attenti al pericolo
Dobbiamo riunirci
Per poter difender
La pace

Adesso ho un martello
E ho una campana
E ho una canzone da cantare
Per tutte le città
Martello di giustizia
Campana di libertà
E una canzone Di pace


martedì 17 maggio 2022

1992 Come in uno specchio di Roy L. Zinsenheim

Come in uno specchio di Roy L. Zinsenheim


Vedo gente nervosa. Molto nervosa. Troppo nervosa. 

Uomini sudati che suonano il clacson. Ragazzi bugiardi. Professionisti presuntuosi. Colletti bianchi arroganti. Mamme irresponsabili. Managerini sfigati, malati di yuppismo. Amici traditori. Potenti senza cuore. Politici senza vergogna. Direttori esasperati. 

Non ci credo. Non credo in tutto questo. 

C'è troppa gente che nasce e non riesce. E nessuno che si ferma a dare una mano. C'è troppa gente che ha dimenticato i valori più elementari. Vivono senza lealtà. Lavorano senza cuore.

E lealtà, fiducia, rispetto ed onestà sono le uniche basi incorruttibili - quelle che non possono ammettere una deroga - quelle per cui si può e si deve lottare

Tutto il resto sono cose che si possono imparare, comprare o rubare. 

Mercé deperibile che non vale l'attimo speso.

 Impariamo ad accettarci per quello che siamo - peccatori,  pasticcioni che hanno un tempo limitatissimo (la vita) per riuscire a darsi delle risposte a domande che risposte certe non ne hanno mai avute. 

Possiamo solo provarci - rispettando coloro i quali stanno disperatamente cercando di fare la stessa cosa. 

E per ognuno di noi può essere utile un piccolo esercizio: la mattina, appena svegli, prima di fare qualsiasi altra cosa e cioè, quando le difese personali non sono ancora attivate -provare a mettersi davanti ad uno specchio

Per un intero minuto, senza dire una parola o distrarsi, guardare la propria faccia. Guardare bene. Passato il minuto ci si può rivestire materialmente e psicologicamente, trasformandosi o mascherandosi in qualsiasi ruolo prescelto. 

Si può cercare di apparire agli altri in mille modi diversi. 

Ma dentro ci sarà indelebilmente riflessa la nostra stessa immagine. 

Che non potrà o dovrà ingannare. 

Al contrario, ci ricorderà quello che siamo. Insomma, un minuto d'esercizio per avvicinarci a noi stessi, e di conseguenza agli altri.


Non esiste rifugio da noi stessi 

finché una, persona non si confronta negli occhi e nel cuore degli altri. 

correrà a vuoto 

finché non chiederà agli altri di dividere i suoi segreti,

non avrà rifugio da essi 

finché avrà paura di farsi conoscere, 

non conoscerà se stesso e gli altri.

Sarà solo. 

Solo su un territorio comune possiamo trovare uno specchio 

dove un uomo può apparire chiaramente a se stesso. 

Non come il gigante dei suoi sogni o il nano dei suoi incubi. 

Ma un uomo con uno scopo.

Su questa comune terra possiamo mettere radici e crescere.

Non più soli, come nella morte. 

Ma vivi, per noi e per gli altri.

E, soprattutto, non saremo più soli.

Richard Beauvais




Pubblico questa trascrizione perchè sembra che internet non ne abbia traccia. Articolo del 1992 probabilmente ma che non ho ho segnato da che testata sia tratto

lunedì 26 luglio 2021

2005_10_06 De profundis. Valzer lento

José Cardoso Pires, De profundis. Valzer lento
Feltrinelli, Milano, 2002 
José Cardoso Pires, nato a Lisbona nel 1925 è uno dei maggiori scrittori portoghesi contemporanei. Romanziere, saggista e drammaturgo, ha segnato tutta la recente cultura portoghese. Negli anni Sessanta fondò la rivista “Almanaque”, punto d’incontro degli scrittori e intellettuali democratici. Nel 1995 viene colpito da un’ischemia cerebrale, i cui effetti mirabilmente ricostruisce due anni dopo in questo libro.
Se non è facile, per un medico, entrare in contatto con quell’umanità ferita che è l’essenza di ogni malattia, ancora più difficile, se non impossibile, è riuscire a penetrare il mistero dello stato mentale degli afasici. Cosa e come pensi, cioè, chi, dopo un ictus cerebrale, non riesce in alcun modo a comunicare. La malattia prosciuga, infatti, la fonte da cui sgorga il pensiero, dissolve la memoria, interrompe l’uso della parola, ottunde la sensibilità, blocca il gesto. Dove, però, non è arrivata la Scienza è riuscita la Letteratura, grazie al romanzo De Profundis. Valzer lento nel quale José Cardoso Pires ha descritto, con la maestria che ne ha fatto uno dei maggiori scrittori portoghesi di sempre, il suo naufragio in un’isola sconosciuta dove si è ritrovato senza più identità, memoria, sentimenti.
Pires, colpito nel 1995 da un’afasia grave, è, infatti, riuscito, eccezionalmente, a conservare “memoria della smemoratezza”, probabilmente- come ha scritto il suo medico João Lobo Antunes- perché l’area del cervello colpita (grazie alla quale parlava, leggeva e scriveva) era in lui più sviluppata di quella dei comuni mortali. Nel suo caso la guarigione è arrivata sulle note di “Forever”, una canzone di speranza intonata da un coro di voci femminili nel buio del corridoio dell’ospedale. Per la rinascita di una vita la musica rappresenta, infatti, un privilegio benedetto. Lo conferma il 1° movimento del “Quartetto delle Dissonanze” di Mozart, anch’esso citato nel libro, che ha molte similitudini con il processo di guarigione dall’ictus: una volta trasceso il timore dell’annichilimento, si passa, infatti, dal caos alla forma, dall’oscurità alla luce. 
La diffusione del libro è promossa dall’Associazione “Alice” che dal 1997 lotta, prima in Valle ed adesso in tutta Italia, per prevenire l’Ictus cerebrale o, una volta che si è manifestato, ridurne i danni. 
Gaetano Lo Presti 

