Salvini, Acerbo: «Prima i ricchi! Salvini è il nostro Trump!» 6 giugno 2018
Maurizio Acerbo
segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea,
esponente del coordinamento nazionale di Potere al Popolo, dichiara:
“Salvini
si svela per quello che è:
- una versione più giovane e violenta di Berlusconi,
- la versione italiana di Trump.
Le sue dichiarazioni di
stamattina sulle tasse dimostrano che il suo slogan “prima gli italiani”
si traduce in “prima i ricchi”.
Solo Bagnai e Fusaro possono spacciare per sociale questo mix di razzismo e neoliberismo.
Come Trump, il capo della Lega ha raccolto con la demagogia razzista i voti popolari per poi usarli per tagliare le tasse ai ricchi.
Solo Bagnai e Fusaro possono spacciare per sociale questo mix di razzismo e neoliberismo.
Come Trump, il capo della Lega ha raccolto con la demagogia razzista i voti popolari per poi usarli per tagliare le tasse ai ricchi.
La sua teoria è
vecchia di decenni ed è stata il cavallo di battaglia del neoliberismo
negli Stati Uniti, producendo diseguaglianze e povertà di massa nel
paese più ricco del mondo.
Basta cliccare “trickle down economics” su
Google per leggere tonnellate di denunce dell’impatto socialmente
devastante della cosiddetta teoria dello “sgocciolamento”: non facciamo
pagare le tasse ai ricchi, così poi la loro ricchezza “sgocciolerà”
sull’intera società.
Per usare le parole di Bernie Sanders, si tratta di una “teoria fraudolenta messa in giro dai ricchi e dai loro think thanks per proteggere i miliardari e le grandi aziende”.
Che ne pensano i grillini?
Per usare le parole di Bernie Sanders, si tratta di una “teoria fraudolenta messa in giro dai ricchi e dai loro think thanks per proteggere i miliardari e le grandi aziende”.
Che ne pensano i grillini?
Dov’è finito l’avvocato del popolo?
Del #popolo dei ricchi?”.
§§§
Flat tax, dite a Salvini che regalare soldi ai ricchi non aumenterà i posti di lavoro
Pubblicato il 6 giu 2018
di Paolo Ferrero – i blog del fatto quotidiano -
Dopo aver fatto la propaganda elettorale dicendo “prima gli italiani”, Matteo Salvini adesso dice “prima i ricchi”.
Nulla di strano che il razzista demagogo dica una cosa e ne faccia
un’altra. Del resto se la prende con l’Unione Europea dopo che il suo
partito ha votato a favore del trattato di Maastricht, di
Lisbona, del pareggio di bilancio in Costituzione, etc etc. Il problema è
che oltre a prendere in giro i suoi elettori, Salvini utilizza
motivazioni completamente false con cui ammanta di scienza
economica il suo ragionamento a favore dei più ricchi.
Questa tesi è completamente falsa. Vediamo perché.
Com’è noto un imprenditore investe se pensa di poter vendere le merci che produce.
Se uno pensa invece che le merci gli rimarranno in magazzino,
difficilmente farà un investimento e – in ogni caso – anche se lo
facesse, nel giro di tre mesi licenzierebbe tutti coloro che ha assunto.
In altri termini è chiaro che l’investimento viene fatto non solo
perché l’investitore ha i soldi in mano ma viene fatto perché
l’investitore pensa di poterci guadagnare, di poter vendere quello che
produce. Questo vale anche nei servizi: un ristoratore assumerà un
cameriere se pensa che qualcuno vada a mangiare la pizza al sabato sera.
Altrimenti, anche se ha i soldi per farlo non assumerà nessuno.
Solo chi ha tolto l’articolo 18 – e i grillini e i leghisti che non vogliono rimetterlo – pensano che uno assuma un cameriere solo perché lo può licenziare…
In altri termini gli investimenti privati vengono fatti solo se esiste una domanda solvibile
in grado di valorizzare gli investimenti stessi.
Solvibile vuol dire
che la domanda non solo si deve esprimere come bisogno (mi piace la
pizza) ma che il soggetto desiderante deve anche avere i soldi per
pagarla la pizza…
Il problema è proprio qui.
Gli investimenti privati normali, non sono originati dal fatto che i ricchi abbiano più soldi ma dal fatto che la domanda solvibile si allarghi e quindi richieda nuove merci e nuovi servizi e quindi nuovi investimenti e nuovo lavoro.
Non ci vuole un genio per capire che in Italia il problema è proprio
questo: metà della popolazione ha difficoltà ad arrivare a fine mese e
in ogni caso ha ridotto i propri consumi per mancanza di reddito.
Per far ripartire l’occupazione in Italia servirebbe una drastica redistribuzione del reddito
dal 10% più ricco verso il 50% più povero in modo da aumentare i
consumi e creare una spazio per nuovi investimenti e nuovi posti di
lavoro.
Come
se non bastasse, in Italia, dall’inizio della crisi, i ricchi sono
diventati più ricchi e i poveri più poveri: Salvini propone di
accentuare questa diseguaglianza. Salvini propone di curare i tumori
facendo esplodere delle bombe atomiche. Inoltre, come è del tutto
evidente, se si tagliano le tasse ai ricchi, lo Stato non avrà più i
soldi per far funzionare la scuola, il servizio sanitario, pagare le
pensioni. In altri termini il taglio delle tasse ai ricchi distruggerà i servizi pubblici
e ridurrà i posti di lavoro nel pubblico. Riducendo i dipendenti
pubblici e quindi il monte salari complessivo, i consumi si ridurranno
ulteriormente e conseguentemente aumenterà la disoccupazione anche nel
settore privato.
Quindi tagliare le tasse ai ricchi aumenta la disoccupazione, non i posti di lavoro.
Non
ci vuole un genio per capire questo, così come non ci vuole Einstein
per capire che regalare più soldi ai ricchi significa unicamente
gonfiare la speculazione finanziaria. Non avendo sbocco in
investimenti produttivi, questa maggiore ricchezza concentrata nelle
mani di pochi, finirà a gonfiare le famose bolle speculative,
quelle da cui è partita la crisi e che fanno parte dei quel capitalismo
finanziario contro cui il loquace razzista padano tuona ogni giorno.
Quindi non solo tagliare le tasse ai ricchi non aumenta posti di lavoro
ma piuttosto li diminuisce, oltre ad aumentare le ineguaglianze e le ingiustizie.
Salvini vuole fare il contrario di quello che serve al popolo italiano.
Matteo Salvini: dalla parte dei ricchi
Pubblicato il 6 giu 2018
di Roberta Fantozzi-
Perché
la flat tax? “Perché è giusto che chi guadagna di più paghi meno tasse.
Perché spende e investe di più.” Parola di Matteo Salvini, che
chiarisce definitivamente da che parte sta: dalla parte dei ricchi.
Dice anche una serie di colossali menzogne dal punto di vista economico…per nascondere che sta dalla parte dei ricchi.
Dice anche una serie di colossali menzogne dal punto di vista economico…per nascondere che sta dalla parte dei ricchi.
La
prima: è falso che i ricchi spendano di più! Spendono di più le persone
che hanno meno, perché sono quelle che hanno necessità di tutto e
appena si trovano qualche soldo in più nelle tasche, comprano beni
essenziali. Oltre un certo livello di ricchezza, invece o si risparmia o
si specula nel circuito finanziario, che è quello che i ricchi fanno.
E’ una verità elementare: si chiama “propensione al consumo” ed è maggiore nelle fasce sociali più povere.
E’ una verità elementare: si chiama “propensione al consumo” ed è maggiore nelle fasce sociali più povere.
Seconda menzogna: è falso anche che se si è più ricchi si investa di
più, come è dimostrato dal fatto che dei 40 miliardi di sgravi alle imprese degli scorsi tre anni, pochissimi siano ritornati in incremento degli investimenti. Gli investimenti privati sono determinati prima di tutto dalla prospettiva di realizzare un utile, vendendo la merce che si è prodotta. Ed anche in questo caso, il basso livello dei consumi interni, determinato dalla crescita della povertà, è un blocco per gli investimenti.
Gli investimenti pubblici, che sono quelli che sarebbe necessario attivare, sono invece continuamente diminuiti, per la politica dei tagli. E con la diminuzione delle entrate, determinata dalla Flat-Tax (almeno 50 miliardi in meno) diminuiranno ancora.
più, come è dimostrato dal fatto che dei 40 miliardi di sgravi alle imprese degli scorsi tre anni, pochissimi siano ritornati in incremento degli investimenti. Gli investimenti privati sono determinati prima di tutto dalla prospettiva di realizzare un utile, vendendo la merce che si è prodotta. Ed anche in questo caso, il basso livello dei consumi interni, determinato dalla crescita della povertà, è un blocco per gli investimenti.