giovedì 3 gennaio 2019

2018_12_27 Sospensione dei diritti si comincia con il primo gruppo e poi ??'

"La sospensione dei diritti di una manciata di profughi ha forse migliorato le vostre vite?"

Aboubakar Soumahoro è una delle personalità emergenti della nuova politica. Sindacalista dei braccianti, sostiene che la caccia allo straniero è solo un’arma di distrazione dal vero problema del nostro tempo. Ma non risparmia attacchi alla sinistra: «Sul lavoro destra e sinistra hanno prodotto le stesse politiche. Occorre creare una coscienza collettiva»



Vedi articolo su ....


  • Aboubakar Soumahoro, trentottenne italoivoriano,  personalità emergente nella politica
  • rivendica le ragioni della politica più pura: abbattere le discriminazioni, l’alienazione, lo sfruttamento.
  • caso della nave Diciotti ha mostrato fino a che punto la manipolazione dell’opinione e la falsificazione della propaganda siano giunte. 
  • sfruttamento e dell’abbrutimento, imposto a tutta la collettività
  • la politica di destra che aumenta e approfondisce la distrazione di massa, nascondendo il problema autentico.
  • si ripristinano leggi non razziali, ma razziste, esattamente come sette decenni orsono si fece in Sudafrica.
  • I lavoratori vanno messi in condizione di unirsi intorno a un principio assai semplice, nell’era del dumping sociale: stesso lavoro, stessa paga. Stessa mansione, stesso salario. 
  • la diversità non è un elemento per scatenare una caccia alle streghe: essere donne o gay o lesbiche non diventa fattore discriminatorio, che acuisce o mantiene disuguaglianze, come il gap salariale tra uomini e donne. 
  • La lotta per i diritti non può avvenire all’interno di muraglie, nell’innalzarsi di confini, negando agli esseri umani la libertà di circolazione e consentendola invece soltanto alle merci e ai capitali.
  • Il problema va risolto ... creando una coscienza collettiva, che si assuma la responsabilità di uscire dall’impoverimento generale, non affidandosi a capitani suppostamente coraggiosi.

2019_01_03 Basta si dice anche alle leggi dello stato, quando chi le emette non rispetta i diritti umani

Ecco che qualcuno di alto profilo si decide ad opporsi alle disumane imposizioni di chi governa senza averne diritto, chi si è conquistato un posto immeritato fregando con una mossa da baro di alta classe i suoi compagni di scalata elettorale che oggi sono alla opposizione.
Chi si vanta di rappresentare 55.551.000 invece ne rappresenta solo 5.698.687! 
Italiani 55.551.000 (al 01/01/2017) VerdeNord 5.698.687 (al 04/03/2018) pari al 10,26%
#bastarazzismo #bastaodio #bastainsulti #restiamoumani

Articolo 13 del decreto Salvini
L’articolo in particolare su cui è nata la «disobbedienza» di Orlando è quello che impedisce di concedere la residenza ai richiedenti asilo in possesso di un regolare permesso di soggiorno, cosa che di fatto escluderebbe i migranti da tutta una serie di prestazioni sociali.  Nel pratico questo impedisce ad esempio ai minori di frequentare scuole pubbliche o agli adulti di iscriversi al servizio sanitario nazionale.

Orlando sfida Salvini: «Sui migranti a Palermo non applico il decreto sicurezza»

Il primo cittadino ha dato disposizione all’ufficio anagrafe di non applicare la norma che impedisce di concedere la residenza ai richiedenti asilo. Norma che, di fatto, esclude i migranti da una serie di prestazioni sociali e sanitarie di Claudio Del Frate