Gli investimenti pubblici, che sono quelli che sarebbe necessario attivare, sono invece continuamente diminuiti, per la politica dei tagli. E con la diminuzione delle entrate, determinata dalla Flat-Tax (almeno 50 miliardi in meno) diminuiranno ancora.
Infine:
non si vergogna un po’ Salvini a dire quello che dice a fronte della
situazione italiana? Secondo i dati dell’Ocse il 20% più povero della
popolazione in Italia, non ha che lo 0,3% della ricchezza, il 20% più
ricco ha invece il 60% della ricchezza. Il 5% più ricco da solo possiede
il 40% della ricchezza. Per Oxfam i dati sono ancora peggiori con lo
0,09 del 20% più povero e il 66,1% del 20% più ricco: un rapporto di 740
volte.
La Flat-Tax farà diventare ancora più ricco chi lo è già, e con la diminuzione delle entrate distruggerà il welfare. Vergogna!!!
Costruiremo l’opposizione a questo governo, con tutto il fiato che abbiamo in corpo.
Costruiremo l’opposizione a questo governo, con tutto il fiato che abbiamo in corpo.
Conte, Acerbo: «Non vedo rivoluzioni nè Robin Hood»
COMUNICATO STAMPA
CONTE – ACERBO (PRC): «NON VEDO RIVOLUZIONI NE’ ROBIN HOOD»
CONTE – ACERBO (PRC): «NON VEDO RIVOLUZIONI NE’ ROBIN HOOD»
Maurizio
Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra
Europea, esponente del Coordinamento di Potere al popolo, dichiara:
«Una
cosa è certa: il programma enunciato da Conte non è di sinistra. E
nemmeno rivoluzionario. Non c’è alcuna redistribuzione del reddito a
favore della metà più povera della popolazione italiana e nessuna misura
contro la precarietà del lavoro. Dov’è finita la cancellazione della
legge Fornero? Il reddito di cittadinanza è diventato il rei? A sentire
il discorso di Conte non c’è traccia dell’annunciata rivoluzione, a meno
che non si ritenga tale l’ennesimo taglio di tasse ai più ricchi con la
flat tax e il “potenziamento della legittima difesa”. Persino sul
taglio dei privilegi e la lotta alla corruzione il programma è debole.
Neanche tagliano superstipendi dei parlamentari e nemmeno propongono la
confisca dei beni ai reati di corruzione. Non c’è nemmeno lo stop al
consumo di suolo e la ripubblicizzazione dell’acqua, nè una parola sulla
scuola. La rottura con le politiche degli ultimi 25 anni è sui
particolari ma non sulla sostanza. Non c’è davvero nessuna netta rottura
con le politiche degli ultimi 25 anni. Rivoluzionario in questo paese
sarebbe abolire le leggi che hanno precarizzato il lavoro e introdurre
una patrimoniale sulle grandi ricchezze. E’ possibile che, vista la
devastazione prodotta dai governi precedenti, anche la modifica dei
particolari possa determinare una situazione di aspettativa positiva. Ma
fare gli avvocati del popolo significa difendere gli interessi del
popolo, non limitarsi a qualche provvedimento di facciata, sullo stile
degli 80 euro di Renzi.
Positivo il doveroso anche se tardivo ricordo e omaggio al sindacalista ucciso in Calabria, Soumayla Sacko, sul quale comunque ancora non abbiamo sentito una parola da parte dei ministri Salvini e Di Maio».
Positivo il doveroso anche se tardivo ricordo e omaggio al sindacalista ucciso in Calabria, Soumayla Sacko, sul quale comunque ancora non abbiamo sentito una parola da parte dei ministri Salvini e Di Maio».
5 giugno 2018
Flat-tax
per le imprese, PRC: “Aperta la gara tra PD e governo Lega-M5S nel
rivendicare le stesse politiche. Lavoreremo a costruire l’opposizione”
Pubblicato il 4 giu 2018
Comunicato stampa
Flat-tax
per le imprese, PRC: “Aperta la gara tra PD e governo Lega-M5S nel
rivendicare le stesse politiche. Lavoreremo a costruire
l’opposizione”
l’opposizione”
Roberta Fantozzi, responsabile nazionale Politiche economiche di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, dichiara:
“Tra governo gialloverde e PD è aperta la gara alla rivendicazione delle medesime politiche.
Martina e Marattin rivendicano il fatto che la tassa sui redditi delle società di capitali, cioè sui profitti delle imprese, sia già una tassa piatta e che il governo Renzi l’abbia già abbassata.
Martina e Marattin rivendicano il fatto che la tassa sui redditi delle società di capitali, cioè sui profitti delle imprese, sia già una tassa piatta e che il governo Renzi l’abbia già abbassata.
Hanno
assolutamente ragione. Il governo Renzi ha diminuito la tassa sui
profitti dal 27,5% al 24% il che ha comportato un regalo di 4 miliardi
annui alle imprese, che sommati alla decontribuzione per le assunzioni
del Jobs Act, agli interventi sull’Irap, a super ammortamenti ed altri
incentivi, ha portato le risorse destinate alle imprese nel triennio
2015-2017 a oltre 40 miliardi.
Per quel che riguarda la tassa sui profitti va anzi detto che la diminuzione è stata costante, essendo passata da 37% nel 2000
all’attuale 24%.
all’attuale 24%.
Si continua nelle medesime politiche: regali alle imprese, assenza di reali politiche industriali, precarietà del lavoro.
Lavoreremo
a costruire l’opposizione all’ulteriore diminuzione della tassa sui
profitti annunciata per il prossimo anno, come alla Flat-Tax per l’Irpef
che sembrerebbe slittare al 2020.
La Flat-Tax non è altro che un nuovo gigantesco regalo a imprese e
ricchi, una misura di straordinaria iniquità in un paese in cui le disuguaglianze sono già inaccettabili”.
ricchi, una misura di straordinaria iniquità in un paese in cui le disuguaglianze sono già inaccettabili”.
Governo, Acerbo: «Il governo più a destra della storia, festeggiato dalla Borsa»
Pubblicato il 1 giu 2018
COMUNICATO STAMPA
GOVERNO – ACERBO (PRC): «IL GOVERNO PIU’ A DESTRA DELLA STORIA FESTEGGIATO DALLA BORSA. CAMBIARE TUTTO PERCHE’ NULLA CAMBI»
Maurizio
Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra
Europea, componente del coordinamento nazionale di Potere al Popolo,
dichiara:
«Il
governo gialloverde è un governo di destra, reazionario, neoliberista: è
bastato annunciarne la nascita che la Borsa di Milano ha festeggiato
con un aumento del 2%
Milioni di italiani si aspettano una rivoluzione e invece hanno dato l’incarico a personaggi espressione dei potentati economici e dell’establishment della vecchia politica.
La tassa piatta per i ricchi e la repressione per i poveracci, con un ministro come Salvini, che ha fatto della xenofobia e della
repressione i suoi cavalli di battaglia.
Difenderanno ancora una volta gli interessi dei ricchi, delle lobby, dei poteri forti; ne faranno le spese i migranti, i più deboli, i più poveri.
La vittoria delle destre populiste è il frutto avvelenato di anni di politiche neoliberiste imposte dall’UE e messe in pratica dal Pd e dai suoi alleati che oggi propongono un surreale fronte democratico.
In realà oggi in Italia esistono due destre: una tecnocratica e una populista in lotta per il potere sulle spalle del popolo.
Di fronte a questo sfacelo, serve costruire e rinforzare un quarto polo della sinistra, quella vera, che sia popolare, antiliberista e anticapitalista, per un’Europa di eguaglianza e non di esclusioni».
Milioni di italiani si aspettano una rivoluzione e invece hanno dato l’incarico a personaggi espressione dei potentati economici e dell’establishment della vecchia politica.
La tassa piatta per i ricchi e la repressione per i poveracci, con un ministro come Salvini, che ha fatto della xenofobia e della
repressione i suoi cavalli di battaglia.
Difenderanno ancora una volta gli interessi dei ricchi, delle lobby, dei poteri forti; ne faranno le spese i migranti, i più deboli, i più poveri.
La vittoria delle destre populiste è il frutto avvelenato di anni di politiche neoliberiste imposte dall’UE e messe in pratica dal Pd e dai suoi alleati che oggi propongono un surreale fronte democratico.
In realà oggi in Italia esistono due destre: una tecnocratica e una populista in lotta per il potere sulle spalle del popolo.
Di fronte a questo sfacelo, serve costruire e rinforzare un quarto polo della sinistra, quella vera, che sia popolare, antiliberista e anticapitalista, per un’Europa di eguaglianza e non di esclusioni».
1 giugno 2018
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